“Non capiamo quali siano le fonti dalle quali attingono alcune forze politiche, sicuramente consigliamo loro di cambiarle perché non attendibili. Nessun bando sulle Concessioni Demaniali Marittime con finalità turistico ricreative è stato ritirato da questa Amministrazione, chi dice il contrario inquina l’opinione pubblica con notizie false”. Così in una nota la presidente del X Municipio di Roma, Ostia, Di Pillo in un lungo post su Fb. “Facciamo chiarezza – comincia Di Pillo -. Il 22 e 31 dicembre 2020, in ottemperanza alla legge sovraordinata, sono stati approvati i bandi per l’affidamento di rispettivamente 37 e 9 C.D.M. con finalità turistico ricreative in scadenza al 31 dicembre 2020. La proroga tecnica, alla quale i disinformati fanno riferimento, è prevista dalla norma ed è limitata al tempo strettamente necessario alla conclusione delle procedure di affidamento al fine di garantire la continuità della gestione delle strutture e dell’arenile”. La proroga tecnica, aggiunge Di Pillo, “emessa con la D.D. 3108 del 30 dicembre 2020, non è unilaterale e per questo non si applica d’ufficio, quindi potrà venire meno qualora non ci siano le condizioni, quali la manifestazione di volontà ad aderire alla proroga tecnica della concessione; la permanenza delle condizioni soggettive del concessionario di non aver riportato condanne passate in giudicato né di avere procedimenti penali in corso riguardanti violazioni alle norme T.U.L.P. per il prosieguo del rapporto del concessionario con la pubblica amministrazione; mancanza di procedimenti in corso circa revoca/decadenza della C.D.M. ai sensi degli articoli 42 e 47 del Codice della Navigazione; regolarità nella corresponsione dell’imposta di registro annuale, unitamente alla corresponsione del canone concessorio e dell’imposta secondo gli obblighi di cui alla legge di riferimento”. “La condizione cardine affinché possa essere asseverata la proroga tecnica del titolo concessorio – sottolinea ancora Di Pillo – è che vi sia il legittimo stato dei luoghi, pertanto la presenza di innovazioni non autorizzate o di manufatti privi di regolarità urbanistico-edilizia, dovranno essere rimosse dal Concessionario a proprie spese nei tempi e nei modi comunicati dall’Ufficio di Disciplina Edilizia del Municipio Roma X, con il supporto degli uffici capitolini e degli Enti sovraordinati competenti in materia”. “Chi racconta che questa Amministrazione abbia ritirato il bando delle Concessioni Demaniali Marittime con finalità turistico ricreative o abbia fatto retromarcia è un ‘avvelenatore di pozzi’ e continua a prende in giro i cittadini”, conclude.
Oltre 4.200 ore di lavoro, più di 80 artisti impegnati e 300 opere. Sono i numeri di “B Jesus!”, un progetto artistico itinerante che è stato inaugurato oggi nei giardini di piazza Vittorio. Presente l’ideatore e curatore del progetto Guillermo Mariotto. L’installazione artistica, che dopo Roma continuerà il suo viaggio in altri comuni italiani, ha la forma e i colori dell’Italia visti dal cielo, con una dimensione di 20 metri di lunghezza per 14 metri di larghezza. “Sono molto felice che Roma ospiti per prima un’opera d’arte collettiva che racchiude messaggi molto importanti legati alla fede, all’accoglienza, alla sostenibilità. Anche il richiamo all’unità, rappresentato dall’immagine finale dell’Italia, è in questo momento un segnale forte alla condivisione che parte idealmente dalla Capitale. Ringrazio Guillermo Mariotto e tutti coloro che hanno reso possibile questo progetto che ha visto il coinvolgimento attivo di tanti artisti e di tanti giovani studenti, chiamati a dar vita a un’opera che unisce e ispira, destinata a proseguire il suo viaggio in altre città d’Italia”, dichiara la Sindaca di Roma, Virginia Raggi. “B-Jesus è un progetto artistico che intende recuperare il senso di comunità e dei valori umani, attraverso la creatività italiana, un modo dinamico di creare un ponte di legami fra grandi, giovani e bambini”, afferma il direttore artistico Guillermo Mariotto. Alla realizzazione dell’opera hanno contribuito scultori, architetti, gioiellieri, orafi, ingegneri, designer e stilisti, con la partecipazione degli artisti dell’Associazione Amici dell’arte moderna a Valle Giulia, della Galleria Vittoria di Roma e della Rufa, Rome University of Fine Arts. Inclusiva, sostenibile e partecipata, l’opera si compone di “figure robotizzate”, proiezione ideale nel futuro di messaggi legati all’inclusione, alla spiritualità, alla condivisione. È stata realizzata con il coinvolgimento degli studenti delle accademie di belle arti e di moda e delle scuole di ogni ordine e grado, di cittadini, chiamati a proporre e realizzare i personaggi, utilizzando anche materiali da riciclo e associando a ogni figura un superpotere: un valore o una virtù. “B Jesus!” è un progetto artistico itinerante ideato e curato da Guillermo Mariotto, con la collaborazione dell’associazione Caput New Mundi e di Eileen Tasca, ed è formato da 250 sagome triangolari con lastre in gres porcellanato, create da Iris Ceramica Group, che compongono il profilo dell’Italia. È stato progettato in 3d dall’artista e scultore Pellegrino Cucciniello e prodotto e strutturato dall’ingegnere, artista e scultore Giuseppe Verri, con l’ausilio di M2 Ingegneria. L’illuminazione è stata realizzata da Acea. Tra gli artisti che hanno preso parte alla realizzazione dell’opera ci sono, tra gli altri, Tommaso Cascella, Serafino Maiorano, Bruno Ceccobelli, Federico Paris, Davide Dormino, Marco Guglielmi Reimmortal. Reimmortal ha composto le musiche, mentre i testi e la voce narrante sono di Danielle Sassoon. Allestito nei giardini Nicola Calipari, in piazza Vittorio Emanuele II, all’Esquilino, di recente riqualificati grazie all’intervento di Roma Capitale – Dipartimento Simu, con la collaborazione di Acea, l’opera sarà visitabile fino al 6 febbraio, nel rispetto delle misure sanitarie previste per il contrasto alla diffusione del Coronavirus. L’opera è stata ospitata durante le fasi di preallestimento all’interno degli spazi di Pratibus District, ex deposito Atac in disuso poi riconvertito e dedicato ad iniziative culturali da Ninetynine Urban Value. Il progetto, promosso da Roma Capitale, ha il patrocinio di RAI per il Sociale, del Comune di Viterbo, del Comune di Lanuvio, il supporto di Elt Elettronica Group e degli sponsor tecnici Acea, Iris Ceramiche, M2 Ingegneria, Lazio Innova- Fablab.
Sono iniziati gli interventi di rinnovo delle alberate stradali relative al progetto partecipativo capitolino #Roma Decide, riqualificazione di piazza dei Navigatori e viale Giustiniano Imperatore che prevede la piantagione di 700 nuovi alberi e la riqualificazione di alcune vie della zona. La potatura di circa 100 platani in viale di Tor Marancia è il primo step di questa operazione di riqualificazione urbana realizzata dal Dipartimento Tutela Ambientale in collaborazione con il Municipio VIII che provvederà al rifacimento di alcune strade e marciapiedi intervenendo in parte sulle alberate (77 abbattimenti dei 405 previsti e 26 deceppamenti su 571 in programmazione). Per realizzare la messa a dimora dei nuovi alberi, tra cui aceri, frassini e tigli, sono stati investiti 750mila euro (498mila euro il costo dell’appalto, aggiudicato con un ribasso del 36%, di cui 450mila circa per i lavori più le spese fisse), cifra che comprende anche l’abbattimento di piante instabili giunte a fine ciclo vegetativo e la rimozione delle ceppaie. Gli interventi, autorizzati dalla Sovrintendenza capitolina, interessano oltre a viale di Tor Marancia, dove sono in corso le potature, via Tommaso Odescalchi, via Giustiniano Imperatore, via Genocchi, via Onesti e altre strade limitrofe. In totale si prevede la sostituzione di circa 480 alberi giunti a fine ciclo vitale, più ulteriori piantumazioni secondo valutazioni di opportunità da parte dei tecnici dipartimentali. “Un progetto partecipato importantissimo con cui rigeneriamo le alberate stradali per una maggiore sicurezza e contrasto all’inquinamento. Le operazioni sono state precedute da una verifica dello stato di salute e della stabilità degli alberi da parte dei tecnici del Sistema arboreo cittadino del Dipartimento Tutela Ambientale che hanno constatato la vetustà delle piante, messe a dimora tra gli anni ’50 e ’60, riscontrando la necessità di impianti di rinnovo. In questo modo otterremo anche un più efficace contrasto all’inquinamento poiché le piante giovani assorbono meglio gli inquinanti e, scegliendo specie oggi ritenute più adatte alla collocazione urbana, una diminuzione degli interventi di manutenzione” – ha spiegato l’assessora alle Politiche del Verde Laura Fiorini.
