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  • martedì 29 aprile 2025

Prostituzione e pedo pornografia, arrestate due madri

Avrebbero costretto la loro bambina ad avere rapporti sessuali con loro, e avrebbero anche divulgato materiale pornografico riguardante alcuni minori. Per questo il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Grosseto ha emesso tre ordinanze di custodia cautelare in carcere: due a carico di due donne e madri e una a carico di un uomo. A due indagati (un uomo di 40 anni di Grosseto e una donna di Terni che hanno una relazione sentimentale) sono stati contestati i reati di pornografia minorile, per aver divulgato notizie e informazioni finalizzate allo sfruttamento sessuale dei minori di 18 anni, per aver prodotto materiale pornografico realizzato con minorenni e di violenza sessuale nei confronti di minori per aver costretto una persona minore a subire rapporti sessuali.


I reati sono stati commessi dai genitori della bambina che ha meno di 10 anni. All’uomo (di Grosseto) e alla seconda donna di Reggio Emilia, sono stati contestati i reati di violenza sessuale nei confronti di minore degli anni dieci, per aver costretto una bambina, figlia della donna, a subire atti sessuali, oltre alla produzione di materiale pornografico.


Le indagini, volte a verificare la presenza sul territorio italiano di alcuni utenti attivi all’interno di gruppi a “tema pedofilo”, presenti sul circuito di messaggistica istantanea Telegram, hanno portato, lo scorso agosto, alla esecuzione di una perquisizione a carico dell’uomo che era stato arrestato dagli uomini della polizia postale per aver divulgato e detenuto un ingente quantitativo di materiale pedopornografico. Gli sviluppi investigativi hanno consentito di accertare l’esistenza sulle piattaforme di Whatsapp e Telegram, utilizzate dall’uomo, di gruppi “attivi” dediti alla condivisione di link mega.nz, tutti riconducibili a contenuti pedopornografici e immagini/video in chiaro di minori intenti al compimento di atti sessuali, oltre alle chat intercorse tra gli stessi utenti.


L’attività investigativa sotto coperturadelegata dalla Procura, ha successivamente consentito di individuare alcuni utenti stranieri. L’analisi forense dei contenuti dei supporti informatici sequestrati ha fatto emergere la condotta delle due donne italiane, oggi arrestate: entrambe in contatto con l’uomo, per suo conto e su sua istigazione, fino al momento del suo arresto, avevano partecipato con lui a pratiche pedofile e alla produzione di immagini pedopornografiche, abusando loro stesse sessualmente delle proprie figlie fin dalla tenera età.


Le due bambine sono state affidate ai servizi sociali e condotte in luoghi sicuri.


 

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