Salvini: “Vogliono salvare la poltrona non l’Italia, noi pronti a governare”

 

Se Conte non dovesse ottenere la fiducia “noi siamo pronti (a governare, ndr), ma ora siamo disgustati ed esterrefatti perché siamo tornati indietro di 40 anni. I temi oggi sono la salute, con i vaccini i ritardo, la scuola, con i problema del ritorno in classe e le scadenze fiscali. Tutto questo adesso è in secondo piano perché Mastella e Tabacci stanno cercando di notte qualche senatore per Conte”. Lo ha detto Matteo Salvini, leader della Lega, intervenuto a Non Stop News su Rtl 102.5. “Se Conte non avrà i numeri le strade sono due: o le elezioni, come in Olanda, oppure se il Presidente della Repubblica lo decidesse – ha aggiunto Salvini – il centrodestra è pronto. Ma dipende da come si sono svegliati stamattina Mastella e altri tre senatori incerti”. Salvini poi ha parlato anche di Renzi: “Matteo Renzi ha fatto nascere questo governo. Adesso dopo un anno – ha detto il leader della Lega – si accorge che non funziona. Mi appassiona poco perché rispetto a un anno fa è arrivato questo virus che ha fatto 80mila morti. Qualcuno pensa di superare questa crisi epocale con tre senatori cercati di notte, dicendo che stanno cercando di salvare l’Italia: stai cercando di salvare la poltrona, non l’Italia”. “Piuttosto che avere un non governo – ha concluso Salvini sull’ipotesi delle elezioni – meglio dare la parola agli italiani. Nei prossimi mesi si vota in moltissimi Paesi europei. Come pensa Conte che gli italiani al 31 gennaio abbiano i soldi per pagare tutte le tasse?”.

 




Orlando (Pd): “Pensiamo ci siano in parlamento le forze che hanno a cuore l’interesse del Paese”

 

“Pensiamo che ci siano in Parlamento forze che hanno a cuore l’interesse del Paese e che vedono il rapporto con l’Europa come un tema fondamentale, forze moderate e liberali che credo che si manifesteranno quando sarà il momento, poi ci sarà sempre il tempo e il modo di rafforzare e di migliorare” il governo. Lo ha detto il vice segretario del Pd Andrea Orlando intervistato a Mattino Cinque su Canale 5 a proposito del possibile sostegno al governo di altre forze dopo l’uscita di Italia Viva di Matteo Renzi. 

Renzi sostiene che il Pd preferisce ministri scelti da Mastella alla Bellanova? “Se Renzi voleva tenere la Bellanova non doveva farla dimettere, non è il Pd che ha tolto la Bellanova, ma Renzi che l’ha fatta dimettere. Noi abbiamo tenuto fino all’ultimo la porta aperta e la mano tesa…”




Tornati in classe i ragazzi di Lazio, Molise, Piemonte ed Emilia Romagna

 

 

Hanno fatto rientro in classe oltre 640 mila studenti delle scuole superiori: sono i ragazzi di quattro Regioni italiane: i 256 mila del Lazio, a cui si aggiungono i 13 mila del Molise i 176 mila del Piemonte e i 196 mila dell’Emilia Romagna.

Questi ragazzi si sommano a quelli delle Regioni Toscana, Valle d’Aosta e Abruzzo che già dall’11 gennaio frequentano in presenza al 50%. In Trentino le scuole hanno riaperto dal 7 gennaio.  Nelle Marche, dove le scuole superiori dovrebbero riaprire il 1 febbraio, "se l’andamento della curva rimarrà con l’Rt sotto a uno anche nella prossima settimana, credo che potremmo pensare a un provvedimento di anticipo del rientro al 50% delle superiori", ha annunciato il presidente della Regione, Francesco Acquaroli. Il 1 febbraio l’apertura è prevista per le superiori in Sardegna, Veneto, Calabria, Basilicata, Friuli Venezia Giulia. 

Le scuole superiori - ha sancito ieri il Cts riunito d’urgenza dopo la richiesta del governo di un’indicazione sul ritorno in classe degli studenti - possono tornare in presenza nella misura del 50% e fino al 75% come previsto dal Dpcm del 14 gennaio. Per gli esperti, se qualche presidente di Regione decidesse diversamente, "se ne assume la responsabilità". "Le valutazioni del Cts rappresentano una guida chiara che mi auguro possa garantire a scuole e studenti le certezze di cui hanno bisogno. Il rientro in classe è un atto di responsabilità nei confronti dei nostri giovani", ha osservato la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. In mattinata ed anche nel pomeriggio sono previste a Roma e in altre città italiane manifestazioni e iniziative di comitati e di studenti che chiedono maggiori investimenti per la scuola o che si oppongono al rientro in presenza considerandolo "imprudente". 

 





Letizia Moratti ha chiesto la sospensione della zona rossa in Lombardia

 

Sospendere per 48 ore l’ordinanza che colloca la Lombardia in zona rossa in attesa dei dati di martedì che certificheranno "il minor grado di rischio". E’ quanto chiede il vicepresidente della Lombardia Letizia Moratti al ministro della Salute Roberto Speranza. "La revisione sollecitata per martedì - spiega Moratti - potrà essere molto più puntuale e oggettiva e dimostrare il minor grado di rischio della Lombardia. Si tratta di una sospensiva di 48 ore che sono certa troverà poi una conferma definitiva per l’intera Regione a seguito del ricalcolo aggiornato degli indici che il 16 gennaio a Regione Lombardia risulterebbe di 1,01". 
"Pensare di ripartire senza la Lombardia è impossibile, è il cuore pulsante del Paese, quei numeri (i parametri per stabilire le fasce di colore, ndr), li abbiamo condivisi insieme, rispettiamoli". Così il ministro Francesco Boccia su Rai Tre a Che tempo che fa. "Mi sento spesso con il presidente Fontana (che ha annunciato ricorso contro la zona rossa, ndr), la Lombardia ha pagato un prezzo altissimo nella prima fase, quando è stata la regione del mondo più colpita dall’epidemia", ha detto ancora Boccia rispondendo a Fabio Fazio. 

 





Italia nona nel mondo per le vaccinazioni. Incredibile Israele con il 25% di vaccini già fatti

 

Con 1,12 milioni di vaccini anti Covid somministrati l’Italia è al nono posto nel mondo sullo stato di avanzamento delle vaccinazioni: a 1,85 perone ogni 100 abitanti. E’ quanto emerge da una graduatoria stilata da Bloomberg, in cui svetta irraggiungibile Israele, con con 2,27 milioni di vaccinazioni è già oltre il 25% della popolazione.  Seguono gli Emirati Arabi Uniti, con oltre il 16%, il Bahrain, al 9%, la Gran Bretagna, al 6%, e, quinti, gli Usa, con un 4%. A seguire Danimarca (2,8%), Slovenia (1,97%), Malta (1,92%), Italia (1,85%) e, decima, la Spagna ((1,65%). L’Italia quindi è prima nell’Ue, dove in media sono state vaccinate 1,09 persone su 100.




