Il mondo del software è una grossa fetta dell’economia italiana
Secondo una ricerca di BSA il software genera in Italia un indotto complessivo di quasi 750mila posti di lavoro, che costituiscono il 3,3% degli occupati italiani
L’apporto di valore aggiunto del software al PIL italiano è pari a circa 51 miliardi di euro: corrisponde al 3% ed equivale a un’occupazione diretta di quasi 300mila professionisti qualificati.
In Italia gli impiegati dell’industria del software guadagnano circa 35mila euro lordi annui, che corrisponde all’incirca alla retribuzione media dei settori occupazionali. L’industria del software totalizza 10,1 miliardi di euro l’anno di stipendi.
La ricerca di BSA valuta anche l’impatto del software nell’economia europea.
In Europa il software vale 910 miliardi di euro, pari al 7,4% del PIL complessivo europeo, generando oltre 3,1 milioni di posti di lavoro diretto, pari all’1,4% degli occupati. L’indotto è rappresentato da 11,6 milioni di occupati: si tratta del 5,3% della forza lavoro nell’aera UE. Gli investimenti per la ricerca e lo sviluppo (R&D) sfiorano i 13 miliardi: esattamente, 12,7 miliardi di euro, pari al 7,3% degli investimenti da parte delle aziende nel settore.
Nell’area UE l’industria del software mette sul piatto circa 140 miliardi di euro per le retribuzioni salariali. In Europa il salario medio è di 45mila euro, contro i circa 34mila derivanti dalla media delle retribuzioni di tutti i settori.
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