La Bce: “Incertezze geopolitiche, la minaccia del protezionismo e la vulnerabilità nei mercati emergenti, mina il clima di fiducia. Pronte nuove misure”

"Il perdurare di incertezze connesse a fattori geopolitici, alla crescente minaccia del protezionismo e alle vulnerabilità nei mercati emergenti sta indebolendo il clima di fiducia". E’ quanto si legge nel Bollettino economico della Bce che ipotizza nuove misure. "Permane la necessità - si legge ancora nella nota - di un grado significativo di stimolo monetario per assicurare condizioni finanziarie favorevoli a sostegno dell’espansione dell’area". Il consiglio direttivo della Bce ha quindi nuovamente "posto in risalto la necessità di un orientamento di politica monetaria altamente accomodante per un prolungato periodo di tempo" di fronte a un’inflazione "costantemente al di sotto di livelli in linea con il valore previsto". Tra le misure allo studio c’è anche un rafforzamento delle indicazioni prospettiche sui tassi, e sul Qe "alcune possibili opzioni riguardanti la dimensione e la composizione di eventuali nuovi acquisti netti". La Banca centra europea ha infine deciso di lasciare invariati i tassi di interesse di riferimento, che si attende si mantengano sui livelli correnti o su livelli inferiori almeno fino alla prima metà del 2020, e "in ogni caso finché necessario per assicurare che l’inflazione continui stabilmente a convergere sul livello previsto nel medio termine". Tra le osservazioni, la Bce sottolinea poi che la riduzione dell’imposizione diretta e dei contributi previdenziali ha influito positivamente sul potere di acquisto delle famiglie, per effetto delle politiche fiscali adottate in diversi paesi dell’area dell’euro (in particolare Francia e Italia). Inoltre, il tasso di risparmio è aumentato ulteriormente nel primo trimestre del 2019, riflettendo una crescita del reddito superiore a quella dei consumi.
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