tutte le notizie del 3 novembre

Rapporto Cerved Pmi 2020 che evidenzia la possibile perdita di 1,4 mln di posti di lavoro
Giù dell’11% i fatturati delle Pmi
Il fatturato delle piccole e medie imprese diminuirà nel 2020 dell’11% (fino a 16,3% nel caso di ulteriori lockdown) e la redditività lorda del 19%. Lo afferma il Rapporto Cerved Pmi 2020, nel quale si stima che sul totale delle imprese private, quindi non solo Pmi, a fine 2021 verranno persi 1,4 milioni di posti di lavoro con una riduzione del capitale di 47 miliardi "qualora, cessate le attuali misure di sostegno, non ci siano prospettive di rilancio". Con nuove chiusure, i disoccupati salirebbero a 1,9 milioni e a 68 miliardi la perdita di capitale. L’emergenza da Covid19 ha sparigliato le carte: nel 2020 i ricavi delle PMI caleranno di 11 punti percentuali e la marginalità lorda crollerà di altri 20 punti rispetto ai livelli, già bassi, dell’anno precedente, spiega Cerved, con gli indici di solidità patrimoniale e finanziaria che peggioreranno, ma grazie ai livelli di resilienza accumulati precedentemente, rimarranno (in media) sostenibili, con gli oneri finanziari al 15,5% del Mol e i debiti al 68% del capitale netto. Il database che fotografa i pagamenti delle imprese italiane, indica che i mancati pagamenti delle PMI hanno raggiunto il livello massimo durante il lockdown (45%, da una quota del 29% pre-Covid). Nei mesi successivi c’è stato un miglioramento, con una riduzione al 37% in luglio di fatture non saldate, "ma un altro lockdown potrebbe arrestare questa ripresa", costando al sistema di PMI altri 5 punti di ricavi (-16,3%, rispetto ai -11% previsti per fine anno nello scenario base) e tredici punti di valore aggiunto (-27% rispetto a -14%).
Centri commerciali organizzati
Federdistribuzione
un danno importante
dallo stop nei week-end
"In questi giorni si sono alternate un sacco di notizie e quindi aspettiamo di avere un quadro finale dei provvedimenti adottati: in ogni caso rispetto a quanto annunciato, come settore siamo a fianco delle istituzioni nell’augurio che se ne esca il più rapidamente possibile. Su un punto però esprimiamo perplessità, sulla logica della chiusura visto che i centri commerciali sono luoghi sicuri, facilmente controllabili in termini di accessi e regolazione dei flussi; avremmo capito altre misure ma la chiusura in sè non sappiano che tipo di utilità possa avere". Così il presidente di Federdistribuzione, Claudio Gradara, commentando l’ipotesi di una chiusura nazionale durante il week end dei centri commerciali. "Anche perchè -sottolinea- se l’obiettivo è ridurre la frequenza, forse se le persone non vanno nei centri commerciali, magari si spostano altrove. Ma non vogliamo iscriverci anche noi alla lunga lista degli esperti".
Bonus bici, il click day fa collassare il sito dedicato
A disposizione 210 milioni di euro e 200 minuti per completare le procedure burocratiche
Boom di accessi per poter ottenere il tanto atteso ’bonus bici’. Fin dall’avvio del click day, scattato alle 9 del mattino, il sito del Ministero dell’ambiente è stato preso d’assalto, con centinaia di migliaia di utenti in attesa fin dai primi minuti. Già un minuto prima delle 9, il sito bonusmobilita.it per richiedere il bonus sull’acquisto di bici, elettriche e non, monopattini elettrici o veicoli simili, è andato in crash e la piattaforma non dava più risposta. Ci è voluto un quarto d’ora per ripristinare tutto e i più fortunati sono stati ammessi in una sala d’attesa virtuale dove sono centinaia di migliaia in coda per entrare all’area riservata con le credenziali Spid.
Una volta entrati, ci saranno 20 minuti di tempo a partire dall’accesso per eseguire la pratica; nel caso in cui non si riuscisse a completare la procedura, si verrà indirizzati al sistema di accodamento per effettuare un nuovo accesso.
Una corsa contro il tempo, visto che le risorse a disposizione sono limitate: 210 milioni di euro che basteranno per una platea che se tutti dovessero richiedere il tetto massimo di 500 euro basterebbe per 420 mila persone; circa 600 mila se si calcola invece un prezzo medio di 350 euro. L’indennizzo può essere ottenuto sia per acquisti già fatti sia per quelli ancora da fare: si può infatti chiedere il rimborso delle spese sostenute tra il 4 maggio al 3 novembre, pari al 60% e fino a un massimo di 500 euro, oppure chiedere il buono mobilità (della durata di 30 giorni) se ancora non è stato effettuato l’acquisto.
PAGINA ESTERI
America al voto, 48, 72 ore dove regnerà sovrana l’invertezza
"Mi raccomando, portatevi il sacco a pelo...". La battuta del giornalista televisivo rivolta ai colleghi che seguiranno la notte elettorale americana la dice lunga su come gli Stati Uniti abbiano vissuto la vigilia del voto. Del resto mentre in tutto il Paese aprono i seggi - prima sulla costa orientale, poi man mano in tutti gli altri Stati fino alla West Coast - l’incertezza continua a regnare sovrana. Una grande incertezza su come si chiuderà realmente questo Election Day del 2020, se alla fine della maratona notturna si avrà un vincitore ufficiale, oppure se bisognerà andare avanti per giorni, o addirittura settimane, per conoscere chi siederà nello Studio Ovale nei prossimi quattro anni. Inizia il conto alla rovescia per le presidenziali americane. Il 3 novembre gli Stati Uniti saranno chiamati a scegliere i cosiddetti Grandi Elettori che a loro volta eleggeranno il 46esimo presidente della loro storia. La sfida è tra l’attuale inquilino della Casa Bianca, Donald Trump, che corre per il partito repubblicano, e Joe Biden, ex vicepresidente di Barack Obama e candidato dei democratici. Ci si aspetta una partecipazione record: oltre 150 milioni di votanti sui 240 aventi diritto.
La consapevolezza che le presidenziali del 2020 saranno completamente diverse da tutte le altre è sempre più radicata nell’opinione pubblica statunitense e mondiale. Sul voto infatti pesano in primis la pandemia di coronavirus, che vede gli Usa come il Paese più colpito a livello globale, la conseguente crisi economica e le proteste e i disordini legati al movimento dei Black Lives Matter.
