In commissione finanze alla Camera, è stato approvato un emendamento al ddl bilancio per tassare le bevande che hanno più zuccheri, a partire dalla Coca Cola. L’obiettivo dichiarato della maggioranza è reperire i fondi necessari al taglio dell’Irap. Nell’emendamento, firmato da Carla Ruocco (M5s) e alcuni deputati leghisti, si parla di mezzo centesimo per ogni grammo di zucchero. Per ora i Parlamentari di M5s e Lega non hanno fornito numeri. Secondo Carla Ruocco, però, grazie ai soldi della "sugar tax" il governo riuscirà ad abolire l’Irap ai professionisti con un volume d’affari inferiore a 100 mila euro. Da aprile scorso, questa tassa esiste nel Regno Unito, con un meccanismo a doppia fascia. Anche se in Gran Bretagna, la tassa è stata introdotta per motivazioni diverse: disincentivare il consumo delle bibite gassate e zuccherate. In Germania oltre duemila medici tedeschi hanno inviato una lettera alla cancelliera Angela Merkel, ai ministri del suo governo e ai segretari dei partiti, chiedendo l’adozione di varie misure, tra cui una tassa sulle bevande zuccherate, al fine di combattere il dilagare di obesità, carie dentali, diabete e altre malattie. Sostenuta anche da organizzazioni professionali e assicurazioni del settore sanitario, la lettera chiede l’introduzione di un’etichettatura nutrizionale semplificata di alimenti e bevande con i colori del semaforo, come già avviene in Gran Bretagna e Francia. Nel mondo decine di Paesi hanno adottato una tassa sullo zucchero aggiunto alle bibite, per incentivare le aziende a modificare le ricette e creare un fondo destinato a realizzare programmi di prevenzione alimentare. Nella lista troviamo: Irlanda, Belgio, Portogallo, Finlandia, Ungheria, Messico, Cile e città come Filadelfia e Berkeley negli Stati Uniti.
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