L’evasione tributaria e contributiva vola oltre i 110 miliardi di euro
L’evasione tributaria e contributiva in Italia sfiora i 110 miliardi di euro. La fetta maggiore del denaro sottratto alle casse dello Stato è legata alle tasse, pari a oltre 96 miliardi di euro; mentre mancano all’appello poco più di 11 miliardi di contributi previdenziali. Ed è l’Irpef (prelievo sui redditi delle persone fisiche) con quasi 38 miliardi la "regina" dei balzelli "preferiti" dagli evasori, seguita a ruota dall’Iva, con oltre 36 miliardi. In totale, le aziende riescono a nascondere quasi 14 miliardi, sommando gli 8,6 miliardi di Ires (imposta reddito societario) e i 5,2 miliardi di Irap (imposta regionale sulle attività produttive). È quanto emerge da un’analisi del Centro studi di Unimpresa secondo la quale il fisco non riesce a incassare, inoltre, 5 miliardi di Imu (imposta municipale sugli immobili) e 1,7 miliardi di accise sui prodotti energetici. In totale, ogni anno mancano alle casse dello Stato 107,3 miliardi di euro. "Se il governo varasse una riforma fiscale rigorosa, ma improntata all’equità, e non a tappe, ma chiara, equa e giusta, riuscirebbe anche a colmare il gap di gettito, in un triennio, perché per i contribuenti che oggi evadono sarebbe più conveniente onorare impegni e scadenze piuttosto che correre il rischio di accertamenti e di pesanti sanzioni", commenta il segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro.
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