Secondo un’analisi di StudiaBo nel primo trimestre vi è una conferma nell’accelerazione del ritmo di crescita, dal +6,5% tendenziale dell’ultimo trimestre 2017 al +8,5% del primo trimestre di quest’anno. Un’accelerazione di ben 4 punti sulla crescita media del 2017, quando l’export agroalimentare aveva viaggiato a un ritmo medio annuo del +4,5% a prezzi costanti. Nel dettaglio, il non confezionato ha evidenziato un tasso di crescita tendenziale del +4,6% (contro il +3,6% del trimestre precedente, e un ritmo medio annuo del +3,8% nel 2017). Si è inoltre consolidato il già significativo trend di confezionati e bevande, con un aumento tendenziale a due cifre (+13,2%) rispetto al +9,9% nel quarto e +7,8% nel terzo trimestre 2017 rispettivamente.
Quali i mercati più dinamici? Gli USA, prima destinazione mondiale, registrano un aumento tendenziale a prezzi costanti del +6% mentre il secondo mercato, la Germania, evidenzia una crescita tendenziale di 14 punti percentuali. Sul terzo gradino del podio per volumi la Cina, che però batte tutti in termini di incremento tendenziale: oltre 18 punti percentuali a prezzi costanti. A chiudere la top five il Regno Unito, che segnala un incremento tendenziale di 12 punti percentuali, e la Francia con un +10,4%. Risultati positivi nelle dinamiche tendenziali a prezzi costanti contraddistinguono, inoltre, le vendite verso Belgio, Spagna e – in misura minore - Hong Kong e Sud Corea. Da segnalare, infine, i progressi evidenziati dal mercato polacco, che guadagna due posizioni (dal 17° al 15° posto) nel ranking dei mercati di destinazione.