Stellantis debutta in Borsa. Elkann: “Siamo molto orgogliosi”

 

Stellantis debutta in Borsa a 12,76 euro. Il titolo balza subito a +2,78% (12,92 euro).Il gruppo, nato dalla fusione di Fca e Psa, fa il suo esordio a Milano e Parigi mentre martedì sarà la volta di Wall Street. "Siamo molto orgogliosi di essere qui oggi per il primo giorno di quotazione di Stellantis, una nuova società, un nuovo inizio, un vero traguardo storico per tutti noi che lavoriamo per Stellantis".    Così il presidente del gruppo automobilistico nato dalla fusione tra Fca e Psa, John Elkann, ha salutato in un video messaggio il debutto in Borsa del gruppo. "Stellantis - aggiunge - rappresenta un’opportunità straordinaria in questa era di sfide e tuttavia molto emozionante, di profondo cambiamento per la nostra industria. La sua velocita, la sua intensità e la sua energia è equivalente a quanto accadde alle sue origini, alla fine del diciannovesimo secolo" . A poco più di un anno dall’accordo, Fca Fiat Chrysler e Psa Peugoet Citroen hanno completato il processo di fusione con cui nasce formalmente il nuovo gruppo automobilistico Stellantis. L’annuncio del perfezionamento giunge 14 mesi dopo che le due società, a fine ottobre 2019, confermavano l’esistenza di trattative in fase già avanzata, per creare un leader globale del settore, facendo seguito a alcune indiscrezioni di stampa dei giorni precedenti.  Bastarono due settimane per arrivare all’accordo di fusione, comunicato il 18 novembre, cui seguì l’avvio delle complesse procedure regolamentari e di autorizzazione. Un percorso che è riuscito a rispettare le tappe, nonostante gli sconvolgimenti che negli ultimi mesi la crisi pandemica ha causato sul settore automobilistico e dei trasporti in generale.  Il 15 luglio del 2020 l’annuncio sul nome che era stato scelto per il nuovo gruppo: Stellantis, a significare, secondo le due società “essere illuminato di stelle”. A fine anno, lo scorso 21 dicembre, è arrivata l’auorizzaizone alla fusione da parte dell’Antitrust europeo. Il 4 gennaio, poi, il via libera definitivo delle assemblee delle due società, che si sono svolte in parallelo.  Le ultime tappe sono cronaca di questi giorni. Venerdì Fca e Psa hanno riferito che la fusione si sarebbe completata oggi, come effettivamente poi annunciato e che successivamente, lunedì – il 18 novembre, esattamente 14 mesi dall’accordo di fusione – la neonata Stellantis inizierà a essere scambiata in Borsa, al posto delle due società da ci è nata e in parallelo sui mercati di Parigi (Euronext) e Milano (che dal Londo Stock Exchange sta passando proprio alla piattaforma pan europea).  Stellantis sarà quotata anche sul New York Stock Exchange, che lunedì è chiuso per una festività e in questo caso l’avvio degli scambi sarà martedì. 

Va rilevato che del tutto indipendentemente da questa operazione industriale, il clima generale in cui avverrà questo nuovo inizio in Borsa potrebbe non risultare dei più favorevoli, dato che nelle ultime sedute i mercati azionari sono tornati ad accusare debolezze anche per i timori dei nuovi casi di Covid che si registrano in varie regioni del Mondo, e delle relative nuove restrizioni alle attività. Venerdì Fca ha chiuso in ribasso del 4,35%, in un mercato, Milano, in calo dell’1,13%. Peugeot ha chiuso al meno 4,21% in un mercato, Parigi, in calo dell’1,22%.  Su tutte le piattaforme verrà utilizzato il simbolo “STLA”. La cerimonia del suono della campanella sarà presenziata dal presidente John Elkann e dall’amministratore delegato, Carlos Tavares. Poi sarà proprio il manager portoghese a tenere il primo incontro con la stampa, con una conferenza “virtuale” martedì 19 alle 9 e 40 italiane, in cui presumibilmente verrà interpellato sul piano strategico industriale che sta predisponendo.  Oltre all’integrazione de due gruppi e dei numerosi marchi che controllano – Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Citroen, Dodge, DS, Fiat, Jeep, Lancia, Maserati, Opel, Peugeot, Ram e Vauxhall – con ogni probabilità buona parte della strategia riguarderà le nuove tecnologie di mobilità, legate a green economy, propulsione elettrica, ibrida e all’ottimizzazione dei consumi. Ma anche i piani su Asia e Cina. Il gigantesco mercato dell’Estremo Oriente, dove sia Fca che Psa hanno un ruolo ancora limitato, sarà infatti il principale fronte di sfida per la l’espansione neonata società.

 





La Cina torna a ruggire, Pil del quarto trimestre a +6,5%

Il Pil della Cina balza nel quarto trimestre 2020 del 6,5% annuo, a fronte del 6,1% atteso dagli analisti e del 4,9% registrato dei tre mesi precedenti, mentre la crescita congiunturale è del 2,6% (2,7% nel terzo trimestre e 3,2% le stime). Il recupero dalla pandemia del Covid-19 è confermato dalla crescita dell’intero 2020, quantificato dall’Ufficio nazionale di statistica nel 2,3%, contro il 2,1% atteso in media alla vigilia, ma che rappresenta il passo più lento in più di 40 anni.





‘Ndrangheta, blitz dei carabinieri in tutta Italia. 49 le persone finite in manette

 

Operazione contro la ’ndrangheta dei Carabinieri in molte città italiane e non solo calebresi. A Rosarno, Polistena e Anoia e nelle province di Messina, Vibo Valentia, Salerno, Matera, Brindisi, Taranto, Alessandria e Pavia, i carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, a conclusione di indagini coordinate dalla Dda nell’ambito dell’operazione denominata "Faust", hanno dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip, nei confronti di 49 persone.   Le accuse a loro carico sono di associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, traffico di stupefacenti, detenzione illegale di armi, tentato omicidio, usura e procurata inosservanza di pena.Va detto che sembrerebbe essere stato accertatato il solido legame con la camorra, che avrebbe, in più occasioni, fornito assistenza a latitanti e ricercati delle cosche.





Morto a San Giovanni Rotondo l’ultimo frate che ha vissuto con Padre Pio

 

E’ morto i a San Giovanni Rotondo Padre Marciano Morra, ultimo frate vivente ad aver vissuto accanto a Padre Pio. Lo rende noto TeleradioPadrePio l’emittente dei Frati Minori Cappuccini che trasmette dal comune foggiano. Il frate avrebbe compiuto 92 anni il prossimo 16 febbraio. Era di Monteleone di Puglia (Foggia) e fu ordinato sacerdote il 21 febbraio 1954.  Era rettore del santuario di Santa Maria delle Grazie quando il 23 maggio 1987 accolse Papa Giovanni Paolo II in visita pastorale a San Giovanni Rotondo e, il 5 settembre dello stesso anno, Madre Teresa di Calcutta. Per diciotto anni ricoprì la carica di segretario generale dei Gruppi di Preghiera di Padre Pio.

