In Italia pochi investimenti e troppo abusivismo
La Francia, per fare un paragone, spende oltre il doppio (lo 0,77% del Pil).
Le realtà locali non invertono questa tendenza: "Nel 2014, la spesa corrente dei comuni italiani per musei, biblioteche e pinacoteche è stata di 10 euro pro capite, contro i 10,2 dell’anno precedente e i 10,3 del 2012", calcola l’Istat. Bisogna poi sottolineare che le disparità fra Nord e Sud su questo tema restano significative: infatti, se i comuni delle provincie autonome di Trento e Bolzano destinano alla tutela del patrimonio culturale locale rispettivamente 27 e 21,6 euro pro capite, la media per i comuni del Sud (Sardegna esclusa) è, invece, di soli 3,5 euro.
Da un lato il cittadino italiano tende a essere più insoddisfatto delle condizioni del paesaggio, ma, allo stesso tempo è meno preoccupato della sua rovina "causata dall’eccessiva costruzione di edifici". Secondo le rilevazioni Istat relative al 2015, nel primo caso gli insoddisfatti del paesaggio salgono al 22,1% contro il 20,1% dell’anno precedente e il 18,3% del 2012. Mentre coloro che temono le conseguenze dell’eccesso edilizio sono solo il 15,7% degli intervistati: l’anno precedente erano il 17,1%.
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