Il quartiere di Torre Spaccata lascia il Municipio VI – quello ‘delle Torri – per unirsi al Municipio VII, il più popoloso di Roma, l’unico a superare i 300mila cittadini. Lo ha deciso un voto dell’assemblea capitolina che ha approvato con 27 voti favorevoli, 8 contrari e 2 astensioni, una delibera M5S a prima firma del presidente della commissione Roma Capitale Angelo Sturni, che raccoglie una iniziativa del quartiere nata con una raccolta di firme. I 15mila cittadini di Torre Spaccata passano sotto l’amministrazione dell’ex M5S Monica Lozzi, la cui giurisdizione ora si estende dal quartiere di San Giovanni, chiuso tra la via Tuscolana e la via Appia, fino a lambire i comuni di Frascati, Ciampino e Grottaferrata. Sul punto critici, Pd e Lista Civica in Campidoglio: “Dopo l’appello tardivo alle forze politiche di opposizione di costruire il tavolo unitario per la riforma di Roma Capitale, a pochi mesi dalla scadenza della consiliatura, pochi giorni dopo l’assemblea capitolina che lo ha approvato, oggi con il solo voto favorevole dei 5 stelle, si approva la modifica dei confini municipali del VI e del VII Municipio, spostando il quartiere di Torre Spaccata dal primo al secondo. I cittadini reclamano per strade dissestate, verde abbandonato, scuole insicure e la maggioranza pensa di cavarsela assecondando lo spostamento del quartiere da un Municipio ad un altro. Un metodo, del resto, mai seguito in passato, per delibere che riguardano il funzionamento del sistema di decentramento del Comune di Roma, che richiedono una valutazione di risorse e strumenti adeguati ai servizi di prossimità e una forte condivisione tra le forze politiche. I gruppi del PD e di Roma Torna Roma hanno votato contro un atto che costituisce un precedente per la revisione disorganica del sistema di decentramento, che incoraggia la richiesta di spostamento di questo o quell’altro comitato di quartiere verso i Municipi percepiti più centrali”. Così il consigliere capitolino del Partito Democratico Giulio Bugarini e la capogruppo della Lista Civica RTR, Svetlana Celli. Plaude, invece, il M5S:
“Abbiamo approvato in Assemblea Capitolina la delibera che dispone la modifica dei confini territoriali dei Municipi VI e VII di Roma Capitale, con l’accorpamento all’interno del Municipio VII di una porzione di quartiere Don Bosco attualmente ricadente nel Municipio VI”. Lo dichiara in una nota stampa il consigliere capitolino Angelo Sturni (M5S), presidente della Commissione Roma Capitale e primo firmatario della delibera. “Quello di oggi – spiega Sturni – è il risultato importante di un percorso di confronto tra i cittadini e l’Amministrazione capitolina, e di un complesso iter amministrativo avviato nel 2019 con la presentazione di una petizione popolare da parte del Comitato di Quartiere Torre Spaccata, che è stata successivamente oggetto di approfondimento in sedute dedicate della Commissione Roma Capitale. Abbiamo accolto la finalità della petizione popolare alla luce delle esigenze espresse dalla comunità locale, così da riunire nel Municipio VII una porzione di territorio finora appartenente a livello amministrativo al Municipio VI ma facente parte del quartiere Don Bosco per suddivisione toponomastica e dal punto di vista storico e sociale. Le modiche delle delimitazioni territoriali entreranno in vigore a partire dalle prossime elezioni”.
“Sono veramente sbalordito in modo negativo dall’esito della mozione che invitava la sindaca a prorogare la sospensione della Ztl a decorrere dalla scadenza del 15 gennaio. La situazione che sussiste quest’oggi è uguale se non addirittura peggiore a quella che il 15 novembre aveva legittimato la sindaca, all’esito della riunione in Prefettura, a emettere la prima ordinanza di sospensione poi prorogata il 3 dicembre. Alla luce del fatto che il traffico in questa fase è notevolmente inferiore a quello delle feste natalizie, anche perché ci avviciniamo essere regione arancione, è ancora più illogico il fatto che non si sia adottato la proroga fino al 30 aprile”. Lo ha detto il presidente dell’Assemblea capitolina, Marcello De Vito, agli esiti della bocciatura in Aula da parte della maggioranza M5S della mozione a sua firma per la proroga dell’apertura delle Ztl del Centro storico di Roma. Un provvedimento, sostiene De Vito, “che sarebbe stato utile in primis per la tutela della sicurezza e della salute dei cittadini, per evitare mezzi pubblici strapieni, ma anche a tutela del commercio romano, visto che da prime stime si ritiene che alla fine dell’anno erano stati persi circa 90mila posti di lavoro nel settore privato. Mi auguro che, proprio in ragione dei motivi che ho esposto, la sindaca voglia comunque attuare un’ordinanza di proroga”, conclude.
Trasferimento fraudolento di valori, bancarotta fraudolenta, autoriciclaggio. Il tutto compiuto per agevolare gli interessi mafiosi di ‘Cosa Nostra’. E’ questo il quadro probatorio che ha portato gli investigatori del Ros dei carabinieri ad una inchiesta che ha riguardato 11 persone e svelato, ancora una volta, gli interessi della malavita siciliana sul tessuto economico della Capitale. In particolare il blitz, coordinato dalla Direzione distrettuale antimafia, ha portato in carcere 4 persone, tra cui Francesco Paolo Maniscalco, nome noto dell’isola e figlio di un soggetto contiguo alla famiglia palermitana di Corso dei Mille, e risultato socio occulto delle attività commerciali emerse nell’indagine. L’operazione – si aggiunge – è stata avviata nel novembre del 2018 dopo una confisca di beni per 15 milioni di euro ed eseguita a carico di Maniscalco. Già allora l’indagine siciliana confermò che bar e pasticcerie nel cuore del centro storico di Roma erano gestite dai clan. Stavolta nella rete degli inquirenti sono finiti due locali, uno a Trastevere e l’altro a Testaccio, nei quali sono stati fatti affluire soldi ‘sporchi’ e poi in un caso svuotati senza problemi. Maniscalco è ritenuto da tempo uomo di fiducia del figlio di Totò Riina. A suo carico c’è una condanna definitiva per partecipazione ad associazione mafiosa, nonché per la rapina multimiliardaria alla sede palermitana della ‘Sicilcassa’ del ’91 e che fruttò decine di miliardi.
Nell’indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale romana, sono anche emersi i fratelli Salvatore e Benedetto Rubino, pure legati a contesti mafiosi palermitani. Il primo investimento nella Capitale risale al 2011 con l’apertura del bar-pasticceria “Sicilia e Duci srl”. Dalle ceneri del locale e della società collegata venne creata una nuova società con cui fu aperto il bar da “Da Nina” oggi sottoposto a sequestro preventivo per un valore di 400mila euro.
“Il Policlinico Umberto I è il nostro avamposto più importante per la difesa di Roma, del Lazio e dei nostri cittadini”. Lo ha ricordato l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, che poco fa insieme alla Rettrice di Sapienza Università di Roma, Antonella Polimeni, ha preso parte alla presentazione del nuovo Direttore generale del Policlinico Umberto I, Fabrizio d’Alba. L’assessore ha ricordato “la sfida ambiziosa che vuole riportare la struttura ai vertici dela Sanità Italiana ed europea. Ci sono tutte le condizioni per farlo. Una sfida importante sarà mettere in piedi gli elementi della grande ristrutturazione del polo ospedaliero e universitario ed è – ha aggiunto – uno dei primi obiettivi che abbiamo affidato al al neo dg D’Alba. Sappiamo che le risorse, seppur non pienamente soddisfacenti, ci sono ma noi dobbiamo accelerare perché questa struttura ha una certa età che dimostra tutta e ha bisogno di interventi importanti, dalla riqualificazione alla messa in sicurezza, interventi di natura tecnologica”. Di qui l’assicurazione che “la Regione ci sarà e starà al fianco per riconsegnare la giusta valenza al Policlinico Umberto I”. “Queste sfide si vincono uniti e insieme”.