 





Scossa di terremoto (3.2) in Friuli Venezia Giulia

Una scossa di terremoto di magnitudo 3.2 è stata registrata nella notte, alle 0.54, in Carnia, con epicentro nei pressi di Verzegnis (Udine). Secondo le rilevazioni della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, la scossa si è verificata a circa 10 km di profondità.   Il sisma è stato avvertito in diverse zone della provincia. Al momento, riferisce la Protezione civile regionale, non sono giunte segnalazioni di danni a cose o persone.

 





Bancarotta fraudolenta, arrestati tre noti imprenditori dell’abbigliamento a Palermo

 

Tre noti imprenditori palermitani nel settore dell’abbigliamento sono stati arrestati dai finanzieri del comando provinciale di Palermo con l’accusa, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta autoriciclaggio e reimpiego di capitali illeciti. Per loro è scattata anche la misura interdittiva del divieto per 12 mesi di esercizio di attività d’impresa.  Il provvedimento agli arresti domiciliari è stato emesso dal gip del Tribunale di Palermo nei confronti di Vito Mazzara, 65 anni, Vincenzo Mazzara, 58 anni, e Marco Mazzara, 26 anni. Le indagini coordinate dalla procura hanno portato anche al sequestro preventivo delle quote societarie di due società e di un negozio di abbigliamento ancora attivo a Palermo. Secondo le indagini condotte dagli investigatori del gruppo tutela mercato capitali del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo gli imprenditori avrebbero creato un "sistema di società", attorno a 7 punti vendita a Palermo aperti nei quartieri Resuttana, San Lorenzo e Politeama, con un’unica regia che garantiva la continuazione aziendale, lo stesso oggetto sociale, soci e coincidenza di sedi operative ed asset aziendali.  Gli indagati, secondo quanto accertato dai finanzieri, avrebbero svuotato ciclicamente le società mediante cessione ed affitti di rami d’azienda. Queste entravano in crisi per insolvenza e fallivano, ma l’attività di vendita al dettaglio di abbigliamento continuava con una nuova compagine costituita. I militari, guidati da Gianluca Angelini, comandante del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo, hanno accertato che le tre società fallite dal 2015 al 2018 che hanno accumulato un passivo fallimentare per circa 4,5 milioni di euro a danno dei fornitori e dell’Erario con il quale è stato accumulato un debito pari ad oltre 2 milioni di euro. Il sistema sarebbe stato replicato con due ulteriori società di recente costituzione, che hanno già accumulato altri cospicui debiti pari a oltre 400 mila euro, oggetto dell’attuale provvedimento di sequestro insieme all’unico punto vendita ancora attivo nel centro di Palermo. 




Corruzione nelle Asl piemontesi, nuova ordinanza cautelare

 

 

Nuova misura cautelare nell’ambito dell’operazione ’Molosso’, che nei mesi scorsi ha fatto emergere episodi di corruzione e frode nelle forniture delle Asl piemontesi. La guardia di finanza ha notificato l’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia nei confronti del legale rappresentante della società aggiudicatrice della fornitura di un costoso prodotto farmaceutico alla Città della Salute e della Scienza di Torino.  Nel corso delle indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Enrica Gabetta e dirette dal pm Giovanni Caspani della Procura di Torino, sono emersi nei confronti dell’uomo ulteriori gravi indizi di colpevolezza. Avrebbe corrotto con la consegna di somme di denaro un dipendente della Città della Salute e della Scienza di Torino che falsificava le richieste d’ordine del farmaco, un sostituto osseo.  Il nuovo provvedimento cautelare, emesso dal GIP presso il Tribunale di Torino, scaturisce dalle ulteriori risultanze delle indagini che, lo scorso mese di novembre, aveva portato la guardia di finanza ad eseguire quindici ordinanze di misura cautelare nei confronti di pubblici dipendenti, commissari di gara ed agenti e rappresentanti di alcune imprese accusati, a vario titolo, di corruzione, turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture. 





Vendita di armi all’Egitto, aperto fascicolo dalla Procura di Roma

Dopo il deposito, avvenuto il 5 gennaio scorso, dell’esposto dei genitori di Giulio Regeni in cui si ipotizza la violazione da parte del Governo della legge 185 del 1990 in tema di vendita di armi ai Paesi esteri, la Procura di Roma ha formalmente aperto il fascicolo di indagine. Il procedimento, coordinato dal procuratore Michele Prestipino, è stato affidato a due pm che dovranno, in base a quanto si apprende, "studiare la questione giuridica" ed eventualmente dare delega per svolgere attività istruttoria.  L’esposto, redatto dall’avvocato Alessandra Ballerini, fa riferimento alla vendita alle autorità del Cairo di due fregate Fremm del valore di 1,2 miliardi di euro. Secondo i Regeni il governo italiano ha violato quanto previsto all’articolo 1 della legge e in particolare il divieto di "esportazione ed il transito di materiali di armamento verso i Paesi i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti".

 





Corruzione, condannato in Corea l’erede di Samsung

 

Lee Jae-yong, alla guida del gruppo Samsung dalla morte del padre e fondatore avvenuta nell’ottobre scorso, è stato riconosciuto colpevole di corruzione e appropriazione indebita, condannato a due anni e mezzo di prigione ed è stato immediatamente arrestato. Lo scrive l’agenzia sudcoreana Yonhap. Con l’arresto di Jae-Yong, l’impero tecnologico della Samsung, principale produttore di smartphone e chip di memoria al mondo, resta senza guida. 





Gaza, razzi palestinesi contro la città di Ashdod. Israele reagisce con l’aviazione

 

Due razzi sparati la scorsa notte da Gaza in direzione della città israeliana di Ashdod sono caduti in mare. Lo ha riferito il portavoce militare.  In reazione a questo attacco, ha aggiunto, la aviazione israeliana ha colpito all’interno della Striscia di Gaza alcuni obiettivi militari di Hamas, fra cui luoghi dove vengono scavati tunnel per fini offensivi. "Israele considera la organizzazione terroristica di Hamas responsabile di tutti gli attacchi che provengono dalla Striscia", ha precisato il portavoce.   Non si ha notizia di vittime, né in Israele né a Gaza. 





