• Quotidiano di informazione
  • mercoledì 30 aprile 2025

Nuovo colpo alle teorie del ‘Sistema Bibbiano’ dalla Cassazione. Infondate le misure cautelari per il Sindaco Carletti

 


 


Secondo la Corte di Cassazione non c’erano i presupposti per imporre al sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, misure coercitive come l’obbligo di dimora. E’ il succo del verdetto di annullamento senza rinvio della misura che era stata decisa nell’ambito delle indagini sugli affidi dei minori. Intanto i carabinieri di Reggio Emilia hanno notificato a 26 persone l’avviso di fine indagine dell’inchiesta "Angeli e Demoni" sui presunti affidi illeciti nella Val d’Enza. I capi di imputazione contestati dalla Procura reggiana nell’atto, che di solito prelude a una richiesta di rinvio a giudizio, sono 108. Malgrado la Cassazione il sindaco di Bibbiano resta indagato. Le accuse portano a reati che vanno dal peculato, all’abuso d’ufficio, alla violenza o minaccia a pubblico ufficiale, falsa perizia anche attraverso l’altrui inganno, frode processuale, depistaggio, rivelazioni di segreto in procedimento penale, falso ideologico in atto pubblico, maltrattamenti in famiglia, violenza privata, lesioni dolose gravissime, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche: questi i reati contestati a vario titolo alle 26 persone coinvolte. I capi di imputazione al centro delle misure cautelari sono stati tutti confermati e alcuni, nel frattempo, integrati. 


 Le indagini del nucleo investigativo dei carabinieri hanno visto lo stralcio di 4 posizioni, una delle quali già archiviata. Per un indagato c’è il consenso alla richiesta di patteggiamento, con l’udienza fissata il 27 gennaio davanti al gup. Gli indagati hanno ora 20 giorni per essere interrogati o produrre memorie: poi la Procura deciderà se procedere con le richieste di rinvio a giudizio. 


 Il procuratore della Repubblica di Reggio Emilia Marco Mescolini scrive, in riferimento alla chiusura indagini: "La massiccia attività istruttoria" dopo le misure cautelari attraverso consulenze, interrogatori, analisi dei documenti, ha consentito "non solo di confermare le ipotesi accusatorie già riconosciute dal gip in fase cautelare", ma anche "di integrare il quadro probatorio in relazione a talune non riconosciute dal gip stesso in fase di emissione misura e anche di individuare nuove fattispecie".


 


 

 Commenti

La tua email non verrà pubblicata. Campi richiesti:

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. OK