La Regione Lazio verso la zona arancione, con casi e decessi in aumento. È l’avvertimento dell’assessore alla sanità della Regione, Alessio D’Amato, che è entrato nel dettaglio dei numeri. “Su oltre 14 mila tamponi (+327) oggi nel Lazio si registrano 1.816 casi positivi (+204), 47 decessi (+6) e +2.012 guariti. In calo ricoveri e terapie intensive. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 12% ma considerando anche gli antigenici la percentuale scende al 5%. A Roma i casi salgono a 900”, ha precisato. “Ci attendiamo il Lazio in zona arancione con un valore di Rt poco sopra a 1” ha aggiunto. “Nella Asl Roma 1 sono 507 i casi nelle ultime 24h e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano cinque decessi di 83, 84, 85, 89 e 91 anni con patologie. Nella Asl Roma 2 sono 272 i casi – ha detto – nelle ultime 24h e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Centoventi i casi su segnalazione del medico di medicina generale. Si registrano sette decessi di 73, 78, 80, 82, 85, 87 e 94 anni con patologie. Nella Asl Roma 3 sono 142 i casi nelle ultime 24h e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto.
Sei casi sono ricoveri. Si registrano quattro decessi di 62, 76, 78 e 91 anni con patologie. Nell’Asl Roma 4 sono 124 i casi nelle ultime 24h e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano dieci decessi di 72, 74, 81, 89, 91, 91, 92, 93, 96 e 98 anni con patologie. Nella Asl Roma 5 sono 93 i casi nelle ultime 24h e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano tre decessi di 64, 68 e 90 anni con patologie. Nella Asl Roma 6 sono 218 i casi nelle ultime 24h e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Venti casi con link a RSA Villa Gaia di Nettuno e quindici i casi con link a struttura Villa Assunta di Lanuvio. Sono in corso le indagini epidemiologiche. Si registrano cinque decessi di 74, 75, 80, 87 e 93 anni con patologie. Nelle province si registrano 460 casi e sono tredici i decessi nelle ultime 24h. Nella Asl di Latina – ha spiegato – sono 256 i nuovi casi e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano quattro decessi di 53, 74, 82 e 83 anni con patologie. Nella Asl di Frosinone si registrano 106 nuovi casi e si tratta di casi isolati a domicilio, contatti di un caso già noto o con link familiare. Si registrano tre decessi di 74, 80 e 86 anni con patologie. Nella Asl di Viterbo si registrano 61 nuovi casi e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano due decessi di 87 e 89 anni con patologie. Nella Asl di Rieti si registrano 37 casi e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano quattro decessi di 77, 86, 90 e 95 anni con patologie”, ha spiegato ancora D’Amato.
“Già prima della pandemia destava preoccupazione il tasso di dispersione scolastica nel nostro Paese. Oggi aumentano i segnali di allarme sociale collegati alla crisi che stiamo vivendo, mi riferisco al fenomeno dei NEET e dell’analfabetismo funzionale. Anche per questo mi batto per il rientro a scuola in presenza il prima possibile: senza scuola non c’è crescita; si accentua sempre più l’abbandono scolastico; aumentano le forme di disuguaglianza e di divario che, invece, è nostro preciso dovere contrastare”. Lo ha detto al Question time alla Camera la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Per questo “abbiamo investito risorse per garantire il diritto all’istruzione delle nostre studentesse e dei nostri studenti, per il digitale e per la formazione degli insegnanti al fine di ridurre gap formativi e i disagi derivanti dall’emergenza epidemiologica. Abbiamo mobilitato, in un anno, oltre 7 miliardi per la scuola”. “E’ mia intenzione – ha aggiunto Azzolina – potenziare i servizi professionali, già in atto, per il supporto e l’assistenza psicologica, da rivolgere in particolar modo a studentesse e studenti, oltre che al personale scolastico, in relazione alla prevenzione e al trattamento dei disagi e delle conseguenze derivanti dall’emergenza epidemiologica da COVID-19”. Il ministro Azzolina ha poi detto che “il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza vede l’istruzione tra le sue fondamentali missioni: il contrasto alla dispersione e all’abbandono scolastico rappresenta uno degli obiettivi principali contenuti nella missione 4 “Istruzione e ricerca”. Ammontano a oltre 16 miliardi di euro le risorse previste complessivamente dal “Next Generation EU” dedicate al potenziamento delle competenze e al diritto allo studio, che insieme ai Fondi SIE/PON e alla programmazione di bilancio 2021-2026 supereranno i 20 miliardi di euro”.
L’Anci nazionale e le sette Anci regionali interessate hanno istituito un coordinamento dei 67 Comuni individuati come potenziali sede del deposito nazionale nucleare. Questa scelta si situa sulla scia dell’impegno che Anci ha sempre profuso anche su questo tema e a tal proposito si ricorda al Governo l’importanza di chiudere positivamente la trattativa in corso sul ristoro del pregresso per i Comuni attualmente sede di servitù nucleare. Nell’incontro tra le Associazioni regionali, convocato dall’Anci nazionale, dopo la pubblicazione dell’elenco dei territori più idonei ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi presenti il Segretario generale dell’Anci Veronica Nicotra ed Antonio Ragonesi Responsabile del settore Ambiente e Territorio, e Presidenti e direttori delle Anci regionali si è evidenziato come l’elenco, pubblicato qualche giorno fa, sia solo il primo passo di una procedura molto complessa e lunga. Si è concordato di formulare le seguenti richieste al governo: una proroga del termine dei 60 giorni di scadenza della consultazione avviata; attivazione di un tavolo dedicato di confronto in sede di conferenza unificata. Il coordinamento Anci si impegna a raccordare i Comuni e in questa prima fase a raccogliere le osservazioni da presentare. Il lavoro prevede da subito, a partire dalla riunione organizzata in Sardegna, l’approfondimento sulla metodologia e l’applicazione dei 28 criteri utilizzati per l’individuazione dei territori potenzialmente idonei utile per formulare osservazioni circostanziate e di merito in preparazione del confronto interistituzionale.
Nel corso del weekend l’irruzione di aria fredda direttamente dalla Russia causerà un importante crollo delle temperature su gran parte d’Italia, segnalano gli esperti del sito il meteo.it. Il freddo non solo si accentuerà di notte, (soprattutto al Centro-Sud e sui versanti adriatici), ma si farà sentire pure di giorno a causa dei gelidi venti nordorientali che spazzeranno il nostro Paese. Il team del portale avverte che sarà un fine settimana da brividi su gran parte delle regioni. Le temperature caleranno bruscamente soprattutto al Centro-Sud con i termometri che perderanno anche 15°C rispetto ai giorni scorsi. Inoltre ci sarà il vento che accentuerà la sensazione di freddo facendo percepire temperature inferiori di 4-6°C rispetto a quelle reali. Tra le città più fredde troveremo Roma, Firenze, Napoli, Ancona, Bari, Catanzaro che di giorno a stento saliranno sopra i 5-6°C mentre di notte scenderanno sotto lo zero di 2-5°C con forti gelate diffuse. Gran freddo anche al Nord con valori diurni di 2-3°C sopra lo zero mentre di notte continueranno le gelate già presenti dai giorni scorsi. Si batteranno i denti su tutte le località di montagna che vivranno giornate di ghiaccio con valori sotto zero anche di giorno mentre di notte si potranno toccare i -20°C a partire dai 1600 metri.
Spostamenti, zone bianche, scuola, stop asporto per i bar dopo le 18, impianti di sci chiusi fino al 15 febbraio. La bozza del nuovo dpcm sulle misure anti Covid è stata sottoposta dal governo alle Regioni. Le misure indicate nel dpcm che il premier Giuseppe Conte si appresta ad adottare saranno valide da domani 16 gennaio.
SPOSTAMENTI - Viene ribadito lo stop agli spostamenti tra Regioni fino al 15 febbraio.