Navalny arrestato al rientro a Mosca, tutto il mondo chiede la sua liberazione

 

Alexey Navalny è rientrato in Russia e gli agenti del nucleo operativo del Servizio Penitenziario Federale lo hanno preso in consegna al varco passaporti dello scalo di Sheremetyevo, come da programma. Dunque nessuna sorpresa, tranne il dirottamento del volo all’ultimo miglio (sarebbe dovuto atterrare a Vnukovo). "Questa è casa mia, sono felice di essere qui", ha detto a internet unificata poco prima del fermo. "Io non ho paura e non dovete averne nemmeno voi". 
Il Navalny-day, a cinque mesi dall’avvelenamento, si è insomma concluso in modo familiare per il principe degli oppositori russi, che ormai entra ed esce dalle patrie galere con dimestichezza. La giornata potrebbe però rivelarsi campale, a seconda di come evolverà la situazione nei prossimi giorni. A bordo del volo Pobeda (vittoria, in russo) decollato da Berlino oltre ad Alexey e alla moglie Yulia c’erano decine di giornalisti, che hanno trasmesso in diretta ogni singolo passo della coppia più celebre del web russo. "Ragazzo, portaci la vodka: stiamo tornano a casa", ha esordito Yulia prima del decollo in un video postato sull’Instagram del marito (oltre 2 milioni di visualizzazioni in poche ore). Ad attenderli, a Vnukovo, c’era un nutrito gruppo di sostenitori - circa 300 persone - più un bel drappello di colleghi e amici (tra cui il fratello Oleg). Le autorità avevano avvertito che non avrebbero tollerato un ’circo’ al terminal degli arrivi e così è stato. La polizia, in assetto antisommossa, ha iniziato a sgomberare supporter e media - ’fascisti!’ gridava la folla - quindi ha sbattuto sulle camionette i volti più noti dell’entourage navalniano (tra cui l’avvocata Lybov Sobol, nonché lo stesso Oleg). In tutto, secondo la ong OVDinfo, almeno 60 persone sono state fermate dalla polizia. Ma siccome un bel manipolo d’irriducibili si è di fatto accampato fuori dal terminal (sfidando i -25 gradi di una serata polare) qualcuno, evidentemente, ha deciso di semplificarsi la vita. E ha ordinato al volo di Navalny di atterrare a Sheremetyevo. Dura la reazione internazionale con in testa la Germania che ha chiesto a Mosca "il rilascio immediato" di Alexei Navalny. Il suo arresto, ha detto il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas, "è totalmente incomprensibile". Il presidente del Consiglio Ue Charles Michel ha definito "inaccettabile" l’arresto di Navalny chiedendone l’immediato rilasciato. Mentre la Lituania ha già avanzato la proposta di nuove sanzioni europee contro Mosca. "L’arresto di Navalny al suo arrivo in Russia è un fatto molto grave, che ci preoccupa. Ne chiediamo l’immediato rilascio. E ci aspettiamo che siano rispettati i suoi diritti". Lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Infine dagli Usa Joe Biden, per bocca del suo consigliere per la sicurezza nazionale, chiede la scarcerazione immediata di Navalny. Navalny sarebbe stato sottoposto a rocesso per direttissima nella stessa caserma dove era detenuto.




Biden firmerà lo stop all’oleodotto Keystone. Era stato contestato dai nativi americani

Uno dei primi atti di Joe Biden appena insediato alla Casa Bianca sarà quello di cancellare il permesso per la realizzazione dell’oleodotto Keystone XL. L’autorizzazione per la controversa opera, che attraversa alcuni territori considerati sacri dai nativi americani, era stata concessa da Donald Trump nel 2017 dopo che il predecessore Barack Obama l’aveva bloccata nel 2015. Il Keystone XL è un’opera lunga quasi duemila chilometri che dovrebbe trasportare a regime circa 830 mila barili di petrolio al giorno, trasportandolo dalla regione di Alberta in Canada negli Stati Uniti attraverso il Montana, il South Dakota e il Nebraska. Chi da sempre si oppone al Keystone XL la ritiene una infrastruttura dannosa sia dal punto di vista ambientale che culturale.




L’ultimo atto di Trump è graziare 100 persone a lui care

 

Donald Trump è pronto a concedere la grazia e a commutare la pena a circa 100 persone alla vigilia del suo addio alla Casa Bianca ma nella raffica di provvedimenti che il tycoon è pronto a firmare alla vigilia del suo addio alla Casa Bianca non dovrebbe comparire il suo nome, contrariamente alle voci diffuse nei giorni scorsi. Lo riporta la Cnn.

Nella lista delle persone a cui verrà concesso il perdono presidenziale ci sono colletti bianchi condannati per reati penali, rapper di alto profilo e vecchi amici e alleati come Steve Bannon o Rudolph Giuliani. Tra le voci delle scorse settimane anche la possibilità della grazia preventiva ai membri della famiglia. 




Medu, i medici dell’Associazione chiedono un piano immediato per l’emergenza freddo nella Capitale

 

Medici per i Diritti Umani (MEDU) esprime “profonda preoccupazione” e richiama l’attenzione delle istituzioni “sulla grave situazione delle persone senza dimora, costrette a dormire sulla strada nei giorni più freddi della stagione invernale”, ricordando come già nove persone senza dimora sono decedute solo a Roma dall’inizio dell’inverno e nei prossimi giorni si prevedono temperature ancora più rigide.  Solo presso le stazioni di Termini e Tiburtina, dove Medu opera ogni settimana con una clinica mobile, si ricorda in una nota, sono presenti almeno 300 persone senza dimora. Tra i pazienti assistiti da Medu, inoltre, molti presentano vulnerabilità di vario tipo (minori stranieri non accompagnati, persone con patologie croniche di vario tipo, anziani, etc.) e circa il 10% della popolazione assistita ha un’età superiore ai 50 anni.  “Nonostante Medu e molte altre associazioni abbiano più volte richiamato l’attenzione delle istituzioni: Regione e Comune in primis, sulla necessità di prevedere per tempo un piano adeguato per l’accoglienza delle persone senza dimora, ancor più esposte ai rischi del freddo a causa della pandemia, sembra che ad oggi le misure adottate siano del tutto insufficienti”, spiega l’associazione dei medici aggiungendo che nella capitale dove si stima che siano presenti più di 10.000 homeless, si trova impreparata a garantire alle persone più fragili accoglienza e protezione durante l’inverno.  “Medu – si conclude – chiede che le autorità trovino in fretta delle soluzioni adeguate, aprendo tutti gli spazi a disposizione, incluse le stazioni e i sottopassaggi, per evitare che questo primo inverno di pandemia venga ricordato anche per le tante vittime del freddo e dell’esclusione”.





Raggi: "Investiamo tantissimo nella riqualificazione dei parchi"

 

 “Roma è la capitale più verde d’Europa. Lo so, molti non ci credono, ma è così: la nostra città ha molti più parchi ed aree verdi di Parigi, di Berlino di Londra. Molto più estesi e collegati tra loro. Un patrimonio inestimabile, che si intreccia con la storia e con l’arte. Spazi verdi dove poter giocare con i nostri figli o passare tempo libero all’aria aperta. Per questo stiamo investendo tantissimo per riqualificare i parchi di Roma, in tutti i Municipi della città. Ad esempio abbiamo approvato il progetto di riqualificazione di tutto il Parco Volpi, un polmone verde di circa 1,6 ettari del XV Municipio”. Così la sindaca di Roma, Virgia Raggi, con un messaggio su Facebook.  “Un’operazione importante, per la quale abbiamo stanziato più di 330mila euro. Rifaremo i vialetti e riporteremo decoro e sicurezza all’interno dell’area, potando le piante e curando la vegetazione”.





