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  • martedì 10 giugno 2025

Banche: Visco, la sfida più importante per il futuro è la tecnologia

Per le banche italiane la sfida piu’ importante per il futuro e’ la tecnologia che abbatte i costi di trasmissione e gestione delle informazioni e spinge verso nuove forme di intermediazione delle transazioni finanziarie - ha evidenziato il governatore Ignazio Visco nel corso del congresso Assiom Forex in corso a Roma.
Intere filiere all’interno dell’industria finanziaria, dai servizi di pagamento all’offerta di credito, dalla negoziazione dei titoli alla gestione dei rischi, sono già interessate dalla digitalizzazione dei processi e dalla rapida crescita della quota di mercato di soggetti non bancari come il mondo fintech - ha poi ricordato il governatore Visco.
"Le prospettive dell’economia italiana sono oggi meno favorevoli di un anno fa. Sono gravate da rischi al ribasso che hanno in parte origine estera, ma che continuano a riflettere in misura significativa le debolezze proprie del nostro
paese, in primo luogo l’incertezza sulla crescita, oltre che sull’orientamento della politica di bilancio e sulla ripresa di un percorso credibile di riduzione del peso del debito pubblico sull’economia.
Un premio elevato per il rischio sovrano aggrava lo squilibrio dei conti pubblici, pregiudica la capacità della politica di bilancio di sostenere l’economia, comprime le risorse disponibili per gli investimenti in infrastrutture. La diminuzione del valore dei titoli di Stato incide negativamente sui risparmi accumulati dalle famiglie e determina perdite in conto capitale per gli investitori istituzionali, quali assicurazioni e fondi pensione, e per le banche, ripercuotendosi sulle loro condizioni di finanziamento sui mercati; ne risente la capacità degli intermediari di fornire credito al settore privato e sostenere, per questa via, l’attività produttiva.
L’innesco di questo circolo vizioso è frenato dalla durata media relativamente elevata del debito pubblico, dalle condizioni espansive della politica monetaria, dai livelli di patrimonializzazione degli istituti di credito. Si tratta di fattori favorevoli
che possono però risultare insufficienti in presenza di movimenti repentini dei mercati finanziari, un rischio che abbiamo già sperimentato in passato.
Questo rischio va evitato tenendo alta l’attenzione all’equilibrio dei conti pubblici – nel breve come nel lungo periodo – e attuando con decisione un disegno organico di riforme volte a preservare la fiducia dei risparmiatori e a riguadagnare
quella degli investitori. L’obiettivo ultimo, da conseguire con continuità e determinazione, non può che essere quello di uno stabile ritorno su un sentiero di sviluppo economico e sociale".
 

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