Le elezioni si terranno martedì 3 novembre. La scelta del martedì non è casuale: da tradizione, infatti, le urne si aprono nel primo martedì dopo il primo lunedì di novembre. Tranne che in Colorado e in Oregon, dove a causa dell’emergenza Covid si può votare solo per posta, in tutti gli altri Stati le urne rimarranno aperte dalle 7 del mattino alle 20 locali. Il 3 novembre gli elettori saranno chiamati a eleggere i Grandi Elettori, che a loro volta il 14 dicembre si riuniranno nel Collegio elettorale per eleggere il nuovo presidente e il vicepresidente. Il futuro inquilino della Casa Bianca giurerà infine a Washington il 20 gennaio 2021.
Nel sistema elettorale degli Stati Uniti, che sono una nazione federale, non è il voto popolare a decidere il presidente. Il voto è indiretto: gli elettori esprimono il cosiddetto Collegio Elettorale (Electoral College) formato da 538 Grandi Elettori, divisi tra i vari Stati sulla base della loro rilevanza demografica. Vince chi riesce a ottenere almeno 270 Grandi Elettori, che è il quorum necessario per l’elezione. In caso di parità, cioè se i due sfidanti conquistano 269 voti ciascuno, a decidere è il Congresso degli Stati Uniti. Per diventare presidente degli Stati Uniti è necessario soddisfare tre requisiti: bisogna avere più di 35 anni, essere nato negli Stati Uniti e risiedervi da almeno 14 anni.
Terrorismo, caccia all’uomo a Vienna e tutto l’Austria
E’ caccia all’uomo in Austria dopo l’attentato di lunedì sera a Vienna in cui sono rimaste uccise quattro persone. Una dozzina quelle rimaste ferite. Come riporta il sito della Bbc, la polizia austriaca sta cercando almeno uno dei sospetti attentatori (un altro è stato ucciso dagli agenti durante l’attacco). Secondo il ministro dell’Interno austriaco Karl Nehammer si è trattato di un attentato di matrice islamista.
Parlando in conferenza stampa, Nehammer ha detto che l’attentatore ucciso era con ogni probabilità una simpatizzante dell’Isis. La sua casa è stata perquisita e sono stati sequestrati materiali video. La polizia austriaca ha detto che indossava una cintura esplosiva finta.
Un altro presunto attentatore, “armato e pericoloso”, è ancora ricercato. Il ministro dell’Interno ha invitato a non andare nel centro di Vienna e a non mandare i bambini a scuola stamattina.
L’attacco è iniziato ieri sera intorno alle 20 quando alcuni uomini armati hanno aperto il fuoco in diversi punti nei pressi della sinagoga di Vienna. Non è ancora chiaro se fosse quella l’obiettivo. Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz lo ha definito “un odioso attentato terroristico”.
Terremoto dell’Egeo, s’aggrava il bilancio. Salvata bimba di 4 anni dopo 91 ore sotto le macerie
Sono salite a 100 le vittime del terremoto di magnitudo 7 registrato venerdì scorso nel mar Egeo, che ha colpito la Turchia occidentale. Lo hanno reso noto oggi le autorità turche. I feriti sono 994, di cui 147 si trovano ancora in ospedale. Nuovo sorprendente salvataggio in Turchia dalle macerie del terremoto di venerdì scorso nel mar Egeo. A 91 ore dal sisma, i soccorritori hanno estratto viva dalle macerie una bimba di 4 anni, Ayda Gezgin. La piccola è apparsa nonostante tutto in buone condizioni e i medici non avrebbero riscontrato seri danni. "Dov’è mio padre?", sono state le sue prime parole. Prima di lei, erano state 106 le persone ritrovate in vita tra i detriti. Ieri, un altro salvataggio definito "miracoloso" dai media locali aveva riguardato una bimba di 3 anni, Elif Perincek, estratta dai detriti dopo 65 ore.
PAGINA POLITICA ED ECONOMIA
Nuovo Dpcm, la firma nelle prossime ore
“C’è già la richiesta di far sì che entrino immediatamente in servizio gli specializzandi degli ultimi due anni. È una seconda ondata che ha una capacità di contagio molto elevata, adesso abbiamo in datazione macchinari e mascherine. Abbiamo adottato meccanismi di verifica e controllo che ci permettono di tenere sotto controllo la situazione”. Così Federico D’Incà, Ministro per i Rapporti con il Parlamento e le Riforme poco fa su Rai Radio1 a Radio anch’io condotto da Giorgio Zanchini.
Poi circa il dialogo con l’opposizione: “Proviamo a seguire le parole del presidente Mattarella creando dialogo, ieri è stata una giornata importante in questo senso. Abbiamo accolto alcuni punti presentati dal centro destra”. E con le regioni: “C’è un dialogo continuo, ogni giorno, con i presidenti delle Regioni per comprendere lo stato attuale momento per momento. Il governo dividerà il paese in 3 aree. Lo si farà attraverso dati scientifici. In giornata individueremo le diverse zone. Il Dpcm dovrebbe essere approvato in giornata, alla peggio qualche ora in più non cambierà nulla. Bisogna dare un senso di unità del nostro paese per affrontare una malattia che porta anche instabilità sociale”.
Misiani: “Stiamo lavorando al secondo Decreto Ristori”
’’Stiamo lavorando ad un secondo decreto legge per sostenere e aiutare le attività economiche interessate ai nuovo provvedimenti restrittivi, analogamente a quanto abbiamo fatto con il primo decreto ristoro’’. Lo afferma Antonio Misiani, viceministro dell’Economia ad Agorà su Raitre.
Salvini: “Contenti se il Governo ci ascolta. Ma il giudizio non cambia”
"Sono contento se ci ascoltano, però non cambio giudizio sul governo". Lo dice all’Adnkronos Matteo Salvini, entrando in Senato, commentando i quattro punti della risoluzione del centrodestra, appena votati dalla maggioranza alla Camera. Poi spiega: "Domani votano il ddl Zan alla Camera, mentre il mondo parla di altro". "Loro - dice riferito alla maggioranza - continuano a vivere su Marte, però se riusciamo a limitare i danni sono contento".
Auto: mercato torna in rosso, immatricolazioni a ottobre -0,18%
Il mercato dell’auto torna in perdita, subendo l’impatto della ripresa della pandemia. A ottobre, comunica il ministero dei trasporti, le immatricolazioni della Motorizzazione (156.978 macchine) sono diminuite dello 0,18% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. C’era stato un +9,65% a settembre, unico mese in crescita in tutto il 2020.
A ottobre ci sono stati 357.958 trasferimenti di proprietà di auto usate, con un -9,83% rispetto allo stesso mese del 2019. Il volume globale delle vendite (514.936 macchine) ha quindi interessato per il 30,48% auto nuove e per il 69,52% usate.