Rissa in un parco ad Albano, due giovani feriti

Rissa tra ragazzi ieri sera in un parco di Albano, vicino Roma. In due sono rimasti feriti. Il più grave, un romeno di 23 anni, ha riportato ferite d’arma da taglio ed è stato ricoverato in ospedale in prognosi riservata, ma non in pericolo di vita. Sulla vicenda indagano i carabinieri della stazione di Albano e della compagnia di Castel Gandolfo che stanno cercando di ricostruire esattamente quello che è accaduto intorno alle 19 nel parco comunale Villa Doria. 
Acquisite le immagini delle telecamere. Sarebbe stato già individuato un gruppetto di ragazzi della zona. Da chiarire con cosa sia stato colpito il 23enne. L’altro ferito, un italiano di 22 anni, è stato riportato in ospedale con lievi ferite. 





Party a pagamento in una villa sull’Appia antica, sanzionati in quarantuno

 

Una festa a pagamento, 30 euro per gli uomini 20 per le donne, stata organizzata in una villa in via Appia Antica. Ma in borghese si sono presentati anche i poliziotti che hanno identificato e sanzionato 41 persone.  E’ stato un messaggio inviato tramite whatsapp ad incastrare il proprietario della villa, dove ieri sera era stata organizzata una festa privata, a pagamento, con tanto di musica, cena e parcheggio interno.  I primi accertamenti effettuati dalla Polizia hanno consentito di accertare che la villa era stata acquistata all’asta da una persona incensurata, in precedenza era di proprietà della famiglia "Tredicine", nota a Roma per i cosiddetti ’camion bar’ collocati nelle aree del centro storico.  L’evento, un "private party" come pubblicizzato nel messaggio, prevedeva l’ingresso entro le 21.00 di ieri e l’uscita alle 06.00 di stamani. La prevendita avveniva solo tramite ricarica su una postepay o Paypal. Nell’invito si chiedeva di non parcheggiare fuori della parcheggio privato e si assicurava che "per la sicurezza e la buon riuscita dell’evento la location sarà adeguatamente igienizzata". "Vi preghiamo - era sempre scritto nell’invito inviato tramite whatsapp - di attenervi ad un comportamento consono alle norme anticovid con le apposite mascherine e distanziamento ai tavoli".  Ad entrare in azione, gli agenti in borghese della Questura di Roma e una squadra del Nucleo Mobile, coordinati dall’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, che, giunti sul posto hanno constatato la presenza di circa 15 autovetture parcheggiate all’interno della struttura e musica ad alto volume. Dopo aver tentato per qualche minuto di farsi aprire il cancello, è uscito il proprietario della villa che, malgrado si sia dimostrato in un primo momento poco collaborativo non ha potuto far altro che interrompere l’evento a far uscire i suoi "clienti".  Sono 41 le persone identificate dai poliziotti nei confronti delle quali sarà elevata la prevista sanzione amministrativa, mentre poche altre sono riuscite ad eludere il controllo scavalcando una recinzione posteriore e a fuggire nelle campagne adiacenti. 





Dimunuiti nelle Marche del 21% gli allevamenti zootecnici

Dal dopo terremoto a oggi si è perso, secondo l’analisi di Coldiretti Marche su dati dell’Anagrafe zootecnica nazionale, il 21% delle aziende mentre il patrimonio zootecnico è diminuito di circa il 3%. In controtendenza rispetto agli altri il comparto avicolo che cresce del 4%.  Nella nostra regione sono presenti circa 3.500 allevamenti di bovini, 94 bufalini, circa 4mila ovicaprini, quasi 8mila suini, 430 avicoli e anche 62 attività di acquacoltura tra acqua dolce e mare. Lo riferisce Coldiretti Marche in occasione del 17 gennaio in cui si celebra Sant’Antonio Abate, protettore degli animali, e cui c’è la tradizionale benedizione degli animali.  Il settore è in crisi anche per il perdurare delle restrizioni a ristoranti, bar e alberghi imposte a causa dell’emergenza Covid con il conseguente crollo dei consumi. "Gli allevatori marchigiani - secondo Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche - svolgono un ruolo di presidio e mantenimento del territorio naturale. Il loro lavoro, basato sulla sostenibilità ambientale, - afferma - contribuisce a generare valore e occupazione anche in territori marginali.  Ovviamente la crisi sanitaria che stiamo vivendo rende la zootecnia uno dei settori più colpiti. Chiediamo alle Istituzioni di sostenere oggi e continuare in futuro a potenziare il settore così importante per la nostra regione".  Più di una famiglia marchigiana su due, riferisce ancora Coldiretti Marche, ha un animale in casa. Amici a quattro zampe, soprattutto cani e gatti, che secondo i dati dell’anagrafe regionale degli animali d’affezione superano quota 382mila. Un numero a cui si aggiungono agli animali allevati nelle campagne marchigiane in 16mila aziende zootecniche che si occupano di circa 306mila animali tra mucche, bufale, pecore, capre, cavalli e maiali senza contare 4,5 milioni di volatili tra polli, galline, tacchini, oche, anatre ma anche quaglie e, negli ultimi anni, pure struzzi ed emu. 





Ristori alle imprese per 29 miliardi ma le perdite sono state di 423

 

A fronte di una perdita di fatturato di 423 miliardi,gli operatori economici colpiti dalla crisi hanno ottenuto finora ristori per 29 miliardi, appena il 7% delle perdite subite "Sebbene in termini assoluti la somma sia certamente importante, i 29 miliardi di euro di aiuti diretti erogati fino ad ora dal governo alle attività economiche coinvolte dalla crisi pandemica sono stati del tutto insufficienti a lenire le difficoltà degli imprenditori". Lo afferma l’Ufficio studi della Cgia di Mestresottolineando che. se si rapportano questi 29 miliardi alla stima delle perdite di fatturato registrate l’anno scorso dalle imprese italiane, "importo che sfiora i 423 miliardi di euro, il tasso di copertura è stato pari a poco meno del 7 per cento circa: un’incidenza risibile". Gli artigiani di Mestre mettono quindi in guardia: "In attesa dei nuovi ristori previsti nei prossimi giorni, l’arrabbiatura e il malessere tra gli operatori economici sono sempre più diffusi, in particolar modo tra coloro che conducono attività di piccola dimensione". E ricordano che sono a rischio 292 mila micro imprese con 1,9 milioni di addetti. L’ufficio studi della Cgia stima che dei quasi 423 miliardi di riduzione del fatturato registrata nel 2020 (pari a una contrazione del -13,5 per cento rispetto l’anno prima), almeno 200 miliardi sarebbero ascrivibili alle imprese dei settori che sono stati costretti a chiudere per decreto.

