Caso Regeni, la Farnesina valuta il ritiro dell’Ambasciatore in Egitto

Chi sosteneva che la migliore strategia con gli egiziani per ottenere verità fosse la condiscendenza, che fare affari, vendere armi e navi di guerra, stringere mani e guardare negli occhi gli egiziani fosse funzionale ad ottenere collaborazione giudiziaria, oggi sa di aver fallito. Richiamare l’ambasciatore è l’unica strada percorribile". Lo affermano i genitori di Giulio Regeni giudicando "fallimentare" l’incontro tra pm romani e egiziani. "Gli egiziani non hanno fornito una sola risposta alla rogatoria italiana sebbene siano passati ormai 14 mesi dalle richieste dei nostri magistrati. E addirittura si sono permessi di formulare istanze investigative sull’attività di Giulio in Egitto. Istanze che oggi, dopo quattro anni e mezzo dalla sua uccisione, senza che nessuna indagine sugli assassini e sui loro mandanti sia stata seriamente svolta al Cairo, suona offensiva e provocatoria".
Nel corso della videoconferenza tra i magistrati di Roma e Il Cairo, gli inquirenti egiziani hanno chiesto informazioni sulle attività del ricercatore torturato e ucciso nel 2016. Il procuratore generale egiziano "ha formulato - si legge in una nota diffusa dalla procura di Roma - alcune richieste investigative finalizzate a meglio delineare l’attività di Giulio Regeni in Egitto". Nella nota si sottolinea che il procuratore egiziano "ha ribadito la ferma volontà del suo Paese e del suo ufficio di arrivare a individuare i responsabili dei fatti e per questo ha affermato che l’incontro ha costituito un passo decisivo nello sviluppo dei rapporti di collaborazione con l’auspicio di raccoglierne esiti fruttuosi".
Nella rogatoria inviata circa un anno e mezzo fa dai pm di Roma alle autorità egiziane si chiedeva di "mettere a fuoco il ruolo di altri soggetti della National Security che risultano in stretti rapporti con gli attuali cinque indagati". E’ la novità contenuta nella nota diffusa dalla Procura.
Sulla vicenda si sono espresse anche fonti del ministero degli Esteri: "Forte delusione per l’esito dell’incontro tra le due procure. Esigiamo un cambio di passo. E soprattutto esigiamo rispetto per la famiglia Regeni. La Farnesina, dopo l’incontro di oggi, trarrà le sue valutazioni".
Immediata la replica de Il Cairo. "Il procuratore generale (egiziano) conferma al procuratore di Roma la ’serietà’ delle misure riguardanti l’omicidio di Regeni e (il fatto che) ’la Procura di Roma toccherà con mano la trasparenza della squadra di inquirenti egiziani e il suo desiderio di giungere alla verità nel prossimo periodo".
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