Dal 1° gennaio 2019 è scattato l’obbligo della fatturazione elettronica per tutti i titolari di partite Iva, eccezion fatta i regimi forfettari e altri regimi di vantaggio. Si tratta di un sistema digitale di emissione, trasmissione e conservazione delle fatture che permette di abbandonare per sempre il supporto cartaceo e tutti i relativi costi di stampa spedizione e conservazione. L’estensione ai privati dell’obbligo della cosidetta e-fattura era previsto da tempo dall’Agenzia delle Entrate, dopo che già dal 2015 è stato reso obbligatorio per tutti i fornitori della pubblica amministrazione. L’Agenzia delle Entrate comunica che alle 17 di venerdì 4 gennaio, ovvero a 4 giorni dall’avvio, le fatture elettroniche emesse erano 2,8 milioni da parte di 140 mila operatori Iva. «Una percentuale molto bassa», spiegano, ricordando che nei primi mesi dell’avvio per le fatture della Pa lo scarto ammontava ad una media del 30 per cento. L’Agenzia ribadisce inoltre che, nonostante il monitoraggio effettuato, non risulta alcuna anomalia del server Sogei. L’obbligo di fattura elettronica, introdotto dalla Legge di Bilancio, vale sia nel caso in cui la cessione del bene o la prestazione di servizio e’ effettuata tra due operatori Iva, sia nel caso in cui la cessione/prestazione è effettuata da un operatore Iva verso un consumatore finale.
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