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  • martedì 29 aprile 2025

L’appello del Governatore di Banca d’Italia Visco: “Basta prendersela con la Ue”

 


 


L’Italia stenta ancora a riprendersi dalla crisi e considerare l’Ue come nostro avversario è sbagliato. Così il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco in occasione delle Considerazioni finali durante le quali ha ammonito che fare più deficit sarebbe rischioso e controproducente.


L’Italia, ha sottolineato Visco, “ancora fatica a riprendersi dalla doppia recessione” e con le difficoltà dell’economia “ne soffre il lavoro, cresce il disagio sociale”. Il paese “paga il prezzo di un contesto che, per qualità dei servizi pubblici e rispetto delle regole, è poco favorevole all’attività imprenditoriale”. L’economia nazionale, ha aggiunto il governatore, “risente di un ritardo tecnologico grave, frutto di una struttura produttiva frammentata e sbilanciata verso aziende che trovano difficoltà a crescere e a innovare. Subisce il peso delle distorsioni prodotte dall’evasione fiscale e quello del debito pubblico, che rende più costosi i finanziamenti per le famiglie, per le imprese e per le banche, oltre che per lo stesso Stato”.


Quanto al rapporto con l’Ue, secondo Visco, l’Italia non deve incolpare l’Europa per la sua situazione economica di “disagio” perchè se l’Ue venisse considerata “un avversario” diventeremmo “più poveri”. “Addossare all’Europa le colpe del nostro disagio è un errore, non porta alcun vantaggio e distrae dai problemi reali. Saremmo stati più poveri senza l’Europa, lo diventeremmo se dovessimo farne un avversario”.


“L’appartenenza all’Unione Europea – secondo il governatore – è fondamentale per tornare su un sentiero di sviluppo stabile: è il modo che abbiamo per rispondere alle sfide globali poste dall’integrazione dei mercati, dalla tecnologia, dai cambiamenti geopolitici, dai flussi migratori. La crescita istituzionale dell’Europa ha accompagnato quella economica di tutti i paesi del continente: ha aperto un mercato più ampio alle imprese e ai consumatori, reso disponibili maggiori fondi a sostegno delle aree svantaggiate, facilitato la cooperazione in campi strategici, garantito un quadro di stabilità monetaria”.


“L’area euro – aggiunge Visco – non aveva l’organizzazione di governo e gli strumenti per affrontare crisi di questa portata.


La politica monetaria unica, nel perseguire la stabilità dei prezzi nel medio periodo, può attenuare le difficoltà congiunturali comuni, non può intervenire a beneficio di singoli Stati, nè può risolvere i problemi strutturali, che riguardino un solo paese o tutta l’area”.



Infine, Visco ha parlato anche dei conti pubblici in relazione agli annunci di esponenti dell’Esecutivo sulla politica economica. Per il numero uno di Bankitalia, aumentare il deficit pubblico è una mossa che può rivelarsi “poco efficace” e “controproducente. Limitarsi alla ricerca di un sollievo congiunturale mediante l’aumento del disavanzo pubblico può rivelarsi poco efficace, addirittura controproducente qualora determini un peggioramento delle condizioni finanziarie e della fiducia delle famiglie e delle imprese. Il rischio di una ‘espansione restrittiva’ non è da sottovalutare. L’effetto espansivo di una manovra di bilancio può essere più che compensato da quello restrittivo legato all’aumento del costo dei finanziamenti per lo Stato e per l’economia”.


 

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