Nei primi dieci mesi dell’anno, aggiunge il ministero dei trasporti, le immatricolazioni sono state 1.123.194, con una flessione del 30,9% rispetto allo stesso periodo del 2019. A gennaio-ottobre ci sono stati anche 2.446.090 trasferimenti di proprietà di macchine usate, con una diminuzione del 30,68% nel confronto con i primi 10 mesi dell’anno scorso.
Fca: immatricolazioni ottobre +12,57%, quota mercato sale a 24,2%
Vendite ancora in crescita per Fiat Chrysler a ottobre, in controtendenza rispetto all’andamento negativo del mercato italiano. Il mese scorso Fca ha immatricolato 37.936 auto, con un aumento del 12,57% rispetto a ottobre del 2019. La quota di mercato segna un balzo al 24,17% dal 21,43% di un anno fa.
Nei primi 10 mesi il gruppo Fca ha venduto 265.064 macchine, il 31,51% in meno nel confronto con gennaio-ottobre dell’anno scorso. La quota di mercato è diminuita leggermente al 23,6% dal 23,81% dello stesso periodo del 2019.
Snam, Iveco e Fpt insieme per la decarbonizzazione dei trasporti
Accordo tra Snam, Iveco e Fpt Industrial per la decarbonizzazione dei trasporti attraverso la biomobilità e l’idrogeno. Lo rendono noto Snam e i due brand del gruppo Cnh Industrial dopo aver firmato un memorandum d’intesa per una cooperazione tecnologica e commerciale “per contribuire alla decarbonizzazione del settore dei trasporti a livello italiano e internazionale attraverso lo sviluppo della biomobilità (gas naturale e biometano) e dell’idrogeno”.
L’accordo “prevede in primo luogo l’avvio di una collaborazione tra i tre partner attivi lungo tutta la filiera, dai motori (con Fpt Industrial) ai veicoli commerciali (Iveco) fino all’infrastruttura di distribuzione e i servizi (Snam, attraverso Snam4Mobility), con la finalità di promuovere il ruolo centrale della mobilità a gas naturale (bioGnc e bioGnl) e a idrogeno, anche attraverso modelli di business innovativi finalizzati all’offerta di soluzioni end-to-end per veicoli commerciali leggeri, pesanti e autobus”.
L’obiettivo è “sviluppare offerte di mobilità sostenibile integrata utili a favorire l’ulteriore diffusione dei veicoli a trazione alternativa, condividendo la strategia per uno sviluppo sinergico tra il parco circolante e la rete di distribuzione. In questo senso, la collaborazione si focalizzerà anche sulla redazione di studi volti alla progettazione e sperimentazione di infrastrutture, tecnologie e soluzioni di rifornimento innovative per le flotte e i clienti professionali”.
Fpt Industrial, Iveco e Snam inoltre “intendono collaborare su progetti di mobilità sostenibile nell’ambito degli autobus per il trasporto pubblico locale e dei veicoli destinati ai servizi di pubblica utilità. In questo contesto sono previste ulteriori iniziative congiunte di engagement e advocacy con le istituzioni a livello regionale, nazionale ed europeo volte a facilitare la diffusione di soluzioni di mobilità sostenibile basate su gas naturale e idrogeno”.
Appello Confagricoltura: acquistate prodotti italiani
“Acquistate i prodotti agroalimentari italiani”. E’ l’appello rivolto ai consumatori dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, alla vigilia delle nuove misure restrittive all’esame del governo e delle Regioni per fermare la diffusione dei contagi da Covid-19.
Un analogo invito è stato rivolto nei giorni scorsi dalla federazione dei produttori agricoli francesi Fnsea ai cittadini d’Oltralpe, per sostenere il settore agroalimentare nazionale in questo periodo di lockdown.
“Chiediamo anche noi un patriottismo alimentare per sostenere la filiera italiana, puntando sulla qualità. Da parte nostra, continueremo a lavorare per garantire i rifornimenti. Le imprese agricole non si fermano”.
“La stretta sull’attività del canale HoReCa nel nostro Paese e a livello europeo inciderà anche sul giro d’affari dell’agricoltura e dell’industria di trasformazione” – sottolinea Giansanti – In Italia, i consumi alimentari extradomestici ammontano a circa 80 miliardi di euro l’anno e nuove restrizioni sono già state decise in Francia, Germania e Regno Unito, vale a dire i principali mercati di sbocco per il Made in Italy agroalimentare”.
“Durante la prima ondata della pandemia – aggiunge il presidente di Confagricoltura – alcuni settori hanno sofferto più di altri per la chiusura di bar e ristoranti non compensata dall’aumento dei consumi domestici. E’ il caso di vini, ortofrutta di quarta gamma, salumi e carni bovine”.
“L’appello a privilegiare l’acquisto di prodotti italiani – prosegue Giansanti – è rivolto anche ai centri di acquisto per la ristorazione collettiva (ad esempio ospedali e caserme)”.
Alla grande distribuzione chiediamo di organizzare l’esposizione dei prodotti alimentari in modo da rendere più visibile il Made in Italy e agevolare così le scelte dei consumatori. Abbiamo di fronte mesi particolarmente difficili”.
“Il sostegno pubblico adeguato in termini di risorse finanziarie e rapido nell’erogazione risulta fondamentale, ma alcuni comportamenti degli attori economici possono contribuire ad attenuare le conseguenze della crisi e ad allentare le tensioni”.
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Olio toscano, produzione cresce del 30% e ottima qualità
Si preannuncia un’ottima annata per l’olio toscano, anche se la situazione non è uniforme sul territorio. La raccolta delle olive nelle campagne è iniziata solo da un paio di settimane, ma molte aziende agricole e frantoi esprimono già soddisfazione per una resa che promette di riscattare quella del 2019, quando l’attacco della mosca e le temperature elevate in fase di fioritura degli ulivi compromisero la produzione dell’olio toscano.
Quest’anno, anche se la maturazione delle olive non è ancora completa e l’andamento climatico non è del tutto favorevole a causa delle ultime intense piogge, i quantitativi di “drupe” sugli alberi sono decisamente maggiori di quelli dell’anno scorso. Soprattutto nella parte centrale della Toscana, intorno a Firenze, il carico di olive è decisamente importante. A soffrire di più sono la zona costiera e il grossetano: qui le gelate di aprile hanno danneggiato la fioritura compromettendo la quantità di olive e, di conseguenza, le rese.
“Per quest’anno stimiamo una produzione complessiva di circa 140mila quintali di olio, il 30% in più circa dell’anno scorso. Dopo un 2019 sotto i 100mila quintali, torniamo dunque in linea con la media toscana degli ultimi dieci anni – precisa Ritano Baragli, vicepresidente di Fedagripesca-Confcooperative e presidente della cooperativa Colli Fiorentini-Valvirginio – Inoltre, la qualità del prodotto sarà ottima, con un’acidità bassissima e di conseguenza un gusto più morbido. Ci aspettiamo punte di eccellenza molto alte”.
