Scarcerazioni dei boss, presto un Decreto per riportarli al fresco

Alfonso Bonafede sta studiando "un decreto legge che permetterà ai giudici, alla luce del nuovo quadro sanitario, di rivalutare l’attuale persistenza dei presupposti per le scarcerazioni di detenuti di alta sicurezza e al regime di 41 bis". Così il ministro della Giustizia ha risposto durante il question time alla Camera. Il Guardasigilli ha anche affermato che "nel 2018 non vi è stata alcuna interferenza per la nomina del nuovo capo del Dap". "Voglio annunciare che è in cantiere un decreto legge che permettera’ ai giudici, alla luce del nuovo quadro sanitario, di rivalutare l’attuale persistenza dei presupposti per le scarcerazioni di detenuti di alta sicurezza e al regime di 41 bis". Così il ministro della Giustizia ha risponsto a un’interrogazione di Forza Italia durante il question time alla Camera. A far montare ulteriormente la bufera scoppiata intorno alla scarcerazione di oltre 370 boss mafiosi eccellenti, alcuni dei quali persino detenuti in regime di 41-bis, è stata anche la vicenda della concessione dei domiciliari al carceriere del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del collaboratore di giustizia Santino, rapito e sciolto nell’acido nel 1996 dopo oltre due anni di prigionia. Si tratta di Cataldo Franco, condannato appunto per il sequestro del bambino. Franco, che stava scontando l’ergastolo a Opera, è rientrato nella sua abitazione di Geraci Siculo (Palermo).
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