Istat legge la ripresa: Italia al solo + 0,3% e la disoccupazione crescerà al 10,8%

Nel 2019 il Pil italiano è previsto crescere dello 0,3% in termini reali, in deciso rallentamento rispetto all’anno precedente. A darne notizia mercoledì mattina è l’Istat nel consueto rapporto sulle prospettive per l’economia nazionale nel 2019.
La decelerazione dei ritmi produttivi, sottolinea l’Istituto di statistica, inciderebbe anche sul mercato del lavoro. Nel 2019 si prevede che l’occupazione rimanga sui livelli dell’anno precedente (+0,1%) mentre si registrerebbe un lieve aumento del tasso di disoccupazione (10,8%).
Ecco, nel dettaglio, le privisioni dell’Istat: “Nel 2019 il prodotto interno lordo (Pil) è previsto crescere dello 0,3% in termini reali, in deciso rallentamento rispetto all’anno precedente.
Nell’anno corrente, la domanda interna al netto delle scorte fornirebbe l’unico contributo positivo alla crescita del Pil (0,3 punti percentuali), mentre l’apporto della domanda estera netta e quello della variazione delle scorte risulterebbero nulli.
Nel 2019, la spesa delle famiglie e delle ISP in termini reali è stimata crescere dello 0,5%, in lieve rallentamento rispetto all’anno precedente.
Nell’anno in corso, il processo di ricostituzione dello stock di capitale rallenterebbe in misura significativa. La riduzione coinvolgerebbe sia gli investimenti in macchinari e attrezzature sia quelli in costruzioni. Nel complesso, gli investimenti fissi lordi sono previsti crescere dello 0,3%.
La decelerazione dei ritmi produttivi inciderebbe anche sul mercato del lavoro. Nel 2019 si prevede che l’occupazione rimanga sui livelli dell’anno precedente (+0,1%) mentre si registrerebbe un lieve aumento del tasso di disoccupazione (10,8%). Le retribuzioni lorde per unità di lavoro dipendente sono attese evolvere in linea con il deflatore della spesa delle famiglie residenti (+0,9%).
L’attuale scenario di previsione è caratterizzato da alcuni rischi al ribasso rappresentati da una ulteriore moderazione del commercio internazionale e da un possibile peggioramento delle condizioni creditizie legato all’aumento dell’incertezza e all’evoluzione negativa degli scenari politici ed economici internazionali”. Ma le valutazioni del nostro Istituto di statistica spaziano pure su altro. L’Istat stima infatti “il proseguimento della fase di politica monetaria accomodante e un conseguente effetto limitato dell’incertezza sui mercati finanziari e del credito. Tuttavia, sottolinea l’Istituto di statistica nel rapporto sulle prospettive per l’economia italiana nel 2019, “l’evoluzione di alcuni fattori quali l’acuirsi delle tensioni commerciali, le decisioni connesse alla Brexit e più in generale alla fase di ricostituzione del Parlamento europeo, potrebbero generare un aumento dell’incertezza sui mercati finanziari”.
In generale, le previsioni per l’economia mondiale per il 2019 indicano un rallentamento del Pil reale al +3,2% (+3,6% nel 2018), diffuso tra i paesi. La crescita mondiale sarà sostenuta dalle economie emergenti e dai paesi in via di sviluppo dell’Asia (+6,1%), mentre in Giappone è attesa proseguire la fase di moderazione (+0,8%).
Le prospettive economiche, ribadisce l’Istat, continuano a essere caratterizzate da rischi al ribasso quali la prosecuzione delle tensioni commerciali, gli effetti dell’incompiuto processo di Brexit e il rallentamento congiunturale superiore alle attese registrato in Cina. La politica protezionistica, accentuatasi a causa delle nuove barriere tariffarie all’importazione implementate dagli Stati Uniti, ha continuato a penalizzare il commercio mondiale di merci in volume che, nel 2019, è atteso decelerare sensibilmente (+2,9% rispetto al +4,0% del 2018).
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