 




Imprese, il sistema Italia resiste alla pandemia

 

Unioncamere-Infocamere registrano 292mila nuove iscrizioni e la cessazione di 273mila con un saldo positivo del +0,32%

 

Circa 292.000 iscrizioni e 273.000 cessazioni al Registro delle imprese nel 2020, con un saldo che fa segnare un +0,32%. L’andamento demografico dell’imprenditoria italiana è apparso, lo scorso anno, complessivamente caratterizzato da una diffusa incertezza sull’evoluzione della pandemia. Il risultato, secondo i dati Unioncamere/Infocamere, è che le imprese nate nel 2020 sono state 292.308. A fronte di queste, nello stesso periodo hanno definitivamente chiuso i battenti 272.992 attività. Normalmente le cancellazioni di attività dal Registro delle imprese si concentrano nei primi tre mesi dell’anno ed è in questo periodo che si attendono le maggiori ripercussioni della crisi dovuta alla pandemia.  A fine dicembre 2020, pertanto, lo stock complessivo delle imprese esistenti ammontava a 6.078.031 unità.  Rispetto all’anno precedente, quindi, la rilevazione Movimprese segnala che le iscrizioni sono diminuite del 17,2%. Parallelamente, le cessazioni hanno fatto segnare un calo del 16,4%.  La forte contrazione dei flussi di iscrizioni e cancellazioni delle imprese suggerisce dunque cautela nella quantificazione delle conseguenze del forzato rallentamento delle attività in molti settori economici. A stabilire l’entità degli effetti prodotti nel 2020 dalla crisi pandemica sul tessuto imprenditoriale, come già rilevato, sarà peraltro utile attendere le risultanze del primo trimestre dell’anno in corso. Tradizionalmente, infatti, molte comunicazioni di chiusura dell’attività pervenute al Registro delle Imprese negli ultimi giorni dell’anno vengono statisticamente conteggiate nel nuovo anno.

 





Giù i prezzi al consumo. Flessione dello 0,2% ed è la terza registrata dal 1954

 

In media, nel 2020 i prezzi al consumo registrano una diminuzione pari a -0,2% (da +0,6% del 2019). Al netto degli energetici e degli alimentari freschi (l’inflazione di fondo), i prezzi crescono dello 0,5% (come nel 2019) e al netto dei soli energetici dello 0,7% (da +0,6% del 2019). Lo comunica l’Istat, confermando la stima preliminare relativa alla media d’anno. La diminuzione dello 0,2% "è la terza registrata a partire dal 1954, da quando cioè è disponibile la serie storica dell’indice Nic (-0,4% nel 1959, -0,1% nel 2016)", afferma l’Istituto dis statistica. "Analogamente a quanto accaduto nel 2016 e a differenza di quanto verificatosi nel 1959 (quando fu dovuta anche ad altre tipologie di prodotto), la variazione annua negativa dell’indice Nic - sottolinea - è imputabile prevalentemente all’andamento dei prezzi dei beni energetici (-8,4% rispetto al 2019) al netto dei quali l’inflazione rimane positiva e in lieve accelerazione rispetto all’anno precedente".

 





Anestesisti (Siaarti-Simla), documento sulle cure intensive

 

È disponibile sul Sistema Nazionale Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) il documento DECISIONI PER LE CURE INTENSIVE IN CASO DI SPROPORZIONE TRA NECESSITÀ ASSISTENZIALI E RISORSE DISPONIBILI IN CORSO DI PANDEMIA DI COVID-19, messo a punto dalla Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI) e dalla Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni (SIMLA). Nel Documento vengono riaffermati i principi etici e giuridici alla base del Sistema Sanitario Nazionale (SSN): diritto alla salute, principio di uguaglianza e pari dignità sociale, dovere di solidarietà, universalità ed equità, rispetto dell’autodeterminazione.

 

Dopo la prima pubblicazione SIAARTI delle “Raccomandazioni di etica clinica per l’ammissione a trattamenti intensivi e per la loro sospensione” (6 marzo 2020) il testo si è arricchito grazie ad una riflessione allargata ad altre competenze (giuridiche, medico-legali), alla revisione critica delle esperienze cliniche acquisite durante questi lunghi mesi di pandemia, a livello italiano e internazionale, oltre che grazie alle riflessioni deontologiche, etiche e bioetiche stimolate dalla consultazione pubblica guidata dal CNEC-ISS.

 

Obiettivo generale del Documento è quello di offrire ai professionisti sanitari uno strumento idoneo a rispondere in modo appropriato alla pandemia di COVID-19, nel caso in cui si verificasse uno squilibrio tra domanda di assistenza sanitaria e risorse disponibili, con particolare riferimento alle cure intensive. Oltre che rivolto ai professionisti, la finalità è stata anche quella di garantire la trasparenza delle scelte e la chiara esplicitazione dei criteri decisionali, salvaguardando così il rapporto di fiducia tra cittadini, sanitari e SSN durante l’emergenza.

 

Scopo del triage di terapia intensiva è, nel rispetto dei principi già dichiarati, quello di garantire i trattamenti al maggior numero possibile di pazienti critici che ne possano trarre beneficio clinico, e deve basarsi su parametri prognostici ben definiti dalla letteratura oltre che il più possibile oggettivi e condivisi. Sostanzialmente quindi la precedenza al ricovero in Terapia Intensiva deve essere data in base a criteri di appropriatezza e di prospettiva prognostica suffragati dalle evidenze scientifiche.

 

La valutazione del caso, mirata a stratificare le probabilità di superare la condizione critica con il supporto delle cure intensive, “dovrà procedere basandosi sulla valutazione globale di ogni singola persona malata attraverso i seguenti parametri: numero e tipo di comorbilità; stato funzionale pregresso e fragilità rilevanti rispetto alla risposta alle cure; gravità del quadro clinico attuale; presumibile impatto dei trattamenti intensivi, anche in considerazione dell’età del/la paziente; volontà della persona malata riguardo alle cure intensive, che dovrebbe essere indagata prima possibile nella fase iniziale del triage”.

 

Sul tema “principi e responsabilità” SIAARTI e SIMLA precisano che dai criteri di triage sono esclusi il criterio cronologico (ordine di arrivo) e quello casuale (sorteggio) in quanto non eticamente sostenibili.

 

Per evitare fraintendimenti il Documento precisa che l’età “deve essere considerata nel contesto della valutazione globale della persona malata e non sulla base di cut-off predefiniti”. Solo a parità di altre condizioni, il dato anagrafico può avere un ruolo nella valutazione globale della persona malata, in quanto con l’aumentare dell’età si riducono le probabilità di risposta alle cure intensive.

 

Il gruppo di esperti SIAARTI-SIMLA ha condiviso la strategia con CNEC-ISS nel luglio 2020, ed ha visto anestesisti-rianimatori, medici-legali e giuristi confrontarsi con quanto sottoposto loro dopo la pubblicazione aperta alla consultazione pubblica con tutti gli stakeholders.

 

Il gruppo di lavoro coordinato da Francesca Ingravallo (Professore associato di Medicina Legale, Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche-DIMEC, Università di Bologna) e Luigi Riccioni (Responsabile Comitato Etico SIAARTI, Centro di Rianimazione 4, Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini, Roma), era formato da Flavia Petrini (Presidente SIAARTI), Riccardo Zoia (Presidente SIMLA), Emiliano Cingolani (Dipartimento di Emergenza Accettazione e delle Chirurgie specialistiche, Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini, Roma), Gabrio Forti (Professore ordinario di Diritto Penale, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano), Giacomo Grasselli (Dipartimento di Anestesia, Rianimazione ed Emergenza, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Milano), Davide Mazzon (UOC Anestesia e Rianimazione Ospedale di Belluno), Vladimiro Zagrebelsky (Laboratorio dei Diritti Fondamentali, Collegio Carlo Alberto, Torino).





