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  • sabato 28 dicembre 2024

Moody’s conferma il rating Baa3 all’Italia

 


 


L’agenzia Moody’s ha confermato il rating Baa3 attribuito all’Italia - con outlook stabile - sottolineando come "anche se la crescita rimarrà una sfida di medio termine, l’economia italiana dovrebbe riprendersi dalla profonda contrazione provocata dalla pandemia nella prima metà dell’anno". "Il recente aumento dei tassi di contagio potrebbe ritardare la ripresa nel 2021, ma - continua l’agenzia - l’orientamento favorevole della politica monetaria della BCE e il Recovery Fund dell’UE forniranno un importante sostegno all’economia nei prossimi anni". Moody’s evidenzia come "l’onere del debito dell’Italia sta aumentando notevolmente quest’anno e rimarrà molto alto per molti anni, il che rappresenta un importante vincolo al rating". Tuttavia, Moody’s "prevede che la ripresa della crescita unita alla natura temporanea di molte delle misure di emergenza di quest’anno consentirà di ridurre il deficit di bilancio negli anni a venire e sosterrà una graduale riduzione del rapporto debito pubblico/Pil"."Il contesto di finanziamento molto favorevole assicura che l’Italia continuerà a beneficiare di una forte accessibilità del debito, un importante fattore attenuante per i suoi elevati livelli di debito" spiegano da Moody’s. Dopo la crisi del 2020 "la crescita economica più forte nei prossimi anni dovrebbe contribuire a ridurre il disavanzo di bilancio e il rapporto debito pubblico / PIL". "Sebbene l’orientamento della politica fiscale rimarrà altamente espansivo, il deficit di bilancio si ridurrà dal deficit stimato per quest’anno dell’11,4% del Pil a circa il 7% del Pil l’anno prossimo". Un andamento "dovuto alla natura temporanea di molte delle misure di spesa di emergenza di quest’anno, unitamente al rimbalzo della crescita e del gettito fiscale". Per l’agenzia "la spesa per interessi sul debito diminuirà ulteriormente, dal momento che la BCE garantisce condizioni di finanziamento favorevoli per i governi della zona euro". Moody’s prevede che l’onere legato agli interessi sul debito - un indicatore chiave per l’accessibilità economica del debito - si attesterà al 7,3% del Pil alla fine del prossimo anno, simile al livello del 2019. L’agenzia segnala come sia "importante sottolineare che questo rapporto è molto inferiore oggi rispetto al 2012 (10,8%), al culmine della crisi del debito dell’area dell’euro"."La crescita al di sopra del trend e i bassi costi di finanziamento consentiranno al rapporto debito/Pil dell’Italia di diminuire lentamente, raggiungendo quasi il 150% del Pil entro il 2024 secondo lo scenario di base di Moody’s. Tuttavia, ciò lascerebbe comunque l’onere del debito pubblico italiano molto elevato e una sostanziale vulnerabilità dal punto di vista del rating".


 

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