"Centrale Torrevaldaliga di Civitavecchia nemica del clima". La denuncia di Legambiente

“La centrale di Civitavecchia, al primo posto assoluto in Italia per emissioni di gas climalteranti, con 8,1 milioni di tonnellate di CO2 prodotte in un anno. Da Torrevaldaliga Nord arrivano il 78,5% di emissioni per la produzione energetica da fonti fossili di tutto il Lazio”: è la denuncia di Legambiente che oggi ha organizzato un blitz contro la centrale a carbone e la sua riconversione a gas.
“La centrale è il nemico del clima numero uno nel Lazio per inquinamento ed emissioni climalteranti – denuncia l’associazione – deve essere spenta e convertita in polo delle rinnovabili, non a gas. Inaccettabile che di fronte all’emergenza climatica il Governo continui a puntare su una fonte fossile, in sostituzione di un’altra fonte fossile. Prevedendo attraverso il Capacity Market il ricorso, per i prossimi 20 anni, a risorse pubbliche che andranno ad incrementare i 19 miliardi di euro di sussidi alle fonte fossili che lo Stato italiano già elargisce al settore Oil&Gas. È questo il senso del blitz di Legambiente davanti ai cancelli della centrale Torrevaldaliga Nord di Civitavecchia(Roma), l’ultima a carbone inaugurata in Italia, nel luglio 2008”.
Gli attivisti del cigno verde hanno esposto due striscioni recanti le scritte “Fermiamo la febbre del pianeta” e “nemico del clima”. L’iniziativa ha avuto luogo in occasione della tappa laziale della Goletta Verde 2020. Legambiente Lazio chiede che con la dismissione della centrale, prevista entro il 2025, non si dia vita a una nuova centrale a gas. “La centrale a carbone di Civitavecchia è il nemico del clima numero uno nel Lazio – ha dichiarato Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio – per l’inquinamento che provoca nel suo territorio e per l’enorme portata delle emissioni climalteranti che scatena. Torrevaldaliga va spenta e convertita in polo delle rinnovabili, con torri eoliche, fotovoltaico e sistemi di accumuli in grado di rispondere alle esigenze di produzione, ma anche di sicurezza e flessibiità della rete. Non nell’ennesima centrale a gas”.
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