Fra ci mette la faccia: "Il prestito da 6,3mld tutto per le attività in Italia"

L’accordo per il prestito di 6,3 miliardi garantito dallo Stato “sarà con Fca Italy e sarà interamente dedicato alle attività italiane di Fca Italy”. Lo assicurano fonti vicine al dossier dopo il via libera del consiglio di amministrazione di Intesa Sanpaolo al maxi-finanziamento per Fiat Chrysler.
La finalità dell’operazione, “voluta dal ministero dell’economia e realizzata grazie all’intervento della Sace, è di permettere a Fca Italy di retribuire i propri dipendenti, pagare i fornitori strategici per la produzione negli impianti italiani e mettere in sicurezza la realizzazione degli investimenti, in particolare quelli dedicati allo sviluppo e all’elettrificazione dei nuovi modelli in produzione nei vari impianti”.
Intesa Sanpaolo, “una volta perfezionato il contratto di finanziamento e verificatesi le condizioni relative alla concessione della garanzia Sace, per garantire il rispetto degli impegni assunti, in particolare quelli relativi al pagamento dei fornitori strategici, ha definito un innovativo meccanismo che prevede l’utilizzo di conti correnti dedicati per la retribuzione dei dipendenti, i pagamenti dei fornitori e il supporto degli investimenti, così da assicurare sostegno alla filiera”.
La realizzazione di questo intervento avrà “ricadute rilevanti in termini di occupazione, investimenti e innovazione sostenibile. La ripresa delle attività della filiera Fca in Italia, fatta di aziende fornitrici tante di piccole e medie dimensioni, in una fase di ripartenza complessiva dell’attività economica del paese, potrà agire da volano anche in chiave più ampia”.
Questa iniziativa “tiene conto dell’articolato tessuto di piccole e medie imprese organizzate in sistemi di filiere e spesso con forti relazioni a livello territoriale. Lo scopo è di garantire maggiori risorse in particolare alla filiera italiana dell’automotive, così da affrontare al meglio e in modo più efficace il difficile contesto generato all’epidemia Covid-19”.
Negli ultimi 20 anni “le aziende italiane del settore automotive (Ateco 29) hanno depositato circa 2.900 domande di brevetto allo European patent office (su un totale di 54mila per il complesso dei settori) pari al 5% circa, numero elevato se si considera la natura mid-tech dell’auto. I brevetti sono stati in larga parte prodotti dalle imprese della filiera”.
La filiera automobilistica allargata italiana, “inclusiva dei servizi attinenti al settore automotive, occupa oltre un milione di persone, impiegate in circa 200mila piccole e medie imprese, con un fatturato pari a circa il 19% del Pil del nostro paese”. Il settore automotive interessa oltre 400mila addetti, pari a oltre il 7% del settore manifatturiero italiano. Il fatturato del comparto, che raggiunge i 106 miliardi di euro, è pari all’11% del manufatturiero e al 6,2% del Pil nazionale.
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