Blitz contro la ‘ndragheta, tra gli arrestati anche il Sindaco di Rosarno

 

C’è anche il sindaco di Rosarno, Giuseppe Idà, fra le 49 persone arrestate nell’ambito dell’operazione ’Faust’ della Dda di Reggio Calabria. Il Primo cittadino si trova agli arresti domiciliari con l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso. Secondo l’ipotesi della Dda reggina guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri, Idà, in occasione delle elezioni comunali del 2016, avrebbe ricevuto il sostegno della cosca Pisano di Rosarno (Rc). Nell’ambito dell’operazione ai domiciliari è finito anche il consigliere comunale Domenico Scriva. Secondo le indagini, infatti, entrambi avrebbero ricevuto l’appoggio elettorale della cosca Pisano in cambio della promessa di incarichi nell’organigramma comunale a uomini di fiducia della consorteria criminale. L’operazione ’Faust’ ha consentito, dunque, di accertare la radicata operatività della cosca Pisano, conosciuti comi i “diavoli di Rosarno”, nonché, in un contesto che rivela cointeressenze di sodalizi operanti nel “Mandamento Tirrenico”, anche l’attuale pervasività dell’articolazione territoriale di ’ndrangheta denominata “società di Polistena”, capeggiata storicamente da esponenti della famiglia “Longo”, e della locale di ’ndrangheta di Anoia. 

 





Capitale della Cultura 2022, vince la sfida Procida

 

Sarà Procida la “Capitale italiana della cultura” per l’anno 2022. La città è stata designata come quella con il progetto più idoneo dalla giuria presieduta dal prof. Baia Curioni, terminate le audizioni delle 10 città finaliste per il titolo (Ancona, Bari, Cerveteri, L’Aquila, Pieve di Soligo, Taranto, Trapani, Verbania-Lago Maggiore, Volterra). La decisione è stata annunciata dal ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini.  "La cultura non Isola"è stato lo slogan della candidatura di Procida a Capitale Italiana della Cultura, perché - si legge nel dossier - "la terra isolana è luogo di esplorazione, sperimentazione e conoscenza, è modello delle culture e metafora dell’uomo contemporaneo. Potenza di immaginario e concretezza di visione ci mostrano Procida come capitale esemplare di dinamiche relazionali,di pratiche di inclusione nonché di cura dei beni culturali e naturali".  

"Parliamo del 2022 quando il mondo e l’Italia saranno tornati alla normalità - ha commentato Dario Franceschini,ministro dei Beni Culturali -. ll turismo internazionale tornerà imponente come lo è stato fino a gennaio dell’anno scorso".  

Il ministro ha poi aggiunto che "è un anno complicato per tutti, stiamo cercando di sostenere in ogni modo le attività culturali e turistiche e la designazione della Capitale italiana della cultura per il 2022 è un segnale per il futuro, la ripresa".  

Entusiasta Raimondo Ambrosino, il sindaco di Procida, che ha commentato: "Siamo onorati. Facciamo i complimenti a tutte le altre città di cui abbiamo studiato dossier e proposte culturali. La cultura può essere per noi e loro uno straordinario detonatore del piano strategico di rilancio. È un’opportunità storica per una piccola isola che senz’altro coglieremo lavorando sodo





Conte: “Qui a testa alta”

Il Presidente del Consiglio alla Camera cerca di rilanciare maggioranza ed Esecutivo

 

"Qui a testa alta", dice il premier oggi in Aula per le comunicazioni sulla crisi di governo. Nel corso del suo intervento Conte ha richiamato la "vocazione europeista" dell’esecutivo e lanciato l’appello ai volenterosi: "Aiutateci, è il momento giusto". Poi l’annuncio: "Non manterrò la delega ai Servizi". "All’inizio di questa esperienza di governo ero consapevole che un esecutivo formato da esperienze diverse poteva nascere solo con una solida vocazione europeista, e mi sono adoperato per la prospettiva di un disegno riformatore. A riguardare i 29 punti programmatici, ravviso che c’era una visione e una forte spinta ideale, un chiaro investimento di fiducia", ha detto il premier. La maggioranza, ha spiegato il presidente del Consiglio "è stata solida anche in passaggi critici", e ora, nel futuro "abbiamo davanti una sfida epocale" perché "la pandemia ha sconvolto la società".  Per il premier il dialogo è quindi "presupposto per compiere scelte più giuste", mentre rivendica sul suo operato - con "nessuna arroganza" - di poter "parlare a testa alta" in Aula e di non aver mai "rinunciato a porre le basi per il rilancio del Paese". "Abbiamo operato sempre scelte migliori? Ciascuno esprimerà le proprie valutazioni. Per parte mia posso dire che il governo ha operato con massimo scrupolo e attenzione per i delicati bilanciamenti anche costituzionali. Se io oggi posso parlare a voi che siete in quest’Aula e ai cittadini che ci seguono da casa a testa alta non è per l’arroganza di chi ritiene di non aver commesso errori, ma per la consapevolezza di chi ha operato con tutte le energie fisiche e intellettivi per poter offrire la migliore protezione possibile alla comunità internazionale", ha spiegato Conte. E ancora: "Abbiamo seguito il principio di leale collaborazione con cui sarebbe stato possibile attuare strategie di intervento efficace”.

 





Nasce la Fondazione Gaia, Edward Von Freymann: “Come padre voglio che Gaia sia ricordata per sempre”

 

L’incidente risale allo scorso 22 dicembre 2019, quando a Roma due ragazze, Gaia Freymann e Camilla Romagnoli mentre stavano attraversando Corso Francia sono state investite dall’auto guidata dal giovane Pietro Genovese, morendo sul colpo poco dopo la mezzanotte. Stavano tornando a casa dai genitori dopo una serata passata con gli amici. Oggi nasce ufficialmente la Fondazione Gaia per volere del padre.

Non lascia trapelare nessuna forma di odio o di rancore Edward Von Freymann nel raccontare e ricordare la tragica morte della figlia Gaia, sedici anni, vittima di un grave incidente della strada avvenuto a Roma la sera del22 dicembre del 2029 mentre Gaia era in compagnia della sua amica, Camilla Romagnoli, uccisa anche lei dall’impatto con l’auto che le ha investite mentre attraversavamo la strada sulle strisce pedonali e con il semaforo verde.

“A distanza di un anno – dice il padre di Gaia- sento il desiderio di ricordare mia figlia con gioia, come era “Gaia “. Ma questo dolore immenso non lo voglio esprimere con rabbia ma trasformarlo in amore portando sempre con me il suo sorriso luminoso e trasmettendolo agli altri come messaggio di speranza e di crescita”. 

Poi aggiunge con immenso dolore pribvato:"Due ragazze sono comunque morte, strappate alle famiglie sotto Natale. C’erano dei progetti che sono terminati. Mi ritorna in mente quasi tutti i giorni il mio essermi ritrovato lì quella sera. Come padre sono dovuto andare a riconoscerla. Mi ritornano in mente i suoi occhi sgranati. E quegli occhi sgranati me li porterò dietro per sempre".