Oltre alla qualità, un’altra buona notizia per i consumatori: i prezzi per il momento si mantengono stabili rispetto al 2019. “La tendenza che abbiamo notato è quella di lasciare invariati i prezzi all’ingrosso (da 7,5 a 8 euro) e al consumatore finale, dai 10 ai 20 euro – prosegue Baragli – Una cosa è certa, però, su ogni previsione pesa lo spettro dell’emergenza sanitaria e di un possibile lockdown che potrebbe bloccare i consumi di ristoranti, alberghi e scuole”.
Scuola, dal 9 novembre pronti voucher internet e pc per famiglie
Dal 9 novembre le famiglie con Isee (indicatore della situazione economica equivalente) non superiore a 20mila euro potranno chiedere un voucher fino a 500 euro per avere la connessione veloce a internet e per dotarsi di un personal computer o un tablet. Lo ha deciso il Comitato interministeriale banda ultra larga (Cobul) presieduto dalla ministra per l’innovazione tecnologica Paola Pisano.
Il Cobul ha preso atto dell’informativa definita dal ministero dello sviluppo economico e da Infratel (società del gruppo Invitalia vigilata dal ministero) in base alla quale “risulta che le offerte commerciali presentate dagli operatori di telecomunicazioni e approvate da Infratel potranno essere fruibili dai nuclei familiari a partire da quella data”.
Questa prima fase di erogazione del bonus “è parte di un progetto più ampio che prevede anche per le famiglie con reddito Isee inferiore a 50mila euro e per le micro, piccole e medie imprese la possibilità di usufruire di voucher per la connessione veloce a internet”.
Per i voucher alle imprese “è stata prevista la cifra di 515 milioni di euro la cui assegnazione avverrà attraverso un incentivo graduale in base alla qualità della connettività. Il Cobul, su proposta del ministero, ha quindi deliberato di attribuire un voucher che va da un minimo di 300 euro a un massimo di 2.500 euro, a seconda la velocità della connessione”.
PAGINE COVID
Pregliasco: “C’è una pressione importante sugli ospedali. Non bisogna arrivare a suturazione ”
“C’è oggettivamente una pressione sui pronto soccorso, sui ricoveri e sulle terapie intensive. In questo momento c’è anche la fortuna di poter ricoverare soggetti in via precauzionale, avendo lo spazio per poter curare al meglio tutte le persone colpite. Si sente però l’affanno. L’elemento che deve preoccupare è la prospettiva teorica che non si debba arrivare a livelli di saturazione. E’ fondamentale una comunicazione che non sia polarizzata tra un’eccessiva minimizzazione e un eccessivo allarmismo che può portare ad un peggioramento della situazione in termini di richiesta non congrua di interventi. Siamo di fronte all’esigenza, da parte nostra, di considerare ogni contatto come un potenziale rischio di contrarre la malattia”. Fabrizio Pregliasco, virologo, direttore sanitario ospedale Galeazzi di Milano, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus.
Sul lockdown per anziani, Pregliasco spiega: “no all’isolamento degli anziani, ma servizi e facilitazioni per conservare, per tenere con grande attenzione le persone più fragili. Facilitare aspetti pratici riguardanti la loro mobilità, la fornitura di farmaci e beni di prima necessità”.
Quanto alle chiusure per ristorantio centri commerciali, “non possiamo avere elementi che ci diano la certezza che chiudere tutto alle 16 sia meglio che alle 18. C’è solo un articolo su Lancet che ha cercato di fare un’analisi sugli interventi che sono stati fatti e le valutazioni fatte sono di ordine generale. La scelta politica è veramente difficile e bisogna valutare i risultati. Spero che la lieve flessione dei casi più gravi in pronto soccorso – dice – sia già un effetto dei primi provvedimenti varati nelle scorse settimane. Una disposizione nazionale a cornice che dia degli approcci oggettivi per eventuali modulazioni stringenti in alcuni territori credo sia qualcosa che dà chiarezza a tutti i cittadini. Ma al di là dei divieti lo sprone del dpcm sta nel responsabilizzarci”.
Quanto all’ordine dei medici di Milano, che ha chiesto la chiusura dell’area, “è un grido rispetto alla stanchezza del personale sanitario – spiega Pregliasco – che sperava di aver superato una situazione emergenziale e ora si vede un ricarico.
E’ una situazione che va corretta e spero in un veloce approccio che sia di buonsenso e tenga conto della fattibilità, ma che rimarchi l’importanza della responsabilità dei singoli e anche un’urgente necessità di individuare spazi intermedi, come gli alberghi covid per le persone che devono stare in quarantena in isolamento evitando i contagi intrafamiliari”.
Crisanti avverte: “Le Regioni potrebbero truccare i dati”
Il virologo Andrea Crisanti, dell’Università di Padova, avverte che le regioni potrebbero truccare i dati per evitare chiusure. In una intervista al quotidiano “La Stampa”, dice di non aver compreso bene come il nuovo Dpcm si traduca in pratica e di avere alcuni interrogativi al riguardo: “Spero che il governo nei prossimi giorni spieghi bene il provvedimento”, afferma.
Crisanti nota in particolare come non vi sia “un automatismo preciso per cui a una determinata regione vengano imposte le chiusure. Il punto di cui si parla da settimane è sempre quello.
Ora ho letto che ci sarebbero 21 criteri per decidere se una regione appartenga alla zona verde, arancione o rossa. Mi sembrano tanti, ma immagino che quelli fondamentali riguardino il riempimento dei posti in ospedale. Non vorrei che un provvedimento simile inducesse le Regioni a non essere totalmente trasparenti riguardo a questi dati”.
La “politicizzazione e spettacolarizzazione di ogni” cosa inducono infatti i presidenti a fare a gara “a chi è più bravo”. “Mi pare che la frizione col governo sia proprio su questo”.
Peraltro, aggiunge, “si tratta di dati facilmente manipolabili e a livello regionale per qualche settimana si potrebbe decidere di ricoverare il meno possibile sulla pelle dei pazienti”.