ZONE BIANCHE - Riguardo alle ’zone bianche’ nella bozza del nuovo dpcm si legge che "con ordinanza del Ministro della Salute, adottata ai sensi del comma 16-bis del decreto-legge n. 33 del 2020 sono individuate le regioni che si collocano in uno scenario di tipo 1 e con un livello di rischio basso, ove nel relativo territorio si manifesti una incidenza settimanale dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti, all’interno delle quali cessano di applicarsi le misure di cui all’articolo 1, e le attività sono disciplinate dai protocolli allegati al presente decreto". STRETTA SU MOVIDA - Confermata la stretta sulla movida. Per bar, enoteche ed altre attività commerciali che vendono bevande e alcolici scatta infatti il divieto di vendita da asporto alle 18. "Per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici Ateco 56.3 e 47.25 (bar e esercizi specializzati nella vendita al dettaglio di bevande e alcolici, ndr) - si legge nel testo - l’asporto è consentito esclusivamente fino alle 18". SCUOLA - Gli studenti di licei e scuole superiori torneranno sui banchi dal 18 gennaio, in presenza al 50%, fino al 75%. "Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado - è scritto infatti nella bozza del dpcm sottoposta alle Regioni - adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, in modo che il 100 per cento delle attività siano svolte tramite il ricorso alla didattica digitale integrata e che, a decorrere dal 187 gennaio 2021, almeno al 50 per cento e fino ad una massimo del 75 per cento della popolazione studentesca delle predette istituzioni sia garantita l’attività didattica in presenza. La restante parte dell’attività didattica è svolta tramite il ricorso alla didattica a distanza". UNIVERSITA’ - Le Università, "in base all’andamento del quadro epidemiologico, predispongono piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari, da svolgersi a distanza o in presenza" secondo le "esigenze di sicurezza sanitaria nel rispetto delle linee guida del Ministero dell’università e della ricerca" e "ferme restando le attività che devono necessariamente svolgersi in presenza". MUSEI E MOSTRE - "Il servizio di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura" è assicurato a patto che "garantiscano modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone e da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro" si legge nella bozza. "Sono altresì aperte al pubblico le mostre, alle medesime condizioni previste dalla presente lettera per musei e istituti e luoghi della cultura", si specifica nel testo. Mentre "sono sospesi le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura", "ad eccezione delle biblioteche dove i relativi servizi sono offerti su prenotazione e degli archivi, fermo restando il rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemica". IMPIANTI SCI - La bozza prevede che gli impianti sciistici continueranno a restare chiusi, fino al 15 febbraio. Nel testo si precisa che dal 15 febbraio potranno aprire gli impianti "solo subordinatamente all’adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle province autonome e validate dal Comitato tecnico scientifico, rivolte ad evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti". STOP INGRESSI DA GB - Continua lo stop per gli ingressi da Gran Bretagna e Irlanda del nord, causa nuova variante Covid. Nella bozza viene infatti prorogato fino al 5 marzo. CONCORSI - A quanto apprende l’Adnkronos, durante il Consiglio dei ministri si è deciso di sbloccare i concorsi pubblici in presenza, ma per un massimo di 30 partecipanti per sessione. Il protocollo dovrà essere inoltre autorizzato dalla Funzione pubblica e dal Cts. Lo riferiscono autorevoli fonti di governo. A proporre il ritorno ai concorsi pubblici in presenza, seppur in sessioni contenute per numero di partecipanti, le ministre M5S Fabiana Dadone e Lucia Azzolina. Che subito hanno trovato il sostegno di tutte le forze di maggioranza. La misura entrerà nel dpcm che il premier Giuseppe Conte firmerà nelle prossime ore. Questa, viene spiegato, sarebbe l’unica novità di rilievo. Per il resto, il dpcm che Conte si appresta ad adottare non presenta differenze di rilievo rispetto alla bozza sottoposta alle Regioni.
Secondo Silvio Berlusconi "in questa fase serve un’Europa unita e forte, di cui i cittadini vadano fieri". Il leader di Forza Italia ha inviato una lettera al congresso della Cdu, pubblicata da "Il Giornale". "La pandemia e la crisi che dalla pandemia è derivata - dice - ci hanno dimostrato quanto le nostre economie e le nostre società siano legate fra loro. In questo contesto, gli egoismi nazionali certamente non sono la strada verso soluzioni". Secondo il leader di Forza Italia serve invece "una risposta comune: l’Europa funziona quando prevalgono solidarietà e responsabilità. Le decisioni che abbiamo preso a Bruxelles sono la base da cui ripartire per disegnare il nostro futuro. Oggi gli europei sono spaventati: la crisi sanitaria e la catastrofe economica creano un senso di incertezza e di timore nelle famiglie e nelle imprese. Dobbiamo saper offrire delle soluzioni, delle risposte concrete a tutti coloro che temono per il proprio futuro e per quello dei propri figli".
"Mai come in questa fase i cittadini chiedono risposte rapide ed efficaci - riprende Berlusconi -: serve un’Europa unita e forte. Un’Europa, quella alla quale io penso, capace di esercitare il suo ruolo nel mondo, con una efficace politica estera e di difesa comune, rafforzando le relazioni economiche e diplomatiche con gli Stati Uniti nel nome dei principi condivisi di libertà e democrazia".
"Dobbiamo anche tutelare i rapporti commerciali con il Regno Unito - sottolinea il leader di Forza Italia -, difendere le nostre imprese dalla concorrenza sleale, garantire e valorizzare la libertà di impresa, evitare le distorsioni del mercato. Dobbiamo dare ai cittadini un’Europa di cui essere fieri. Questo è ciò che conta di più. Solo difendendo le nostre radici e i nostri valori cristiani sui quali si fondano le nostre società libere e aperte l’Europa potrà tornare a essere protagonista nello scenario globale. Come europei condividiamo una cultura, una storia, uno stile di vita, dei principi di libertà che vengono molto prima delle differenze nazionali".
In questo contesto, conclude Berlusconi, "il legame storico tra Germania e Italia è molto forte in tutta la storia europea e la collaborazione tra i nostri partiti è esemplare per lealtà, sintonia ed efficacia. E’ davvero un piacere per me personalmente collaborare al Parlamento europeo con i colleghi della Cdu nell’ambito del gruppo del Partito popolare europeo".
Sale ad “almeno 37 morti” il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito l’isola di Celebes in Indonesia. E’ quanto ha riferito la protezione civile locale, citata dall’agenzia AFP. La scossa di magnitudo 6,2 ha causato il crollo di diversi edifici e di un ospedale e “secondo le ultime informazioni ci sarebbero almeno 26 morti, tutti a Mamuju” hanno riferito i responsabili dell’agenzia per la gestione delle emergenze secondo i quali il bilancio sarebbe comunque destinato ad aggravarsi.
“Dobbiamo fare 100 milioni di dosi di vaccino nei primi 100 giorni del mio mandato”. Lo ha detto il presidente eletto degli Stati Uniti Joe Biden, presentando il suo piano da 1900 miliardi di dollari. “Dobbiamo avere più persone vaccinate, avere più posti in cui fare le vaccinazioni, mobilitare più medici”, ha aggiunto.
Il 95% delle dosi di vaccino somministrate finora nel mondo sono state distribuite in appena 10 Paesi: lo ha fatto sapere l’Organizzazione mondiale della sanità, che ha anche chiesto a tutti i governi di mostrare maggiore solidarietà. "Da un punto di vista collettivo, semplicemente non possiamo permetterci di lasciare alcun Paese indietro, nessuna comunità", ha avvertito il direttore europeo dell’Oms, Hans Kluge. Il direttore Oms non ha fatto i nomi dei 10 Paesi in cui si sono concentrate le vaccinazioni, ma secondo il sito di Our World in Data sono, oltre all’Italia, Usa, Cina, Regno Unito, Israele, Emirati arabi uniti, Russia, Germania, Spagna e Canada.
"Tutti i Paesi in grado di contribuire, dare e sostenere un accesso equo e la diffusione dei vaccini lo facciano", ha esortato Kluge, che nel corso di una conferenza on-line ha anche sottolineato gli enormi sforzi fatti dall’organizzazione e dai suoi partner per garantire che ogni Paese possa ottenere vaccini.
La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, apre all’idea di adottare un certificato europeo per le persone vaccinate in modo da permettere loro di viaggiare più liberamente, accogliendo così l’idea lanciata dal premier greco Kyriakos Mitsotakis. "Penso che sia importante. E, come ho detto, dobbiamo avere un requisito medico che dimostri che le persone siano state vaccinate", ha affermato von der Leyen in un incontro con alcuni media portoghesi. "Qualunque cosa si decida - sia che dia prioritòà o accesso a determinati beni - è una decisione politica e giuridica che dovrebbe essere discussa a livello europeo", ha spiegato la presidente della Commissione.
