Conti in positivo per i produttori del prosciutto di San Daniele
Scenario positivo per il consorzio del prosciutto di San Daniele, formato da 31 aziende operanti nella dop tra cui i big come Dok Dall’Ava, Grandi Salumifici Italiani e Framon (gruppo Beretta). I primi mercati esteri di destinazione sono Francia, Germania e Stati Uniti. L’aumento produttivo del 2018 è del 5% e quello di vendita di circa il 2%, con una differenza tra il primo e il secondo dato che, spiega il consorzio, dipende soprattutto dalla tendenza al prolungamento dei tempi di stagionatura per arrivare sul mercato con un prodotto di qualità superiore e posizionamento più alto. In evidenza anche il dato annuale sul prodotto affettato e venduto in vaschetta, in progressione di quasi il 10 percento. “Lo scenario è positivo e il prodotto è destinato a crescere soprattutto nei mercati internazionali. Il trend è aumentato significativamente negli ultimi cinque anni, dal 12-13% del 2013 all’attuale 19% con forti crescite ovunque ci sia richiesta di un prodotto made in Italy di alta gamma”, afferma Mario Emilio Cichetti, direttore del consorzio di tutela. Il Prosciutto di San Daniele viene prodotto dalle 31 aziende aderenti al Consorzio, solo ed esclusivamente a San Daniele del Friuli: un comune della provincia di Udine che misura circa 35 kmq e conta poco più di 8 mila abitanti. Essere un produttore di San Daniele significa rispettare la tradizione secolare e un antico sapere, ma anche seguire le rigide regole del Disciplinare di produzione.
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