Il virologo Pistello: “Rispetto alla prima ondata la mortalità è più bassa”
“Durante la prima ondata c’erano molti più malati e più difficoltà nel gestirli -ha affermato Pistello-. Ora c’è una pressione meno importante sulle terapie intensive. Ora la percentuale di mortalità è molto più bassa, ma non perché il virus si sia indebolito, perché prima testando solo i sintomatici vedevamo solo la punta dell’iceberg, ora vediamo tutto l’iceberg, cioè asintomatici, sintomatici e malati gravi. Per questi motivi secondo me la situazione è migliore rispetto a marzo. Oggi c’è molta attenzione, quindi ai primi sintomi la gente va al pronto soccorso e chi va al pronto soccorso viene prima testato”. Mauro Pistello, direttore dell’ Unità Operativa di Virologia dell’Azienda Sanitaria pisana e Ordinario di Microbiologia e Microbiologia, è stato ospite del programma “L’imprenditore e gli altri” su Cusano Italia Tv.
“Parlando da gestore della mia unità operativa, purtroppo non abbiamo ancora un numero sufficiente di test rapidi per gestire le code. Oggi – ha detto – si riesce a controllare molto meglio la malattia, sono state messe a punto manovre molto meno invasive rispetto alla scorsa primavera quindi la persona è molto più salvaguardata. Purtroppo non ci sono ancora farmaci che bloccano il virus, l’unico rimedio di cui vi è certezza è il plasma di soggetti guariti dall’infezione, che contiene gli anticorpi”.
Sui test rapidi salivari. “Sembra un paradosso, ma la saliva come campione è molto variabile, cambia nel corso del giorno, quindi se prendessimo più campioni dalla stessa persona nel corso della giornata probabilmente avremmo risultati diversi. Poi la saliva, in quanto tale, è un campione affidabile se facciamo un test molecolare con un tempo di analisi di qualche ora, quindi dal punto di vista dello snellimento delle procedure non aiuta molto. I test rapidi hanno ancora qualche problema. Il tampone è ancora lo strumento migliore”.
Infine, per quanto riguarda il vaccino anti Covid, “sentendo le dichiarazioni di Irbm Pomezia, mi pare ci sia stata un’accelerazione notevole, evidentemente in queste ultime tre settimane i dati sulla risposta immunitaria indotta dal vaccino e sull’assenza di eventi avversi sono molto buoni. Se questo studio si concluderà senza incidenti di percorso è chiaro che la strada è spianata verso la registrazione del farmaco, tenendo conto che c’è una pressione mediatica e commerciale che è notevole. Sicurezza vaccino? I tipi di vaccino – conclude – che stanno preparando sono utilizzati anche per altri vaccini, non si tratta di una cosa ex novo, l’informazione genetica era praticamente già pronta perché nel 2003 avevamo un virus molto simile, Sars, per cui erano stati già prodotti vaccini, dunque con piccoli aggiustamenti si è modificato in corso”.
Malattie pelle, dermatologi: nessuna controindicazione su mascherine
Rinfrescare la pelle del viso con detergenti non aggressivi, applicare un dermocosmetico funzionale che possa spegnere le infiammazioni e soprattutto massaggiare bene le creme per farle assorbire prima di indossare la mascherina protettiva necessaria per proteggersi dal Sars Cov 2. Sono queste le semplici regole da attuare prima di “armarsi” della mascherina protettiva (Ffp2, chirurgica o di stoffa) e aiutare la propria pelle quando si soffre acne, rosacea o altre malattie della cute. Consigli che arrivano dal 94esimo Congresso nazionale della SIDeMaST, la Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse, quest’anno in versione digitale dal 3 al 6 novembre.
“La mascherina protettiva – ha spiegato Giuseppe Monfrecola, Università di Napoli Federico II – produce un microambiente ovviamente diverso rispetto alla cute libera, ma questo non vuol dire che quanti soffrono di acne, rosacea o altre malattie della pelle non debbano metterla, anzi devono indossarla con tranquillità. Bisogna solo fare attenzione all’igiene e ad usare i giusti prodotti. In particolare – ha aggiunto – occorre prestare maggior cura nello spalmare i prodotti utilizzati facendoli ben assorbire. In caso contrario si crea una doppia copertura: quella della crema e quella della mascherina che produrranno inevitabilmente sofferenza alla cute. Fatta questa operazione indossiamo la mascherina e stiamo tranquilli”.
Se il messaggio va ad una larga fascia di popolazione italiana – pensiamo che l’acne interessa l’80% dei soggetti di età compresa tra i 10-12 fino ai 35, in totale circa 4 milioni di persone, e la rosacea, malattia infiammatoria cronica, circa 3milioni e 200mila persone tra i 20 e i 55 anni – quali indicazioni bisogna dare a chi ha invece una cute sana? “Le mascherine – prosegue il prof. Monfrecola – non danno disturbi alle persone con una pelle sana che le portano peraltro per tempi spesso contingentati. Diverso, naturalmente, è il caso di medici, infermieri e del personale che lavora nei reparti Covid: tutti abbiamo visto i segni sul viso causati dall’indossarle per ore e ore. Per tutti gli altri non ci sono controindicazioni né possibili sensibilizzazioni. Anzi paradossalmente la mascherina tende ad idratare la pelle in quanto con il proprio respiro si crea un microambiente caldo umido. Ad oggi quindi c’è solo un rischio: non metterla!”
Non solo mascherine protettive, ormai lo sappiamo tutti, una delle armi per contrastare il Sars CoV 2 è detergere le mani con attenzione. Un gesto che ripetiamo sempre più frequentemente nell’arco della giornata entrando e uscendo da una farmacia, un negozio, un bar, un supermercato e utilizzando ogni volta un detergente antimicrobico diverso. E allora cosa fare per proteggere mani e unghie? “Le unghie e la pelle delle mani in questo periodo sono sottoposte ad un maggiore stress – spiega Bianca Maria Piraccini, Direttrice della Scuola di Specializzazione di Dermatologia e Venereologia dell’Università degli studi di Bologna – perché se una persona adulta lava le mani dalle 6 alle 10 volte in condizioni normali, oggi tendiamo a duplicare questo numero. Inoltre, solo una su 10 usa un detergente leggero e solo una su 30 usa una crema idratante su pelle e unghie dopo la detersione. Inoltre, quando entriamo nei negozi, nei bar usiamo sostanze chimiche, gel detergenti e antimicrobici e questo accade almeno 20-30 volte al giorno. Chi lavora negli ospedali o negli ambulatori ancora di più. La conseguenza è una forte disidratazione sulla cute. Il primo consiglio è privilegiare l’acqua e il sapone rispetto al gel sanificante. Ma poiché entrambi disidratano la pelle e indeboliscono le unghie, l’incidenza di dermatite irritativa può aumentare. E con l’inverno e l’arrivo del freddo il tutto peggiora. Per cui il consiglio è lavarsi sempre la mani con attenzione avendo però cura di usare sempre una crema idratante dopo la detersione”.