“Ora sto costituendo – annuncia Edward Von Freymann -una fondazione in suo nome che avrà come scopo anche la prevenzione, l’educazione stradale dei giovanissimi nelle scuole, l’assistenza alle famiglie della vittime della strada che non hanno la possibilità economica per affrontare una situazione già difficile umanamente .

Parole piene di dolore quelle di Edward Von Freymann, che in tribunale ricordiamo ha assistito alla sentenza con la quale Pietro Genovese è stato poi condannato a otto anni di reclusione per duplice omicidio stradale con una rassegnazione composta e davvero esemplare. 

Quel giorno la Corte non ha riconosciuto il concorso di colpa. Il giudice ha infatti stabilito che Gaia e Camilla hanno attraversato sulle strisce pedonali e Edward Von Freymann si era limitato ad osservare: "Conoscendo Gaia sapevo già la verità: non avrebbe mai potuto attraversare col buio, per quale motivo avrebbe dovuto addirittura saltare il guardrail a venti metri dalle strisce? Non aveva senso".

Un padre straordinariamente esemplare.

Mau.Pizz.





Giù i nuovi positivi (8.824) e tamponi (158.674), le vittime sono state 377

 

 

Nelle ultime 24 ore si contano 8.824 nuovi casi su 158.674 tamponi secondo i dati del ministero della Salute, con una percentuale del 5,6% di positivi. I decessi sono stati 377, lo stesso numero del giorno prima, e i guariti 14.763 dopo i 16.510 di domenica. Aumentano i ricoveri: 41 in più nelle terapie intensive e 127 negli altri reparti Covid.  Sono 158.674 i test per il coronavirus (molecolari e antigenici) effettuati in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 211.778. Il tasso di positività è al 5,6%, in leggero calo rispetto al 5,9% di ieri (-0,3%). Sono in aumento di 41 unità i pazienti in terapia intensiva in Italia nelle ultime 24 ore, nel saldo giornaliero tra ingressi e uscite. Gli ingressi giornalieri in terapia intensiva sono 142. In totale i ricoverati in rianimazione sono 2.544. I pazienti in area medica - reparti ordinari - sono in aumento di 127  unità rispetto a ieri, portando il totale a 22.884. 

 

Ecco i numeri di alcune Regioni

 

Veneto - Sono 998 i nuovi contagi da Coronavirus in Veneto secondo il bollettino reso noto oggi. Da ieri sono stati registrati altri 47 morti. La Regione supera, comunque, la quota di 8.000 vittime dall’inizio dell’epidemia, il 21 febbraio dello scorso anno. Secondo il bollettino della Regione, aggiornato alle ore 8 di oggi, scende anche la pressione sugli ospedali, ma solo per i ricoveri in area non critica, 2.661 (-54), mentre restano stabili a quota 354 i pazienti ricoverati nelle terapie intensive degli ospedali del Veneto.

Toscana - "I nuovi casi positivi registrati in Toscana sono 345 su 5.057 tamponi molecolari e 1.837 test rapidi". Lo annuncia su Facebook il presidente della Toscana, Eugenio Giani, anticipando il dato del bollettino regionale sull’andamento dell’epidemia di coronavirus.

Campania - Sono 714 i nuovi casi di coronavirus emersi nelle ultime 24 ore in Campania, 75 dei quali sintomatici e 613 asintomatici. Sono stati analizzati 7.758 tamponi, 232 dei quali antigenici (26 di questi sono risultati positivi)

Abruzzo - Sono 107 i contagi da coronavirus in Abruzzo secondo i dati diffusi oggi nel bollettino della regione. Da ieri si registrano altri 8 morti.

Lazio - I nuovi casi di coronavirus nella regione sono 872. Da ieri sono stati segnalati altri 16 morti.

Puglia - Sono 403 i contagi da coronavirus resi noti oggi in Puglia secondo il bollettino della Regione. Si registrano altri 26 morti.





Salvini: "Io non ci rimarrei così al governo"

 

Il leader della Lega chiede elezioni o incarico al centrodestra. Il leader della Lega, Matteo Salvini, intervenendo a Rtl 102.5, ha affermato: "Se Conte non ha i numeri le strade sono due. O le elezioni oppure un incarico se Mattarella ritenesse che il centrodestra ha progetti per tirare fuori il paese dalla pandemia". Se si andasse alle urne, secondo tutti i sondaggi, vincerebbe il centrodestra. 
Salvini ha poi ribadito che "il problema per molte famiglie è la salute con i vaccini che mancano, la scuola con migliaia di ragazzi in classe senza sicurezza e le scadenze fiscali che nessuno ha rimandato. Ma tutto questo è in secondo piano perchè Mastella e Tabacci cercano senatori di notte. E’ imbarazzante. Io non ci rimarrei mai così al governo".





Zingaretti: “Bene Conte, avanti per cambiare”

 

 

“Bene Conte. L’appello ad andare avanti per cambiare. Patto di legislatura, apertura al coinvolgimento del Paese, priorità allo sviluppo per creare lavoro, alla difesa della salute, al rafforzamento del protagonismo europeo a cominciare da Next Generation Eu. Non fermiamoci ora. Dobbiamo ricostruire la fiducia. L’Italia ha diritto alla speranza, c’è una prospettiva da perseguire per il futuro”. Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti.





Conte, primo scoglio saltato. La Camera dice sì alla fiducia. Maggioranza assoluta con 321 voti, ma domani al Senato sarà un’altra storia

 

Il Governo Conte bis supera il primo scoglio, quello più basso in altezza della Camera dei Deputati, ed ottiene la fiducia con la maggioranza assoluta di 321 sì alla mozione a suo favore. Defezioni nel centrodestra e tra questi quello significativo di Renata Polverini (Forza Italia) che ha votato a favore della tenuta dell’Esecutivo. Era un passaggio parlamentare scontato, visto che il Premier poteva contare su una importante maggioranza. Surriscaldato il clima, con interventi spigolosi da parte di tutti i Capigruppo dei Gruppi parlamentari.  Prima del voto e prima ancora delle dichiarazioni dei Gruppi, Conte aveva rivolto un appello al parlamento: "Il mio è un appello molto chiaro e nitido. C’è un progetto politico ben preciso che mira a rendere il Paese più moderno e a completare tante riforme" e "dalle scelte in questa ora grave dipende il futuro del Paese". Quello lanciato, ha proseguito, è un appello alle "energie migliori", "un appello a tutte le forze, ma pure a singoli parlamentari" favorevoli all’Europa. "I fatti di Washington dimostrano che la democrazia va difesa", ha detto ancora Conte, ed "è forte la vocazione europeista" dell’Italia. Domani la parola passa al Senato, dove però, probabilmente, non ci sarà maggioranza assoluta ma solo semplice, a meno di clamorose sorprese. A Palazzo Madama, comunque, sarà tutta un’altra storia.