Il comitato di emergenza dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) si riunirà giovedì prossimo per discutere le nuove varianti di coronavirus provenienti dal Sud Africa e dalla Gran Bretagna che si sono rapidamente diffuse in almeno 50 paesi e hanno suscitato un allarme diffuso. Le varianti identificate di recente, che sembrano essere significativamente più contagiose del ceppo emerso in Cina nel 2019, arrivano quando il numero di casi in aumento costringe molte nazioni a imporre nuovi blocchi. Il comitato normalmente si riunisce ogni tre mesi, ma l’OMS ha detto che il direttore generale ha anticipato l’incontro “per considerare questioni che necessitano di una discussione urgente”.”Queste sono le recenti varianti e considerazioni sull’uso (della) vaccinazione e sui certificati di prova per i viaggi internazionali”, ha detto mercoledì l’ente mondiale.Si teme che le nuove mutazioni possano rendere alcuni vaccini meno efficaci, minando le speranze che le vaccinazioni offrano la migliore speranza di ripresa dalla pandemia globale. Il comitato di esperti è supervisionato dal francese Didier Houssin e le sue raccomandazioni saranno pubblicate dopo la riunione.
“Il sistema a colori che è stato applicato, con le caratteristiche che ha avuto fino ad ora, non ha funzionato. Non ha funzionato soprattutto per la concezione, quasi automatica, delle riaperture al raggiungimento di certi parametri, prima che questi in realtà si consolidassero”. Lo ha detto a “Buongiorno” su SkyTG24, il direttore del dipartimento Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, “Il risultato è che prima delle feste abbiamo avuto una situazione in cui quello che stava cominciando significativamente a scendere ha cessato di scendere e sta risalendo” ha proseguito il medico, spiegando che “la mia utopia personale è che si possa fare in parallelo un momento di chiusura importante, ben pesato, accompagnato da un’estesa campagna vaccinale in un periodo concentrato e da un utilizzo esteso della diagnostica applicata alle varie realtà in cui comunque le persone di concentrano per lavoro o studio”.
“Questa ricetta – ha concluso – l’ho definita ‘personale utopia’ perché mi rendo conto che nelle condizioni in cui versiamo diventa difficile veder realizzato tutto questo assieme”.
Effetto Covid sui redditi degli italiani che subiscono il peggior crollo degli ultimi 20 anni. E’ boom, invece, per il risparmio e aumentano gli acquisti di titoli pubblici. E’ la fotografia scattata dalla Banca d’Italia nella nota “I conti economici e finanziari durante la crisi sanitaria del Covid-19”. Nel primo semestre del 2020 i redditi primari delle famiglie si sono ridotti dell’8,8 per cento rispetto al primo semestre del 2019, una contrazione decisamente più ampia di quelle registrate nelle fasi più acute della crisi finanziaria (-5,2 per cento) e di quella dei debiti sovrani (-3,4 per cento). I redditi da lavoro dipendente sono scesi dell’8,7 per cento per effetto del calo dei redditi unitari (-7 per cento) e dell’occupazione alle dipendenze (-1,7 per cento), mentre i redditi da lavoro e i profitti delle famiglie produttrici (il risultato netto di gestione e il reddito misto netto) sono diminuiti del 7,4 per cento; gli altri redditi, infine, sono calati del 13 per cento.
La flessione del reddito disponibile lordo pro capite è stata molto meno intensa (-3,8 per cento) e sostanzialmente analoga a quelle mediamente registrate nelle due crisi precedenti, grazie all’eccezionale crescita dei trasferimenti sociali netti (60,3 per cento) che ha fornito un contributo di 5,1 punti percentuali. Nonostante il forte sostegno pubblico alla capacità di spesa delle famiglie, il calo dei consumi nella prima metà dell’anno è stato eccezionalmente ampio: -9,8 per cento). Ne è derivato un risparmio netto pari a 51,6 miliardi; il tasso di risparmio è più che triplicato rispetto alla fine del 2019, (dal 2,8 al 9,2 per cento), contrariamente a quanto era accaduto durante le due precedenti crisi. La riduzione degli investimenti reali netti (-6,6 miliardi nel primo semestre del 2020, il valore più basso dal 1999) ha riflesso sia il calo degli acquisti di abitazioni residenziali di nuova costruzione, sia la riduzione di patrimonio non residenziale e altri beni di capitale fisso delle famiglie produttrici, favorendone la sostituzione con strumenti finanziari. Nel primo semestre del 2020 le famiglie hanno accresciuto la loro ricchezza finanziaria netta grazie a un accreditamento netto pari a 58,8 miliardi. Dopo oltre un anno di disinvestimenti in titoli pubblici (-23,6 miliardi nel 2019), nella prima metà del 2020 le famiglie sono tornate ad acquistarne per 5,1 miliardi, mentre sono state registrate vendite di altri titoli per 11,6 miliardi. Gli acquisti di titoli pubblici si sono concentrati nel secondo trimestre, quando le famiglie hanno assorbito titoli per 9,9 miliardi, pari a circa il 9 per cento delle emissioni nette, più che compensando le vendite per 4,8 miliardi registrate nel primo trimestre.
A gennaio, le imprese intendono stipulare poco meno di 346mila contratti di lavoro, il 25% in meno di quanto preventivato a gennaio 2020. Tendenza al ribasso confermata anche per il trimestre gennaio-marzo (-23% le entrate previste rispetto al primo trimestre 2020) ma non per tutti i settori economici. Primi segnali di crescita si scorgono per le costruzioni (+2,6% nel mese e +13,3% nel trimestre) e per i servizi informatici e delle telecomunicazioni (+4% nel trimestre). A recuperare più velocemente saranno le regioni del Nord Ovest, in primis Lombardia e Piemonte. Tecnici, specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali ma anche operai specializzati le figure professionali che saranno maggiormente ricercate. E’ quanto mostra il Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal . L’impatto dell’emergenza si farà ancora sentire sulle attività legate all’alloggio e ristorazione (-52,2% la flessione nel mese e -47,2% nel trimestre), sui servizi operativi di supporto alle imprese (-34,3% e -36,6%), nonché su alcuni comparti del manifatturiero fra cui le industrie della carta, cartotecnica e stampa (-46,0% e -56,5%), industrie tessili, abbigliamento e calzature (-27,7% e -31,1%). Accanto alle costruzioni e ai servizi legati al digitale, primi segnali di recupero della domanda si registrano per le industrie del legno e del mobile (-19,0% nel mese e in parità nel trimestre), i servizi avanzati di supporto alle imprese (-2,0% e -0,3%), per le industrie meccaniche ed elettroniche (-27,9% e -13,2%). I profili tecnici diventano la prima categoria professionale per richiesta delle imprese (71mila i profili nel mese di gennaio). Tengono le professioni intellettuali, scientifiche e ad elevata specializzazione (-12,4%) così come le figure operaie specializzate (-14,9%), con una ulteriore conferma della polarizzazione della domanda di lavoro. Fra le figure maggiormente ricercate, si segnalano in particolare gli specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali (9mila i contratti da stipulare a gennaio, il 52,6% in più dello scorso anno), figure che hanno supportato l’accelerazione della trasformazione digitale indotta dalla pandemia. Per la ripresa le imprese puntano su profili con elevate competenze per i quali, già prima degli eventi del 2020, si registrava un maggiore mismatch fra domanda e offerta che ora si acuisce portando a livelli ancora più elevati la difficoltà di reperimento: sono difficili da reperire il 43% delle professioni intellettuali, scientifiche ed a elevata specializzazione, il 43,5% delle professioni tecniche e il 43,6% degli operai specializzati.