PAGINA CRONACHE ITALIANE
Milano, tutti incolumi i cittadini tenuti in ostaggio in una banca a Mlano. I banditi sono fuggiti dalle fogne
Sarebbero scappati dalle fogne i rapinatori che sono entrati nella filiale di piazza Ascoli del Credit Agricole a Milano. Il personale del 118 sta facendo accertamenti su almeno due dipendenti che si trovavano all’interno della banca e che non sono stati feriti. La piazza, al centro di alcune arterie della zona adiacente al centro di Milano è stata bloccata. Diversi bus e tram sono fermi ai lati della piazza. I rapinatori asserragliati all’interno della filiale avevano tenuto in ostaggio i dipendenti della banca. "Sono entrati dai sotterranei, eravamo in tre all’interno dell’agenzia quando mi sono accorto ho urlato ’c’è una rapina’ ed una collega è riuscita a scappare’ ", ha raccontato il direttore della filiale. Il direttore ha parlato tenendo ghiaccio sulla nuca ed ha spiegato che c’è stata "una breve colluttazione ma non hanno infierito su di me". Non è ancora chiaro quanti fossero i rapinatori.La polizia sta controllando i palazzi attorno alla filiale della banca dove questa mattina la banda di rapinatori ha fatto irruzione armata di pistola. Gli agenti sono intervenuti alle 8.39 all’angolo tra piazza Ascoli e via Stoppani. Secondo quanto riferito dagli investigatori, i rapinatori sono entrati attraverso un buco scavato da un palazzo adiacente. Una volta all’interno hanno sorpreso il direttore e due impiegate a cui, sotto la minaccia delle armi, hanno ordinato di consegnare tutti i contanti. Hanno potuto prendere solo il contenuto delle cassette di sicurezza perché la cassaforte ha l’apertura temporizzata e non hanno potuto aspettare il momento giusto. Dalle prime informazioni raccolte dagli investigatori sembra che il gruppo fosse formato da almeno 6 persone. Un tale numero lascia ipotizzare un piano ben studiato e che, al momento, non è possibile stabilire se sia fallito del tutto. Non si conosce, infatti, il contenuto delle cassette private svuotate. Durante tutta l’azione non è stato esploso alcun colpo di pistola né è stato ferito il personale della banca. I banditi hanno solo attivato un estintore per creare un diversivo col fumo e guadagnare la fuga. Non c’è stato tempo né modo per avviare una trattativa con la polizia.
Foggia, 21 arresti per una truffa ai danni dell’Inps. Il blitz della Gdf
Con l’accusa di truffa ai danni dell’Inps la Guardia di Finanza ha eseguito una ordinanza cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Foggia nei confronti di 21 persone. Un uomo è finito in carcere, cinque agli arresti domiciliari e 15 hanno l’obbligo di dimora. Secondo le indagini dei finanzieri di Barletta, tre società di commercio all’ingrosso di prodotti ortofrutticoli, riconducibili ad unica persona a San Ferdinando di Puglia (Bat), reclutavano falsi braccianti agricoli nei comuni vicini, circa 300 residenti nella provincia di Barletta-Andria-Trani, per poi procedere al loro licenziamento in modo da creare i presupposti per beneficiare illegittimamente delle indennità di disoccupazione o maternità corrisposte dall’Inps. L’attività illecita avrebbe determinando profitti indebiti per quasi centomila euro (98.380) e mancati versamenti previdenziali e assistenziali, da ritenute sulle retribuzioni dei dipendenti, per 460.986 euro. In particolare, è stato ricostruito l’iter per 10 braccianti reclutati a San Ferdinando di Puglia, quattro a Trinitapoli e tre fra Margherita di Savoia e Barletta.
Whirpool, i lavoratori fanno irruzione nella stazione di Napoli
"I lavoratori della Whirlpool bloccano la stazione di Gianturco e la stazione Centrale di Napoli. Un’altra iniziativa di lotta per scongiurare la chiusura del sito partenopeo". A darne notizia è il segretario generale della Uilm Campania, Antonio Accurso. "Quanto sta accadendo - secondo Accurso - è inaccettabile, l’azione di governo non può limitarsi ad una telefonata in cui si prende atto che la multinazionale non intende rispettare gli accordi, soprattutto se questo avviene in piena pandemia costringendo i lavoratori di Napoli a protestare in un momento di difficoltà e di precarietà per se stessi e per le persone coinvolte dalle proteste". I lavoratori, che nel corso della manifestazione non hanno impedito la circolazione dei treni, si sono poi recati in corteo verso palazzo Santa Lucia, sede della giunta regionale della Campania.
ROME E REGIONE LAZIO
Giovedì i funerali pubblici del maestro Gigi Proietti. A Roma sarà lutto cittadino
Si celebreranno giovedì 5 novembre i funerali di Gigi Proietti. Le esequie del grande attore romano, come anticipato, si terranno nella chiesa degli artisti di piazza del Popolo a Roma. Molto probabilmente il funerale sarà coperto da una diretta televisiva, anche per evitare che si creino troppi assembramenti in Piazza del Popolo. La Sindaca Virginia Raggi proclamerà il lutto cittadino per quel giorno. La prima cittadina, a quanto si apprende, è in contatto con la famiglia del maestro per condividere insieme l’omaggio di Roma a Gigi Proietti: tra le ipotesi un corteo funebre in auto che partirà dal Campidoglio e toccherà diversi luoghi simbolo della vita di Proietti, come via Giulia - dove è nato l’attore -, il Globe Theatre – il teatro shakesperiano di cui era il direttore artistico e proprio lì potrebbe esserci il ricordo di alcuni suoi amici - per poi arrivare nella chiesa a piazza del Popolo dove si svolgeranno le esequie. Il tutto è stato pensato per evitare assembramenti e avverrà nel rispetto della normativa anti-Covid.
Raggi: Silvano Toti Globe Theatre intitolato a Proietti
Il Silvano Toti Globe Theatre di Roma verrà intitolato a Gigi Proietti, scomparso lunedì. “Roma vuole omaggiare Gigi Proietti dedicando a lui uno dei luoghi che gli erano più cari, il Globe Theatre, e di cui per anni ha gestito la direzione artistica mettendo in scena meravigliosi capolavori. La nostra città vuole ricordarlo per sempre così”, dichiara la Sindaca di Roma, Virginia Raggi. “La Fondazione Silvano Toti ha realizzato 17 anni fa il sogno di Gigi Proietti costruendo un teatro elisabettiano a Villa Borghese per poi donarlo alla città di Roma” afferma Maria Teresa Toti, presidente della Fondazione, che prosegue: “Dopo tanti anni di stagioni teatrali con successi di critica e di pubblico grazie alla sua direzione artistica desideriamo che il nome di Gigi Proietti si leghi per sempre al Globe Theatre”.
