Per i Vigili del Fuoco l’amianto è una delle condizioni di lavoro con più rischio

In tutti i casi di emergenza e catastrofe, sono i primi ad intervenire. I Vigili del Fuoco operano in una condizione di rischio dovuta all’emergenza e alla missione di tutela della pubblica sicurezza.
L’Italia è stato uno dei maggiori produttori e utilizzatori di materiali di amianto, e fino all’entrata in vigore della legge 257/1992, sono state lavorate 3.748.550 tonnellate di amianto che miscelate con altri prodotti, hanno determinato la presenza del minerale killer in tutti luoghi di vita e di lavoro. Nel nostro Paese, in assenza di una bonifica efficace, si stimano ancora circa 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto. Ed ecco che durante i loro interventi i vigili del fuoco sono spesso soggetti anche al rischio amianto e ad altri agenti cancerogeni. Se ne è parlato durante la trasmissionedi ONA TV del 9 dicembre con gli ospiti in studio di Massimo Maria Amorosini, giornalista e conduttore televisivo, che hanno fatto un focus anche sul caso Marche. Ospiti in studio e in collegamento da remoto Ezio Bonanni, Presidente ONA, Angelo Alessandro Sammarco, avvocato penalista e Professore Associato presso l’Università degli Studi di Salerno, Lorenzo Elia, Comandante dei Vigili del Fuoco del comando di Pesaro Urbino, Costantino Saporito, coordinatore nazionale dei vigili del fuoco USB unione sindacale di Base, Maurizio Andreolini, responsabile Cisl di Pesaro, William Berre’, Responsabile Regionale Marche CISL Vigili del Fuoco, Mariarosa Conti, Consigliere comunale di Pesaro e presidente V commissione salute, Elisabetta Sacchi, Coordinatore ONA Pesaro, Morena e Fabio Groppazzi, figli di vittima del dovere, Carla Zorzetti, moglie di vittima del dovere.
L’impegno dell’ONA a tutela dei Vigili del Fuoco
L’ONA e l’Avv. Ezio Bonanni hanno sempre sostenuto la necessità di evitare qualsiasi rischio per i Vigili del Fuoco e per i cittadini. “Per queste ragioni è necessario bonificare e mettere in sicurezza. Non solo le fibre di asbesto, ma anche gli altri veleni debbono essere preventivamente rimossi, così da restituire all’ambiente la salubrità. Per poter bonificare occorre elaborare un piano strategico e, allo stesso tempo, sono necessarie le mappature. La mappatura di tutti i siti contaminati fa parte di un progetto che l’ONA porta avanti dal 2008” dichiara Bonanni.
Nasce APP ONA: segnala anche tu i siti contaminati
Già attraverso “Il Giornale sull’Amianto”, è possibile segnalare i siti contaminati per agevolare la mappatura amianto.Ricordiamo che quest’ultima è riferita anche agli edifici privati e anche all’inquinamento ambientale. Inoltre, è già operativa la app ONA segnala amianto che è lo strumento attraverso il quale tutti i cittadini possono contribuire alla mappatura. Oltre allo scenario della prevenzione primaria e, quindi, dello strumento di totale precauzione, vi è anche quello della tutela medica con la sorveglianza sanitaria. Mentre, per quanto riguarda il mesotelioma, anche dosi poco elevate possono determinare l’insorgenza della malattia. L’intervento dall’Avv. Bonanni è stato condiviso anche da Elia, comandante dei Vigili del Fuoco di Pesaro. Andreolini, responsabile della Cisl di Pesaro che segue a livello regionale le tematiche relative all’amianto, ha ribadito il ruolo fondamentale del sindacato, nel sostenere i cittadini e lavoratori vittime dell’amianto, tra cui i riflessi dell’esposizione degli ex dipendenti della Sacelit.
La testimonianza del sig. Costantino Saporito
Costantino Saporito, responsabile nazionale USB Vigili del Fuoco, ha ribadito che, insieme con l’ONA, già nel 2016, era stato posto il problema della tutela sanitaria e giudiziaria dei Vigili del Fuoco esposti all’amianto.In particolare, già nel dicembre 2016, era stato affrontato il tema amianto e il rischio mesotelioma nei Vigili del Fuoco. Nel corso del convegno che si è svolto presso la Scuola Superiore Antincendi di Roma organizzato da ONA, USB e Amministrazione, dal titolo “Angeli del Soccorso senza tutela; Vigili del Fuoco a rischio esposizione”, era stato ribadito il rischio per i Vigili del Fuoco.