E’ stata approvata in Consiglio dei ministri "una nuova richiesta di scostamento di bilancio per 32 miliardi di euro". La decisione è stata comunicata via Twitter dai ministri Federico D’Incà e Nunzia Catalfo. Questi soldi serviranno ai ristori a famiglie, imprese e lavoratori colpiti dalla pandemia. Arriva anche la proroga a fine mese dell’invio delle cartelle esattoriali. "Abbiamo il dovere, ancora una volta - scrive D’Incà -, di dare sostegno immediato alle attività produttive, ai lavoratori, alle famiglie colpite. Sosteniamo l’economia e programmiamo il rilancio". E il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo: "Questi fondi serviranno per finanziare la proroga della cassa integrazione Covid e le altre misure di sostegno a lavoratori e imprese del prossimo decreto Ristori". La crisi politica quindi non ferma i ristori e, nonostante lo scossone dato al governo da Italia viva, si procede con ristori e rinvii di cartelle. La richiesta di scostamento dovrebbe arrivare in Parlamento il 20 gennaio, dopo l’esito dell’informativa del premier Giuseppe Conte, oltre alla mini-proroga, in attesa di un pacchetto di misure che attutisca l’impatto dei 50 milioni di atti sospesi durante la pandemia. La via per i nuovi aiuti all’economia, ancora vessata dai danni delle chiusure anti-Covid, rimane quindi legata a doppio filo alle sorti dell’esecutivo, ma il nuovo decreto, assicura il ministro Francesco Boccia, ha "la massima priorità" e la crisi "non ci impedirà di correre per garantire tempi rapidi" ai nuovi aiuti ad hoc per lo sci e agli interventi "cospicui" per bar e ristoranti e su tutte le attività penalizzate dalle chiusure. Lo schema prevede infatti un altro Cdm subito dopo il via libera delle Camere al nuovo extradeficit. Si tratterebbe di una richiesta cautelativa, visti i timori di una terza ondata che potrebbe portare con sè la necessità di ulteriori interventi: non tutte le risorse, insomma, sarebbero da utilizzare subito per il decreto Ristori 5, che nessuno ormai chiama più il decreto "finale", e una parte potrebbe essere tenuta come "mini-salvagente" per evitare di dover procedere, magari a stretto giro, con ulteriori richieste di scostamento in un quadro politico così incerto.
“Desidero tranquillizzare tutti: sono in buone condizioni di salute, il mio ricovero si è reso necessario solo per alcuni accertamenti poco più che di routine impostimi dalla prudenza dei miei medici curanti”. Lo assicura Silvio Berlusconi, in una nota difuso dopo il ricovero all’ospedale Cardiotoracico di Montecarlo. “Ringrazio i molti che in queste ore mi stanno facendo pervenire messaggi di affetto. Ancora una volta sono grato ai tanti amici, sostenitori ed anche avversari politici che hanno avuto la cortesia di esprimermi la loro attenzione e il loro sostegno”, aggiunge Berlusconi, spiegando: “La mia attività prosegue normalmente, in costante contatto con i miei collaboratori e i protagonisti della vita pubblica, in questo momento così difficile per il Paese”.
“Non mi pare che abbia i numeri. Ma se li avrà, auguri. È la democrazia. E la democrazia è sacra. Resta un fatto, però: se non prende 161 voti, tocca a un governo senza Conte”. Lo afferma il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, in un’intervista a La Stampa in cui annuncia che martedì prossimo al Senato non voterà contro Conte ma si asterrà. Sulla possibilità che diversi di IV possano invece lasciare il gruppo e sostenere il governo afferma: “Non sarei così sicuro. Forse qualcuno lascerà, ma se fossi nel governo, almeno per scaramanzia, aspetterei martedì per vedere come va a finire”. “Magari avranno la vittoria numerica – aggiunge Renzi – ma io ho scelto una strada politica, Conte ha scelto l’azzardo. Governare mettendo assieme Mastella e la De Petris di Leu non sarà facile”. Il leader di Italia Viva giudica poi “curioso” il fatto che il segretario dem Nicola Zingaretti sia furioso con lui: “Ho utilizzato verso Conte parole molto più gentili di quelle che usava Zingaretti su di lui nei nostri colloqui privati. Evidentementeha cambiato idea. Capita a tutti”. Sulla possibilità poi che IV torni in maggioranza con un governo Cartabia, Renzi spiega che “Torneremmo in maggioranza se ci fosse il Mes, se si sbloccassero i cantieri, se si aumentassero i soldi per sanità e scuola, se si accelerassesull’altavelocità” mentre se a guidare il governo fosse Luigi Di Maio: “Per favore, non scherziamo”.
“Che Conte giochi il tutto e per tutto pur di tirare a campare non è un bene per l’Italia. Ma solo, egoisticamente, per lui. Io mi auguro però che il garante della Costituzione non lo permetta. Per giunta, sarebbe un governo ancor più raffazzonato”. Lo afferma il leader della Lega, Matteo Salvini, in un’intervista al Corriere della Sera. “Ho i brividi pensando alle offerte da suk che saranno fatte a questo e a quello – prosegue – Ma io ricordo quello che Mattarella stesso disse a me e all’intero centrodestra: vi conferirò l’incarico se riuscirete a portarmi numeri veri e seri per un governo vero e serio. Non quelli di tre tizi in ordine sparso”. Mentre in queste ore, riferisce Salvini “Stanno chiamando e promettendo di tutto, in maniera serrata. Lo so per certo, me l’hanno detto in diversi. Io credo che sarebbe stata una vergogna prima del Covid, ma un governo minestrone in piena epidemia è ancora più assurdo”. Salvini esclude che possano arrivare parlamentari dal centrodestra in soccorso del governo: “Dal centrodestra non credo proprio. Ci riuniremo tra l’altro anche oggi per seguire la situazione ma devo dire che l’alleanza si è dimostrata compatta e in assoluta sintonia”. Poi sui cambi di casacca: "Devo dire che nelle ultime ore qualche parlamentare Cinque stelle, che rimane fedele alla trasparenza originaria ed è imbarazzato da queste trattative con Tabacci e Mastella, sta bussando alle porte della Lega. Non oso immaginare Conte e Casalino che cosa stiano facendo e promettendo, ma l’Italia merita altro", aggiunge il leader leghista, assicurando di non vedere uscite dal centrodestra ma arrivi.
“Oggi il presidente Conte è una figura cruciale di questa maggioranza, continuiamo a sostenerlo”, “non ci sono altre opzioni” ma “poi se la situazione scivola verso il voto dobbiamo sapere che non avremo modo di erogare i fondi per sostenere famiglie e imprese”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervistato al Tg3. Andare ora al voto, ha aggiunto, significa “mettere a rischio la fascia più debole della popolazione perchè non potrà beneficiare di questi provvedimenti”.
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che lunedì sarà alla Camera per chiedere il voto di fiducia, svolgerà una comunicazione al Senato martedì alle 9:30, in seguito alle dimissioni delle ministre Iv Teresa Bellanova ed Elena Bonetti e del sottosegretario Ivan Scalfarotto. Lo ha stabilito la Conferenza dei capigruppo e ad annunciarlo in aula è stata Paola Taverna, vicepresidente, che sta presiedendo l’assemblea.
Il servizio money transfer di Western Union è ora disponibile anche sul canale web postepay.poste.it
Il servizio di money transfer internazionale fornito da Western Union, già presente in App Postepay, è ora disponibile anche dal canale web postepay.poste.it. Fornito da Western Union, il servizio consente ai titolari di Carta prepagata Postepay Evolution o Postepay Digital, di inviare somme fino a 1.000 euro al giorno e a un massimo di 3.000 euro nel mese, verso oltre 200 Paesi e territori, 24 ore su 24 e 7 giorni alla settimana. Il beneficiario potrà ritirare il denaro in contanti presso una delle oltre 550mila agenzie Western Union. L’ordine di rimessa viene disposto in euro ma può essere incassato nella valuta nazionale del Paese di destinazione o nella valuta eventualmente scelta dall’ordinante tra quelle rese disponibili da Western Union. L’estensione del servizio in App e sul web rende più completa l’offerta di International Money Transfer di Postepay e risponde a una sempre crescente richiesta di digitalizzazione che emerge dal mercato. Ulteriori informazioni sul servizio sono disponibili al sito www.poste.it.
