Addio a Gianni Mura, un esempio per il giornalismo italiano
Tutto il mondo dello sport ha reso omaggio a Gianni Mura, storica firma del giornalismo scomparso all’età di 74 anni. Aveva raccolto il testimone di sommo narratore di sport da un altro che, come lui aveva scritto pagine indelebili e aveva il suo stesso nome: Gianni Brera con il quale Mura condivideva anche la passione per la buona tavola, e per il vino inteso innanzitutto come cultura da studiare. A nome dello sport italiano, sono già arrivate alla famiglia (e alla redazione di Repubblica) le condoglianze del presidente del Coni, Giovanni Malagò. La Lega di Serie A, in una nota, ha espresso, a nome di tutti club, cordoglio per Gianni Mura “celebre firma sportiva che ha raccontato con grande capacità ed esperienza le storie del calcio, e dello sport in generale, durante la sua lunga carriera”, si legge in una nota. La Lega Serie A, a nome di tutte le Società, esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di un professionista “sempre in grado di fornire un punto di vista attento e competente alle vicende del nostro mondo”. Per il presidente della Figc Gabriele Gravina “Mura e stato un punto di riferimento per chi ama vivere e leggere di sport un piacere per la lettura, mai banale. Ma ha rappresentato soprattutto una coscienza critica da cui trarre importanti spunti di riflessione”. Tra i primi a esprimere un pensiero il ct di ciclismo Davide Cassani: “Era un amico sincero – scrive – Sapeva di tutto e amava sia il ciclismo che i corridori”. “Due mesi fa lo chiamo: ‘Gianni, mi scrivi la prefazione del mio nuovo libro?’ Risposta: ‘Sì ma prima voglio leggerlo. Ciao Gianni”, aggiunge Cassani. Per l’Inter “ha raccontato pagine memorabili della storia del calcio, del ciclismo e dello sport in generale. Lo ha fatto con uno stile unico, accompagnando i lettori con i suoi articoli, le sue interviste e le sue rubriche cariche di spunti, arguzia, poesia. Una delle espressioni piu grandi e migliori del giornalismo sportivo italiano. Non solo sport: ha portato il suo contributo e le sue parole anche su riviste di associazioni umanitarie, lasciando sempre un segno profondo”. Il ct del volley Mauro Berruto scrive: “Siamo stati ricchi, fortunati, privilegiati: abbiamo potuto leggere le tue parole. Vai via ora, mentre quello sport che da aedo del nostro tempo ci hai cantato, è chiuso. Oggi superiamo i confini di una tristezza che sembrava sconfinata. Ti sia lieve la terra”. Federica Pellegrini scrive: “Felice e onorata di aver avuto la possibilità di conoscerti e chiacchierare insieme…RIP #giannimura”.
Commenti