Smart business. Al Town Meeting le proposte per il nuovo piano strategico imprenditoriale di Roma Capitale

Rendere Roma più “smart”, più competitiva a livello internazionale e attrattiva per investimenti e capitali: è l’obiettivo del Town Meeting Smart Business, che precede la stesura del Piano Strategico imprenditoriale di Roma Capitale.
Partecipato da più di 80 protagonisti del panorama di riferimento tra atenei, associazioni di categoria, imprese, operatori e istituzioni, collegati tramite una piattaforma online, l’evento ha catalizzato spunti e riflessioni per la definizione delle linee operative dello sviluppo cittadino, in chiave di innovazione economica, digitale, urbanistica e infrastrutturale.
Tre gli obiettivi del Piano Strategico imprenditoriale:
- individuare le strategie urbane finalizzate allo sviluppo di infrastrutture e servizi a supporto delle attività imprenditoriali;
- migliorare la capacità attrattiva del territorio per polarizzare investimenti;
- incentivare la nascita di nuove realtà economiche, potenziando la rete di Open Innovation fra imprese, startup, incubatori e acceleratori d’impresa, università, centri di ricerca, istituzioni e altri operatori della filiera dell’economia innovativa.
“Gli spunti del Town Meeting Smart Business sono espressione degli imperativi e delle esigenze di tutta la filiera imprenditoriale attiva in città: l’obiettivo è quello di sintetizzarli in linee d’azione per fare di Roma una capitale anche d’investimento. E’ necessario un potenziamento in chiave innovativa e digitale, per calamitare capitali e risorse, definendo strategie urbane finalizzate a infrastrutture e servizi, sburocratizzando i processi amministrativi e incentivando la nascita di nuove imprese. Volgiamo lo sguardo al futuro, perché qualunque eccellenza ’funziona’ solo se supportata dall’utilizzo strategico di strumenti moderni: dalla gestione dei dati per il monitoraggio di fenomeni sensibili alla visibilità online di produzioni di qualità, tutto concorre allo sviluppo economico cittadino. Importantissimo il contributo di un parterre di rilievo, che ringrazio della partecipazione”, dichiara Carlo Cafarotti, assessore allo Sviluppo economico, Turismo e Lavoro di Roma Capitale.
“È importante che il tema dell’innovazione sia coniugato con il tema della gestione del territorio. La strategia complessiva di visione della città deve soprattutto coniugare un’idea della mobilità con lo sviluppo urbano e la valorizzazione dei nodi di scambio tra reti regionali e cittadine collegando ferrovie, metropolitane, e mobilità dolce. A scala nazionale questo obiettivo è strettamente legato al recupero del ruolo della Stazione Tiburtina quale nodo strategico di una rete di città connesse con l’Alta Velocità. A livello locale oltre alla rete dei trasporti integrata da una nuova visione smart della mobilità già approvata nel PUMS, la stazione Tiburtina deve diventare la testa di un sistema su cui stiamo lavorando e che unisce importanti corridoi ambientali, aree densamente abitate, preesistenze storico-monumentali e configurandosi come un possibile modello per la città di domani”, spiega Luca Montuori, assessore all’Urbanistica di Roma Capitale.
“Quello di oggi è un evento importante, in cui crediamo molto: l’obiettivo è semplificare la vita ai cittadini eliminando le barriere, abbattendo alcuni costi, velocizzando i processi. La sfida di Roma è innovare in armonia con la meraviglia che ci circonda: su questo, stiamo facendo moltissimo: dalle web app per evitare gli assembramenti, alla carta d’identità elettronica intesa come passepartout per l’accesso a tutti i servizi, come pure alle ‘piazze smart’ nei Municipi”, sottolinea il delegato della Sindaca all’Innovazione Massimo Bugani.
Dalle due sessioni di lavoro sono emerse le criticità di sistema e le proposte da convogliare nella stesura del Piano Strategico Smart Business. Di seguito:
Criticità:
- semplificazione amministrativa: vanno velocizzati e sburocratizzati i processi che rallentano lo sviluppo infrastrutturale, in particolar modo del 5G;
- politiche di attrattività: tempi lunghi e norme rigide scoraggiano gli investimenti;
- governance: manca un coordinamento fra pubblico, privato e player dell’imprenditoria;
- ecosistema: va sviluppata una cultura dell’innovazione per stimolare gli investimenti di settore;
- connettività: sebbene Roma sia all’avanguardia in fatto di copertura di rete, resta carente lo sviluppo dell’infrastruttura di connettività e dei servizi associati;
- competenze ICT: disomogeneità delle competenze digitali, impossibilità per le PMI di attuare una vera e propria rivoluzione digitale;
- formazione: nonostante la grande concentrazione di atenei, manca una struttura che attragga talenti e finanziamenti per la ricerca, lo sviluppo e il trasferimento tecnologico.
Proposte:
- PA snella ed efficiente: creazione di uno sportello unico per velocizzare l’ottenimento dei permessi, che coinvolga più enti e che indica conferenze dei servizi ad hoc con i soggetti interessati;
- politiche di attrattività: stimolare le aziende a finanziare le produzioni innovative giovanili e costruire quartieri dedicati;
- partenariato pubblico-privato: maggiore collaborazione tra autorità pubbliche e soggetti privati;
- distretto dell’innovazione: creare poli di allocazione delle risorse;
- città connessa: migliorare la connettività cittadina;
- sostenibilità: interventi edilizi che sostengano l’innovazione e siano eco-compatibili;
- capitale umano: investire sulla cultura digitale di quanti lavorano nella Pubblica Amministrazione.
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