Le banche italiane di dimensioni meno rilevanti hanno una maggiore esposizione al rischio di credito collegato alla pandemia rispetto agli istituti più grandi. Lo ha affermato il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenendo a un workshop online di Via Nazionale sulla gestione delle crisi bancarie in Europa. “Una recente analisi della Banca d’Italia – ha sottolineato Visco – conferma che l’effetto della pandemia sull’esposizione al rischio di credito delle banche italiane potrebbe essere maggiore tra gli istituti meno rilevanti rispetto a quelli rilevanti, a causa della diversa composizione dei portafogli di finanziamenti”. Poi Banca d’Italia sul debito pubblico Il debito pubblico resta stabile a novembre, su livelli mai raggiunti in passato. A fine novembre, secondo la Banca d’Italia, il debito delle amministrazioni pubbliche era pari a 2.586,5 miliardi, “pressochè stabile” rispetto al mese prima. Il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (16,8 miliardi) “è stato più che compensato dalla riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (-16,9 miliardi, a 61,5) e dall’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (che ha complessivamente ridotto il debito di 0,4 miliardi)”. La riduzione del debito “è riconducibile alle amministrazioni centrali” mentre il debito delle amministrazioni locali e degli enti di previdenza è rimasto stabile. Alla fine di novembre la quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia era pari al 21,2% (0,4 punti percentuali in più rispetto al mese prima). La vita media residua del debito è rimasta stabile rispetto a ottobre, a 7,4 anni. A novembre “è stata erogata un’ulteriore tranche (6,5 miliardi) dei prestiti previsti nell’ambito dello strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un’emergenza (Support to mitigate unemployment risks in an emergency, Sure)”. Alla fine del mese i prestiti erogati dalle istituzioni europee all’Italia ammontavano nel complesso a 16,5 miliardi. A novembre, aggiunge Bankitalia, le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 42,6 miliardi, “un valore sostanzialmente in linea con quello dello stesso mese del 2019”. Nei primi 11 mesi del 2020 le entrate sono state pari a 363,6 miliardi, in diminuzione del 5,9% (-22,9 miliardi) rispetto allo stesso periodo del 2019.
Allarme dell’Iss sul contenimento della pandemia L’Istituto osserva un aumento complessivo del rischio di una epidemia non controllata e non gestibile nel Paese dovuto ad un aumento diffuso della probabilità di trasmissione di SARS-CoV-2 in un contesto in cui l’impatto sui servizi assistenziali rimane alto nella maggior parte delle Regioni/PPAA. L’indice Rt è stato pari a 1,09 in aumento da cinque settimane: è quanto evidenzia la bozza del monitoraggio settimanale del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità. Nella settimana in valutazione (4/1/-10/01/2021), si osserva un ulteriore lieve aumento della incidenza nel Paese (183,36 per 100.000 abitanti). L’incremento dell’incidenza è stato "relativamente contenuto grazie alle misure di mitigazione adottate nel periodo festivo".
"Questa settimana si conferma il peggioramento generale della situazione epidemiologica nel Paese già osservato la settimana precedente". Undici Regioni/PPAA riportano una classificazione di rischio alto (contro 12 la settimana precedente), 10 a rischio moderato (di cui 4 ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e nessuna a rischio basso. Nove regioni (Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia, Sicilia, Umbria e Valle d’Aosta) hanno un Rt puntuale maggiore a uno nel limite inferiore, compatibili con uno scenario tipo 2. Altre 10 hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno ma sono tutte, tranne una, con un Rt medio sopra uno o appena sotto.
"Il mio obiettivo è quello di fare della Campania la prima Regione d’Italia e d’Europa ad uscire dall’epidemia. Voglio che ci impegniamo in una sfida quasi folle". Lo ha detto il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, spiegando che l’operazione sarà "di straordinaria complessità al limite della pazzia ma sono convinto che, se avremo la disponibilità di 8 milioni e 400mila vaccini, potremo raggiungere questi obiettivi entro dicembre 2021".
“Se serve un nuovo lockdown? C’è già praticamente in tutti i paesi europei, dall’Inghilterra all’Austria. Secondo me ora ci vorrebbero misure più forti per tre o quattro settimane. Le misure della zona rossa potrebbero andare, ma senza deroghe: capisco la socialità, ma quando consenti alle persone di andare in casa di altri fai una deroga alle attività essenziali. Il mio consiglio è fare misure energiche per un mese, questo bloccherebbe la circolazione del virus, e consentirebbe anche di avviare la campagna vaccinale”. Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, Roberto Speranza. “Se non facciamo questo lockdown di un mese andremo avanti con queste onde continue, cosa dannosa anche per la vaccinazione. Quando dovremo vaccinare 200mila persone al giorno, a marzo, come faremo se ci fosse una situazione come questa?”. Ricciardi conclude: “Io mi vaccino domani con Pfizer, in qualità di medico. Ho lasciato spazio ai colleghi in prima linea”.
Condannare a 13 anni di reclusione con le aggravanti escluse in primo grado, per omicidio preterintenzionale, Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro. Poi 4 anni e 6 mesi di reclusione per Roberto Mandolini, l’allora comandante della Compagnia Appia. Assolvere invece Francesco Tedesco perché il fatto non costituisce reato. Queste le richieste del Pg Roberto Cavallone nel processo in corte d’Assise d’appello a Roma per l’omicidio di Stefano Cucchi, morto a Roma il 22 ottobre 2009, dopo essere stato picchiato dai carabinieri il 15 ottobre.
In primo grado la Corte d’Assise di Roma aveva condannato a 12 anni di carcere per omicidio preterintenzionale i carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, accusati di aver pestato, dopo l’arresto, il geometra 31enne. I giudici della Corte d’Assise di Roma avevano assolto da questa accusa Francesco Tedesco, che nel 2018 decise di parlare e di raccontare quanto aveva visto nella caserma Casilina, dove avvenne il pestaggio. A lui, divenuto poi teste dell’accusa, sono stati inflitti due anni e sei mesi per falso.Il maresciallo Roberto Mandolini, all’epoca dei fatti comandante della Stazione Appia dove fu portato Stefano, era stato invece condannato a 3 anni e 8 mesi per la falsificazione del verbale di arresto. “In questa storia abbiamo perso tutti: Stefano, la sua famiglia, lo Stato”. Così il pg Roberto Cavallone al termine della requisitoria nel processo d’appello per la morte di Stefano Cucchi, durante cui ha chiesto un inasprimento delle pene per i due carabinieri accusati dell’omicidio del geometra romano.
“Quel giorno Stefano- ha detto il pg- doveva andare in ospedale e non in carcere. Credo che nel nostro lavoro serva più attenzione alle persone piuttosto che alle carte che abbiamo davanti. Dietro le carte c’è la vita delle persone”.
Concludendo, Cavallone ha detto rivolgendosi alla corte: “Quanta violenza siamo disposti a nascondere ai nostri occhi da parte dello Stato, senza farci problemi di coscienza? Quanto è giustificabile l’uso della forza in certe situazioni? Noi dobbiamo essere diversi. Noi siamo addestrati per resistere alle provocazioni e alle situazioni di rischio“. Il pg, ricordando tra gli altri il caso della morte di Federico Aldrovandi, ha aggiunto: “Le vittime di queste violenze sono sempre i marginalizzati”.
Ilaria Cucchi: “Davanti alla violenza nessuna attenuante”
“Oggi è stata un giornata molto emozionante, commovente. Ripenso a Stefano, agli ultimi giorni della sua vita, alla sua sofferenza, alla maniera in cui è stato lasciato solo. Forse mai avrebbe potuto immaginare che un giorno, a distanza di più di 11 anni, sarebbero state dette delle parole per chiedere che venga fatta giustizia fino in fondo per la sua morte”. Così Ilaria Cucchi, al termine dell’udienza di appello del processo per l’uccisione del Fratello Stefano. In merito alle richieste di condanna del pg che in particolare per i due carabinieri accusati di omicidio ha chiesto piene più severe rispetto al primo grando, non riconoscndo le attenuanti generiche, Ilaria ha commentato: “Io credo che di fronte a fatti del genere non possono esistere attenuanti, non c’è nulla che possa giustificare tanta violenza gratuita”.
Dire
Il coprifuoco in Francia, attualmente in vigore dalle ore 20.00, sarà anticipato da sabato prossimo alle 18.00 su tutto il territorio nazionale, “per almeno 15 giorni”. Lo ha annunciato il primo ministro, Jean Castex.
Finora il divieto di uscire e di spostarsi era in vigore dalle 18.00 soltanto in 25 dipartimenti, tutti dell’est e del sudest, per un totale di 101. Il premier ha inoltre annunciato che i viaggiatori in arrivo nel Paese da destinazioni extra UE, dovranno presentare un test Covid-19 negativo di 72 ore prima e dovranno auto-isolarsi per sette giorni.
Intervenendo alla stessa conferenza, il ministro della Salute Olivier Véranha affermato che le autorità sanitarie inizieranno a offrire un vaccino Covid-19 a coloro che sono ad alto rischio a partire da lunedì, indipendentemente dall’età. Si tratta di circa 6,4 milioni di persone con condizioni di salute preesistenti, comunque le persone dovranno avere una prescrizione dal proprio medico, ha detto.