Allergie dei bambini: ecco la guida degli esperti del Bambino Gesù
Nel mondo oltre mezzo miliardo di bambini e ragazzi soffre di allergia. Ne esistono tanti tipi: respiratoria, alimentare, ai farmaci, al veleno degli insetti, ciascuna con manifestazioni e trattamenti diversi che condizionano la vita dei piccoli allergici. A questo tema di interesse globale è dedicato il nuovo numero di “A Scuola di salute” il magazine digitale dell’Istituto per la Salute del Bambino Gesù diretto dal prof. Alberto G. Ugazio. Una guida chiara e completa con le informazioni degli esperti su tutti i tipi di allergia, dalle cause alle terapie più innovative, i consigli alle famiglie per gestire al meglio la malattia e le indicazioni per prevenire reazioni molto gravi come lo shock anafilattico.
«Con oltre 1 miliardo di persone nel mondo con rinite allergica e 1 miliardo con asma, l’umanità sta vivendo uno tsunami allergico» sottolinea Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia del Bambino Gesù, «l’allergia è considerata una malattia del “mondo sviluppato”. La crescita, infatti, si registra soprattutto nei Paesi occidentali e coinvolge strati sempre più ampi della popolazione. In Europa si stima che 8 milioni di persone soffrano di allergie alimentari, una fonte di preoccupazione soprattutto tra i più piccoli: almeno 1 bambino su 20, infatti, è allergico a uno o più alimenti. In Italia i bambini da 0 a 14 anni colpiti da rinite, asma e allergie alimentari sono più di 6 milioni».
L’allergia è una reazione anomala ed esagerata del sistema immunitario provocata dall’esposizione a sostanze normalmente innocue, denominate allergeni, presenti nell’ambente come componenti dell’aria (pollini, muffe, polveri), del cibo, dei farmaci o del veleno di insetti come api, vespe e calabroni. L’allergia si manifesta in modi molto diversi e con gravità variabile, è predisposta dalla presenza di casi in famiglia e può comparire a qualsiasi età. La guida del Bambino Gesù prende in esame tutte forme che possono colpire i bambini, dalle più frequenti come rinite e asma, a quelle meno comuni come le allergie crociate o la sindrome frutta-lattice. Per ciascun tipo gli esperti illustrano nel dettaglio le cause, i sintomi con cui si manifesta, i test per la diagnosi certa (prick test e dosaggio degli anticorpi IgE specifici nel sangue), i farmaci (come agiscono, a chi e come vanno somministrati, eventuali effetti collaterali) e i percorsi terapeutici più efficaci. Ad oggi – sottolineano gli allergologi – l’unica terapia in grado di curare sia la causa che i sintomi dell’allergia è l’immunoterapia specifica che crea una barriera protettiva tramite la ripetuta somministrazione di specifici allergeni. I benefici sono stati documentati per rinite, congiuntivite, asma e veleno di insetti, mentre non esistono ancora studi definitivi sull’efficacia per l’allergia alimentare. Per i casi più complessi di allergia agli alimenti si sta invece rivelando promettente un farmaco biologico sperimentale (il cui prototipo è l’omalizumab), in grado di ridurre il rischio di reazioni gravi come lo shock anafilattico. Nel volume, consultabile sul sito dell’Ospedale, si spiega anche la differenza tra allergie e intolleranze, disturbi con caratteristiche diverse. L’intolleranza, infatti, non coinvolge il sistema immunitario, ma consiste nell’incapacità, totale o parziale, di digerire o di metabolizzare varie sostanze contenute nei cibi. Alcune intolleranze hanno una causa genetica e compaiono precocemente, fin dall’infanzia. Vengono diagnosticate con esami specifici (breath test, test del DNA) e la cura consiste nell’escludere dalla dieta gli alimenti “incriminati”. La guida si chiude con un’ampia sezione di consigli pratici e suggerimenti di prevenzione per le famiglie con un bambino allergico: come evitare di essere punti dagli insetti; gli accorgimenti da adottare in casa per chi è allergico ai pollini/acari e le indicazioni per la gestione dei casi di bambini con allergia alimentare, da come leggere le etichette dei prodotti a come insegnare a un bimbo, fin da piccolo, a evitare i cibi che gli fanno male.
Assotutela: Governo e regione Lazio ascoltino allarme medici
“Reputiamo quanto mai allarmante e preoccupante il monito lanciato in queste ore dalla categoria dei medici dirigenti e invitiamo dunque il governo nazionale e la Regione Lazio a non sottovalutarne il grido di allarme che parla di una situazione a forte rischio all’interno di ospedali e strutture sanitarie”. Così, in una nota, il presidente della associazione Assotutela, Michel Emi Maritato. “Terapie intensive al collasso, pronto soccorso in difficoltà, condizioni di lavoro indicibili per dottori e infermieri, e una pandemia che sta mietendo contagi su contagi con una curva epidemiologica ormai fuori controllo. Alla luce di tutto questo – sottolinea – appare chiaro e palese come gli sforzi di Governo e regione ad oggi non siano sufficienti a contrastare l’emergenza in atto ma è necessaria una ulteriore programmazione sanitaria concreta e ficcante. Una programmazione che preveda immediate assunzioni e ottimizzi al massimo un sistema sanitario dove – lo ricordiamo -non ci si ammala solamente di Covid. Bisogna fare presto, la situazione ci sta sfuggendo di mano”.
Atac: accordo con Artemisia Lab, tamponi rapidi dipendenti
Atac ha stipulato un accordo in cambio merce con Artemisia Lab, la rete di centri clinici diagnostici, che garantisce la disponibilità di tamponi rapidi attraverso l’apertura straordinaria di un laboratorio dedicato, una volta a settimana, nei quali i dipendenti si potranno volontariamente recare in via riservata e preferenziale per effettuare i tamponi veloci. Lo fa sapere l’azienda in una nota. L’accordo permette inoltre di velocizzare il rientro del personale a contatto con il pubblico in piena sicurezza, evitando così possibili criticità nell’erogazione del servizio di trasporto pubblico della città, ma soprattutto di ridurre in maniera sostanziale il rischio di creazione di cluster di contagio all’interno dell’Azienda e più in generale nel territorio romano e regionale.
