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  • lunedì 28 aprile 2025

Moscovici e l’Italia: “Non voglio creare condizioni di controversia”

Dopo la tirata dorecchie che cè stata nellultimo vertice dei Capi di Stato e di Governo dellUnione Europea è stata la volta del commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, che rispondendo alle domande della stampa a margine dell’Eurogruppo, ha voluto dire la sua sull’impennata dello spread dei titoli di Stato italiani e le affermazioni del vicepremier Matteo Salvini secondo cui l’Italia potrebbe aumentare il debito pubblico fino al 140%. Moscovici è stato più che chiaro, anche se non ha mai drammatizzato, come è sua consuetudine, lo scontro con i Paesi membri: “Non commento mai – ha detto in merito allo spread – i movimenti sui mercato, ma quello che so è che ci sono state delle dichiarazioni recentemente che possono aver creato movimenti nei rendimenti. Non commenterò queste dichiarazioni che sono fatte, immagino, esattamente al fine di essere commentate, e non darò il piacere di creare una occasione di controversia con nessuno. Ma – ha sottolineato – una cosa è chiara: che è nell’interesse dell’Italia avere una politica di bilancio credibile per essere in grado, giustamente, di avere un decente finanziamento per investimenti e crescita. Ed essendo l’Italia l’Italia, uno dei paesi più grandi dell’Eurozona, è anche una questione di interesse comune per l’Eurozona nel suo complesso. Stiamo dunque guardando con attenzione alla situazione. Ma – ha precisato – non c’è decisione da prendere oggi”.


Riguardo all’eventuale aumento del rapporto debito/Pil fino al 140%, evocato da Salvini, Moscovici ha osservato: “Noi consideriamo che il 130% è già molto. Le discussioni che abbiamo avuto con il governo italiano a dicembre, che sono state lunghe, non facili, ma anche costruttive, erano basate precisamente sull’idea che il debito avesse raggiunto un picco; e che bisognava che ci fosse un rapporto fra l’indebitamento dell’Italia e le misure di bilancio che proponeva. Mi sembrava una buona soluzione ed è sulla base di queste discussioni, che abbiamo concluso un accordo fra il governo italiano e la Commissione, convalidato dall’Eurogruppo, che io continuo a ragionare. Non ho alcuna ragione di pensare diversamente”.


“Ma continuo a pensare – ha proseguito Moscovici – che il debito è sempre il nemico dell’economia. Ogni euro speso per il rimborso del debito è un euro perso per l’occupazione, per i servizi pubblici, l’istruzione, la giustizia, per dare un reddito decente agli italiani che ne hanno bisogno, per migliorare la situazione delle pensioni. E dunque – ha osservato ancora il commissario – controllare il debito è davvero un modo per garantire che l’economia funzioni meglio. Penso che sia un interesse comune. Ma è interesse dell’Italia stessa di avere un debito che si riduce e i deficit sotto controllo. E tenendo conto del fatto che siamo nella zona euro con le sue regole, è altrettanto importante che queste siano rispettate, è l’interesse generale”.


“Ecco perché – ha spiegato Moscovici – esamineremo la conformità dell’Italia con il Patto di Stabilità; ma non lo facciamo oggi. Non farò soprattutto commenti durante la campagna elettorale: sarebbe fare un piacere a chi proprio questo si aspetta. Lo faremo al momento giusto, nel quadro del semestre europeo, dopo le elezioni europee, tenendo conto sia dei risultati del 2018, sia di quanto sappiamo del 2019, che delle previsioni per il 2020. Discuteremo tutto questo nello stesso spirito di dicembre, un buono spirito, serio, costruttivo”.



“Ricordo – ha aggiunto il commissario – che nelle nostre previsioni la crescita per l’Italia è stimata molto debole nel 2019 (0,1%, ndr), e un po’ migliore che nel 2020 (0,7%), ma questo va verificato; e poi che i risultati di bilancio mostrano un deterioramento con un deficit previsto al 2,5% quest’anno e al 3,5% l’anno prossimo e questo – ha concluso – alimenterà la discussione”.


 

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