Harley-Davidson, la celebre azienda statunitense che produce motociclette, sposterà alcune fabbriche fuori dagli Stati Uniti per evitare che i suoi prodotti vengano tassati come americani. A fine maggio gli Stati Uniti hanno imposto dazi sulle importazioni di alluminio e acciaio dai paesi europei; l’Unione ha risposto con una serie di dazi sui prodotti americani – fra cui quelli di Harley-Davidson – dal valore di 2,7 miliardi di euro l’anno. Le vendite retail in Usa sono scese del 6,4% annuo a 46.490 motociclette mentre quelle internazionali sono salite dello 0,7% a 31.938 esemplari; quelle in Europa sono aumentate del 3,6% e quelle in America Latina hanno registrato un rialzo del 9,1%; su scala globale il dato ha subito una contrazione del 3,6%. Per l’intero anno, Harley-Davidson ha ridotto di circa mezzo punto percentuale le sue guidance sui margini di profitto, ora visti al 9-10%. Il gruppo - pesantemente criticato dal presidente americano Donald Trump per il trasferimento della produzione - si aspetta ancora per l’intero esercizio consegne per 231-236mila motociclette.
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