Commercio estero, export +2,7% e import -0,6%

Nei primi nove mesi dell’anno, secondo l’Istat, la flessione tendenziale dell’export è stata dell’11,6%
A settembre 2020 si stima una crescita congiunturale per le esportazioni (+2,7%) e una lieve flessione per le importazioni (-0,6%). Su base annua l’export registra una crescita su base annua del 2,1% mentre l’import segna ancora una flessione, sebbene in decisa attenuazione (-6,4%, era -12,6% ad agosto). Lo ha reso noto l’Istat.
A settembre 2020 si stima che il saldo commerciale aumenti di 3.136 milioni di euro (da +2.686 milioni a settembre 2019 a +5.849 milioni a settembre 2020). Al netto dei prodotti energetici il saldo è pari a +7.583 milioni di euro (era +5.788 milioni a settembre 2019).
Nei primi nove mesi dell’anno, la flessione tendenziale dell’export (-11,6%) è dovuta in particolare alla contrazione delle vendite di macchinari e apparecchi n.c.a. (-15,4%), articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili (-22,1%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-9,7%) e prodotti petroliferi raffinati (-38,2%).
“Prosegue a settembre – è il commento dell’Istat – la fase di risalita verso i livelli di inizio anno dell’export italiano che registra un nuovo aumento congiunturale – sostenuto dal commercio estero con i paesi extra Ue – e torna a crescere su base annua per la prima volta da febbraio 2020. Queste dinamiche risultano confermate anche escludendo gli effetti dovuti a esportazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale), al netto delle quali si stima una crescita – più contenuta – su base sia mensile (+1,0%) sia annua (+0,4%). L’import, invece, dopo gli aumenti dei mesi precedenti, segna un calo su base mensile modesto, cui contribuiscono in particolare i minori acquisti di beni intermedi (per 0,8 punti percentuali). La sua flessione tendenziale si ridimensiona ulteriormente ed è spiegata per oltre 5 punti percentuali dal calo degli acquisti di prodotti energetici”.
Commenti