Strage di Quargnento, i Vigili del Fuoco intervenuti e morti furono imprudenti. Questa l’opinione del Giudice. I familiari: “Inutile sfregio”

Un anno dopo la tragedia di Quargnento, in cui morirono i vigili del fuoco Matteo Gastaldo, Marco Triches e Antonino Candido, per i parenti e gli amici delle vittime è il momento della rabbia. Nella prima sentenza per reati minori, che ha condannato per lesioni, crollo e truffa all’assicurazione i proprietari della cascina, il giudice scrive che i pompieri agirono "in modo imprudente". "Uno sfregio inutile", è la reazione di Elisa Gastaldo, la moglie di Matteo. I colleghi delle vittime hanno organizzato un sit-in di protesta davanti al tribunale di Alessandria. Tutto accadde nella notte tra il 4 e il 5 novembre 2019. Un uomo notò una strana fiammella all’interno di una cascina abbandonata da anni alle porte di Alessandria e diede l’allarme. Dalla città partì una squadra di vigili del fuoco. Un intervento apparentemente di routine. Nessuno sapeva che il proprietario della struttura, Gianni Vincenti, secondo quanto sospetta la procura, aveva portato 5 bombole di gas e le aveva collegate a un timer rudimentale per far saltare in aria tutto e intascarsi il premio dell’assicurazione. L’esplosione travolse in pieno i vigili del fuoco e uccise i tre. In attesa che riprenda il processo per omicidio colposo, nelle scorse settimane è arrivata la prima sentenza per reati minori contro i coniugi Vincenti. Condannati. A far discutere sono però le motivazioni. "Nella sua qualità di caposquadra", si legge secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il vigile del fuoco Giuliano Dodero, rimasto ferito nello scoppio, «nonostante fosse stato informato dai carabinieri che gli immobili erano disabitati, ha dato disposizione agli altri membri di avvicinarsi e di farvi ingresso, in tale modo contribuendo, in maniera imprudente, al verificarsi dell’ evento lesivo".
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