Levi Strauss & Co vuole entrarein Borsa. Il gruppo statunitense ha infatti presentato il suo dossier introduttivo al New York Stock Exchange con il simbolo LEVI. Per il momento, non è stato fissato nessun numero di azioni, né è stato determinato un loro valore unitario. Il gruppo ha solamente presentato un documento che gli permette di pagare le tasse di registrazione, e che calcola in maniera ipotetica l’IPO a 100 milioni di dollari. L’annuncio arriva pochi giorni dopo che la direzione del gruppo ha presentato dei risultati annuali in grande crescita. Infatti, Levi Strauss ha visto crescere le vendite del 14%, a 5,57 miliardi di dollari. Anche se il prezzo delle azioni non è stato ancora fissato, è partita l’operazione di attrazione dei potenziali investitori. Il marchio mette in bella evidenza la propria storia (fondato nel 1853, pioniere del blue jeans nel 1873) e fa ancora affidamento sul suo passato e la sua immagine iconica legata alla storia americana. In particolare, presenta l’evoluzione del proprio modello di business e le prestazioni registrate negli ultimi esercizi. A tal fine, il gruppo americano fornisce alcuni elementi chiarificatori. La sua attività si è internazionalizzata. La percentuale dell’Europa e dell’Asia è passata dal 39% nel 2015 al 45% delle vendite nel 2018. E il suo marchio principale, Levi’s, ha saputo svilupparsi andando al di là della sua categoria regina: il jeans da uomo. Così, i capispalla, che rappresentavano l’11% delle vendite del gruppo nel 2015, l’anno scorso sono valsi il 20% delle stesse. Anche la donna è salita, dal 20% al 29%. Il gruppo tiene a sottolineare che nessuno dei suoi principali clienti multibrand rappresenta più del 10% delle proprie vendite. Tuttavia, i suoi 10 principali clienti multimarca, i grandi magazzini e le catene rappresentano il 27% del suo fatturato. Le vendite dirette ai consumatori pesano il 26% del giro d’affari, con l’e-commerce della casa che rappresenta il 4%. Per quanto riguarda i marchi, Dockers vede ridursi il suo peso nelle vendite del gruppo al 7%, mentre i brand accessibili Denizen e Signature by, vednuti in Nord America, rappresentano il 7% del fatturato.
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