Atac fa sapere di aver posto in essere dall’inizio dell’emergenza sanitaria azioni di forte contrasto alla diffusione dell’epidemia, introducendo il criterio del doppio tracciamento dei contatti stretti intercorsi una volta acquisita la comunicazione di positività da parte di un suo dipendente. Tale attività vede impegnati, in prima linea, il settore Sanitario aziendale, i Responsabili dei vari servizi e gli stessi dipendenti che, con grande senso di responsabilità, denunciano la riscontrata positività a seguito di tampone o l’avvenuto contatto stretto con soggetto positivo. Ciò avvia le procedure di tracciamento che si concludono con l’invito ai soggetti interessati a contattare immediatamente il loro medico di medicina generale per l’espletamento delle misure previste dalla legge. Grazie a questo accordo il personale Atac potrà eseguire il tampone nelle tempistiche previste dalla legge e facilitare la chiusura del periodo di isolamento senza gravare sul Sistema Sanitario Nazionale e Regionale.
Connessione internet nelle scuole, dalla Regione Lazio sei milioni di Euro
Il bando sarà pubblicato entro la fine della prossima settimana e servirà a potenziare la connessione internet delle scuole di II grado e degli istituti formativi e per l’acquisto di dispositivi mobili e abbonamenti per gli studenti.
Questi saranno individuati dagli organi scolastici chiamati a inviare le domande con modalità informatica e procedure burocratiche semplificate.
"Mettiamo a disposizione oltre 3 milioni di euro per la connessione internet degli studenti del Lazio". Così il presidente Nicola Zingaretti annuncia la prossima pubblicazione del bando per potenziare la connettività a favore di scuole, istituzioni formative e studenti di secondo grado.
Roma, appello della Caritas: subito un ‘Piano freddo’
Sono saliti a 67 gli ospiti dell’Ostello “Don Luigi Di Liegro” positivi al Covid-19 su un totale di 80 accolti. Dall’8 ottobre, giorno in cui è stato effettuato il primo tampone, sono stati molte le persone trasferite negli hotel Covid predisposti dalla Regione Lazio. Attualmente sono presenti in Ostello 29 ospiti, 19 dei quali positivi e in attesa di trasferimento. Molti di coloro che erano malati stanno invece per essere dimessi dalle strutture sanitarie regionali ed hanno bisogno di accoglienza.
Per questo il direttore della Caritas di Roma, don Benoni Ambarus, dopo un incontro con il Prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, torna a lanciare un appello alle istituzioni – in particolare verso il Comune di Roma – affinché venga approntato quanto prima un Piano di emergenza per i mesi invernali.
“L’anno scorso come Caritas di Roma avevamo predisposto una struttura di emergenza per il Piano freddo con 72 posti che quest’anno volevamo portare a 100. Altri 70 posti erano garantiti dall’accoglienza fatta nelle parrocchie. Quest’anno per poterlo attuare abbiamo bisogno di una struttura di isolamento dove si faccia una pre-accoglienza per l’isolamento e i tamponi. Senza struttura d’isolamento salta tutto, non solo per la Caritas, e siamo già molto in ritardo”. (
Coronavirus, Federlazio: Lockdown insostenibile per imprese
“Oggi, con il numero dei contagi salito vertiginosamente, è importante mantenere alta la guardia sull’emergenza covid-19 ma, allo stesso tempo, si deve lavorare per evitare un secondo lockdown che vanificherebbe tutti gli sforzi che il sistema economico ha fatto fino ad oggi”. Così afferma in una nota il presidente della Federlazio, Silvio Rossignoli.
“Mesi fa è stato chiesto agli imprenditori prima di chiudere e poi di riaprire in sicurezza. Abbiamo fatto molti sacrifici per superare il difficilissimo momento, investendo per tornare a lavorare in luoghi più sicuri, dove la sicurezza fosse il primo aspetto: sanificazioni periodiche degli ambienti, acquisto di protezioni fisse ed individuali per tutti i lavoratori, tamponi per verificare eventuali criticità. Tutto ciò ha reso le nostre aziende più sicure”, continua.
“Quando, tra mille difficoltà, la macchina dell’impresa ha ripreso a marciare, l’aumento dei contagi in maniera così repentina, ci fa ripiombare in un clima di assoluta preoccupazione che non è solo sanitaria, ma anche economica. Pertanto bisogna mantenere bassa la curva dei contagi, aiutando in questo modo anche l’economia”, spiega.
Ama: 2.300 tonnellate ritirate a domicilio
A settembre sono state oltre 5.000 le famiglie romane che hanno usufruito di “Riciclacasa”, il servizio mirato di raccolta dei rifiuti ingombranti, a costo zero e comodamente da casa. Tante sono state le operazioni di ritiro effettuate nel mese appena trascorso che hanno permesso di recuperare e avviare a corretto riciclo oltre 210 tonnellate di rifiuti di grossa taglia, portando il quantitativo complessivo di ingombranti ritirato gratuitamente presso le abitazioni dei romani ad oltre 2.300 tonnellate nei primi 9 mesi dell’anno”. Lo comunica in una nota AMA S.p.A.
Tra gennaio e settembre 2020, sono stati in tutto quasi 44mila i prelievi gratuiti di “Riciclacasa”. In particolare, sono state raccolte, trasportate e avviate a riciclo circa 1.300 tonnellate di ingombranti “classici” (divani, materassi, armadi), oltre 650 tonnellate di legname, circa 270 tonnellate di grandi elettrodomestici come frigoriferi e lavatrici, 80 tonnellate di tv e monitor.
“Sono sempre più numerosi i romani che ricorrono a Riciclacasa: un servizio nevralgico che consente ai cittadini di smaltire correttamente i cosiddetti rifiuti di “grossa taglia”, poi avviati alle rispettive filiere di riciclo – sottolinea l’Amministratore Unico di AMA, Stefano Zaghis -. Il prelievo di questi materiali non si è mai interrotto ed è stato garantito, al piano strada di abitazione, anche durante tutto il lockdown. Ringraziamo quanti hanno usufruito del servizio, dimostrando di avere a cuore il rispetto delle regole e il decoro della città, purtroppo molte volte messo a dura prova da alcuni incivili e svuota-cantine che deturpano il suolo pubblico con l’abbandono e lo scarico di rifiuti ingombranti”.
Si ricorda che il servizio “Riciclacasa” è gratuito fino a 2 metri cubi di volume e che, per le misure anti Covid-19, continua ad essere svolto attualmente esclusivamente al piano stradale. Per prenotarlo, basta chiamare lo 060606 o compilare il modulo di richiesta nella sezione “Servizi on-line” del sito web www.amaroma.it. Al momento della prenotazione, sarà richiesto il codice utente riportato in alto a destra nella bolletta della tariffa rifiuti. In aggiunta, i cittadini possono ricorrere ai Centri di Raccolta AMA o agli appuntamenti mensili con la campagna “Il tuo quartiere non è una discarica”. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.amaroma.it.
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