Vigile del fuoco vittima del dovere: la storia
L’Amministrazione, in più occasioni, ha negato questo rischio, fino a che, il Tribunale di Trieste ha accolto le domande degli eredi del Vigile del Fuoco Sig. Stelio Groppazzi. Saporito ha ribadito che i Vigili del Fuoco hanno attraversato da protagonisti tutte le grandi catastrofi italiane e vengono accolti con grande entusiasmo dalle popolazioni in difficoltà. La gratitudine popolare fa piacere ma Saporito denuncia che viaggiano su mezzi spesso non sicuri, che non hanno le giuste tutele sanitarie, tra cui l’INAIL, e che hanno bisogno di maggiori diritti e di un contratto di lavoro che dia anche una dignità economica. Ribadisce anche, come già l’Avv. Ezio Bonanni, che, purtroppo, i Vigili del Fuoco sono privi di tutela INAIL, e quindi per loro c’è l’assenza dell’applicabilità delle c.d. tabelle. Questo si traduce nel non poter beneficiare della c.d. presunzione legale di origine, che assicura il più semplice raggiungimento della prova, ovvero della tutela del diritto, in sede amministrativa e giudiziaria.
Ritardi nelle bonifiche: i profili di responsabilità
Il Prof. Angelo Alessandro Sammarcoha evidenziato che sussistono dei profili di responsabilità per colpa omissiva in caso di ritardo nelle bonifiche. Infatti, ai sensi dell’art. 40, co. 2 c.p.: “non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”. Proprio questo è l’ambito operativo di tutela, più che altro, in chiave preventiva, fermo restando che le prove, eventualmente raccolte, anche con indagini difensive della parte offesa, sono utili in sede processuale, anche in ambito civilistico per ottenere il risarcimento del danno.
La voce di ONA Pesaro
La Coordinatrice ONA Pesaro, Elisabetta Sacchi, ha rimarcato l’impegno dell’ONA nelle Marche per la tutela della salute pubblica, ed ha segnalato come molti degli acquedotti in Pesaro, siano ancora quelli realizzati con cemento amianto. L’ONA Marche ribadisce la necessità che ci sia una mappatura completa dei siti di amianto e contenenti amianto per la messa in sicurezza e, così, da evitare altre fonti di esposizione e di rischio. Nel piano regionale c’è scritto che deve essere fatta la verifica della presenza di amianto nelle reti acquedottistiche, come ad esempio quella di Pesaro, e quindi si deve quantificare la presenza di tubazioni e serbatoi di cemento.
Necessaria la mappatura dei siti contaminati
L’ONA ha sollecitato, oltre alla mappatura, anche la bonifica dei siti contaminati. L’avvocato Mariarosa Conti, Consigliere comunale di Pesaro e presidente V commissione salute, ha ribadito l’importanza della mappatura amianto, e il ruolo delle istituzioni. William Berre’, Responsabile Regionale Marche CISL Vigili del Fuoco, ha rimarcato poi l’impegno della CISL nella tutela della salute dei Vigili del Fuoco e l’importanza della sorveglianza sanitaria e della mappatura.
Vigili del fuoco riconosciuti vittime del dovere
L’intervista rilasciata dagli orfani del Vigile del Fuoco Stelio Groppazzi, così pure quella dell’Ing. Carla Zorzetti, moglie di un Vigile del Fuoco deceduto per malattia professionale, ha evidenziato il comportamento ostruzionistico dell’Amministrazione nel riconoscere i diritti e, quindi, la necessità di azioni giudiziarie, spesso, molto lunghe. Quello della difesa legale e il risarcimento dei danni amianto, è una delle azioni fondamentali dell’ONA.L’ONA, quindi, ha rivolto un appello al Ministero dell’Interno affinché, anche per i Vigili del Fuoco, ci siano le stesse tutele con la copertura assicurativa INAIL e con il riconoscimento della qualità di vittima del dovere e il risarcimento dei danni. Certo, il risarcimento non restituisce la salute e la vita, ed è per questo che l’ONA torna ad insistere per la bonifica e messa in sicurezza dei siti e, quindi, la prevenzione primaria ed anche quella secondaria con la sorveglianza sanitaria. Il tema della tutela dei Vigili del Fuoco si inserisce nel più ampio filone di inchiesta di presa di consapevolezza, dei rischi perché siano prevenuti o, quantomeno, affrontati nel modo migliore e con tutte le tutele mediche e giuridiche.
MMA
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