Di Battista: "liberiamoci dalle politiche economiche della Germania ed UE"
 Di Battista: "liberiamoci dalle politiche economiche della Germania ed UE".  L’Italia è che siamo schiavi del marco. Non stiamo nell’euro ma sostanzialmente nel marco quindi dobbiamo staccarci dal nazismo centrale di Germania e istituzioni europee perché vogliono colonizzare il Sud Europa attraverso le loro politiche economiche". Usa parole dure nei confronti dell’Unione europea l’esponente del M5S Alessandro Di Battista, a margine di un evento alla Camera su ’L’Alba di una nuova Europa’.
Di Battista: "liberiamoci dalle politiche economiche della Germania ed UE".  L’Italia è che siamo schiavi del marco. Non stiamo nell’euro ma sostanzialmente nel marco quindi dobbiamo staccarci dal nazismo centrale di Germania e istituzioni europee perché vogliono colonizzare il Sud Europa attraverso le loro politiche economiche". Usa parole dure nei confronti dell’Unione europea l’esponente del M5S Alessandro Di Battista, a margine di un evento alla Camera su ’L’Alba di una nuova Europa’."Guardiamo – continua Di Battista - alla Grecia strozzata dalla troika. Uso il termine nazismo non per il popolo tedesco ma riferito alle istituzioni che stanno uccidendo i popoli". "Il nemico – per Di Battista - oggi è il potere centrale, una sorta di nazismo nordeuropeo che ci sta distruggendo".
"Al delirio grillino non c’è mai fine – dice in una nota il senatore democratico Stefano Pedica - arrivare a dire che l’euro è una zavorra di cui l’Italia deve liberarsi per non finire schiava del ’nazismo della Germania e della Bce’ fa capire che Di Battista di politica estera ne sa quanto Razzi".
"Viva la faccia della sana provocazione se questa è un modo per far parlare i media non di Berlusconi ma di come le istituzioni europee stiano distruggendo interi paesi". "164 suicidi - continua - solo dall’inizio dell’anno, 9 milioni di poveri solo in Italia dimostrano quello che stiamo dicendo: queste parole forti ci servono per dire che l’euro è una gabbia che ci riempie di violenza povertà e morte".
 
             
             
             
             
             
             
             
             
             
             
             
             
            
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