Dati personali, rubate un milione di informazioni riservate

Operazione della Polizia postale per eseguire 20 ordinanze cautelari, 13 di queste con la misura dei domiciliari
Oltre 100 specialisti della Polizia Postale impegnati a dare esecuzione a 20 provvedimenti cautelari, in particolare 13 ordinanze che dispongono gli arresti domiciliari ed ulteriori sette ordinanze, che dispongono l’obbligo di dimora nel comune di residenza ed il divieto di esercitare imprese o ricoprire incarichi direttivi in imprese e persone giuridiche, nell’ambito della fase conclusiva dell’operazione ’Data Room’, un’articolata attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, e condotta dagli investigatori specializzati del Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche – Cnaipic del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, con la collaborazione dei Compartimenti di Napoli, Perugia, Ancona e Roma. I destinatari delle misure sono oggetto, insieme ad ulteriori sei indagati, di perquisizioni locali ed informatiche. Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro, di accesso abusivo a sistema informatico, di detenzione abusiva e diffusione di codici di accesso, riguardando le condotte sistemi di pubblico interesse, e della violazione della legge sulla privacy su comunicazioni e diffusione illecita di dati personali oggetto di trattamento su larga scala. Il provvedimenti restrittivi, emessi dal gip presso il Tribunale di Roma, sono stati eseguiti nei confronti degli indagati residenti sul territorio capitolino ed in diverse province campane. 1,2 milioni i dati rubati e decine di migliaia di euro spartiti tra gli operatori infedeli ed i collettori-rivenditori dei dati. Di assoluto livello criminale la mole dei proventi, come emerge da più di una conversazione nella quale alcuni indagati discutono dei corrispettivi, frutto dell’attività illecita, pattuendo la ripartizione dei proventi illeciti del mese. Le indagini tecniche hanno inoltre permesso altresì di far emergere come l’attività di commercializzazione di liste di utenti e relativi recapiti, riguardasse anche i sistemi informatici in uso a gestori operanti nel settore dell’energia, in corso di ulteriore approfondimento. Le complesse indagini hanno visto gli specialisti del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni impegnati in attività di intercettazioni telefoniche e pedinamenti degli indagati, oltre che attività di riscontro ed analisi sui sistemi informatici afferenti le piattaforme contenenti i dati, rese possibili anche grazie alla preziosa collaborazione della struttura di sicurezza aziendale di Telecom Italia.
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