Si è tenuta la cerimonia di avvicendamento del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri. ’’Tutti insieme vogliamo continuare ad essere sempre al fianco degli italiani, per accompagnarne la quotidianità soprattutto nei momenti di maggiore bisogno come quello che stiamo vivendo’’, ha detto all’Adnkronos il nuovo comandante generale dei Carabinieri Teo Luzi nel giorno del suo insediamento. ’’La nostra costante e capillare opera è e sarà sempre rivolta agli italiani, rafforzando quel secolare contatto fatto da vicinanza ed empatia, ascolto e considerazione, ma allo stesso tempo da fermezza e determinazione. La cifra distintiva dell’Arma sta nella considerazione dei cittadini, frutto della capacità di ciascun Carabiniere di stare al fianco di ognuno di loro, interpretando e soddisfacendo le richieste di sicurezza più disparate’’, ha detto ancora Luzi. ’’Sono consapevole del momento di grave difficoltà che sta vivendo il Paese e, in tale contesto, ricordo che dall’inizio dell’emergenza sanitaria l’Arma non ha chiuso una sola Stazione, contando ad oggi, oltre 7.600 contagiati e 20 caduti. Anche in queste ore, congiuntamente alle altre Forze di Polizia, l’Arma sta garantendo la sicurezza per la distribuzione dei vaccini fino ai presidi sanitari più lontani. Siamo stati e continueremo sempre ad essere vicini ai cittadini - ha concluso - Questa è la nostra essenza e questo sarà ancora una volta il modo di vivere il nostro rapporto con gli italiani".
Michela Rosetta, sindaco leghista di San Germano Vercellese, è finita ai domiciliari insieme a un consigliere comunale nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Vercelli che vede indagate altre sette persone. Sarebbe emerso che aiuti alimentari acquistati con fondi statali per l’emergenza Covid sarebbero stati negati a stranieri e anziani non autosufficienti per darli a famiglie più ricche. Il primo cittadino è ai domiciliari insieme a un consigliere comunale, l’ex assessore Giorgio Carando. I reati contestati agli indagati sono, a vario titolo, peculato, falso materiale e ideologico e abuso d’ufficio.
Secondo gli inquirenti, sarebbero stati direttamente Rosetta e Carando a gestire gli aiuti alimentari per l’emergenza Covid destinati alle famiglie povere, distribuendoli illecitamente a famiglie con redditi oltre ai 7mila euro mensili anziché ai veri beneficiari dei fondi statali: anziani non autosufficienti, nuclei con redditi bassi o con figli minori o disabili, o stranieri in difficoltà. Nelle intercettazioni emergono frasi con cui i due arrestati ammettono di avere "figli e figliastri"e di consegnare, ai soggetti a loro meno graditi, il "pacco da sfigati". Nella stessa operazione, condotta dal pm Davide Pretti, sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione in caserma anche un altro consigliere comunale, un ex dipendente e una quinta persona. Oltre alla distribuzione dei pacchi, la procura contesta anche l’acquisto di generi non essenziali.
Significativa la vicenda di una cittadina extracomunitaria a cui il sindaco avrebbe negato gli aiuti dopo la richiesta di evitare alcuni alimenti per motivi religiosi. Le indagini hanno riguardato anche l’abbattimento dell’ex chiesa di Loreto, a San Germano, dopo il crollo di una parte di facciata che, hanno accertato i pm, sarebbe stato procurato volontariamente. Per questo motivo c’è anche l’accusa di distruzione di beni sottoposti a vincolo culturale.
Olanda quasi come l’Italia, il governo guidato dal premier Mark Rutte si è infatti dimesso. L’esecutivo, sostenuto da quattro partiti, ha deciso di assumersi la responsabilità politica dello scandalo riguardante un’indagine sui pagamenti per l’assistenza ai minori che ha erroneamente etichettato come truffatori migliaia di genitori. Il governo rimarrà comunque in carica fino a quando non verrà formata una nuova coalizione dopo le elezioni generali in programma per il 17 marzo. Tutto ciò "soprattutto in un momento così difficile come quello che stiamo vivendo, tra la crisi sanitaria che continua a mordere e quella economica che ha messo in ginocchio imprese, attivita’ commerciali e famiglie".
"Facciamo questo alla luce del sole, con trasparenza - spiega ancora il sottosegretario - Invitiamo a far parte del gruppo tutti i colleghi senatori interessati a costruire e a lavorare da qui alla fine della legislatura per il bene del Paese e degli italiani.
Tre Regioni vanno in area rossa: sono la provincia autonoma di Bolzano, Lombardia e Sicilia. Nove Regioni passano in area arancione: sono le Regioni Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta. Restano in area arancione Calabria, Emilia-Romagna e Veneto. La Campania insieme ad altre 5 regioni/PA restano in fascia gialla. Sono Sardegna, Basilicata, Toscana, Provincia Autonoma di Trento, Molise. Ill Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà nelle prossime ore una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica 17 gennaio.
Nasce al Senato il gruppo Maie-Italia23, "per costruire uno spazio politico che ha come punto di riferimento Giuseppe Conte". Lo ha annunciato Ricardo Merlo, presidente Maie e sottosegretario agli Esteri. "Non cerchiamo responsabili - ha precisato - ma costruttori, a cui l’unica cosa che offriamo è una prospettiva politica per il futuro, per poter costruire un percorso di rinascita e resilienza nell’interesse dell’Italia". Ora i cosiddetti ’Costruttori’ usciranno allo scoperto.
Sono 16.146 i casi di positività al Covid registrati nelle ultime 24 ore in Italia con oltre 273mila tamponi processati, inclusi i test antigenici. I nuovi guariti sono 18.979, 477 i decessi. Giovedì si erano registrate 522 vittime e 17.246 nuovi casi. I ricoverati in terapia intensiva sono 2.522, 35 in meno di ieri. La percentuale tra casi ed esami effettuati scende al 5,9% rispetto al 10,7% di giovedì. Con l’inserimento dei test antigenici nel calcolo complessivo dei tamponi crolla l’incidenza dei positivi. In tutto vengono segnalati 273.506 tamponi per il coronavirus effettuati in Italia nelle ultime 24 ore (156.647 molecolari e 116.859 antigenici). Il tasso di positività è del 5,9%, in netto calo rispetto al 10,7% di+ giovedì, quando però la percentuale dei positivi era calcolata solo sui test molecolari, che erano stati 160.585. Se si calcolasse l’incidenza solo sui molecolari, il tasso sarebbe oggi stabile al 10.3%.
Ecco, comunque, la consueta tabella dei contagi, Regione per regione:
Toscana - Sono 446 i nuovi casi positivi registrati oggi, 15 gennaio, in Toscana "su 9.053 tamponi molecolari e 5.164 test rapidi". Lo annuncia su Facebook il presidente della Toscana, Eugenio Giani, anticipando il dato del bollettino regionale sull’andamento dell’epidemia di coronavirus. Il totale dei positivi, da inizio epidemia, è pari a 127.010 unità. I nuovi casi sono lo 0,4% in più rispetto al totale del giorno precedente. L’età media dei nuovi positivi odierni è di 45 anni circa (il 18% ha meno di 20 anni, il 23% tra 20 e 39 anni, il 32% tra 40 e 59 anni, il 16% tra 60 e 79 anni, l’11% ha 80 anni o più).
Abruzzo - Sono 240 nuovi casi (di età compresa tra 6 mesi e 90 anni) di coronavirus registrati oggi in Abruzzo. Nelle ultime 24 ore, secondo i dati diffusi dalla regione, sono stati segnalati altri 2 morti.
Puglia - Sono 1.295 i contagi da coronavirus in Puglia secondo i dati contenuti nel bollettino diffuso oggi, 15 gennio, dalla Regione. Sono stati registrati 321 morti. Tra i positivi, 453 sono in provincia di Bari, 52 in provincia di Brindisi, 130 nella provincia Bat, 292 in provincia di Foggia, 87 in provincia di Lecce, 278 in provincia di Taranto, 3 casi di residenza non nota.
Veneto - Sono 1.079 i contagi da coronavirus. Registrati altri 74 decessi nella regione.
Sardegna - Altre 13 persone sono morte in Sardegna per il Covid 19 nelle ultime 24 ore, 260 sono i nuovi casi di positività registrati nell’aggiornamento dell’Unità di crisi regionale. I tamponi in più eseguiti sono 2.258 test. I pazienti attualmente ricoverati in ospedale sono 510 (-17 rispetto al dato di ieri), mentre sono 50 (dato invariato) i pazienti in terapia intensiva.
Lombardia - Scende all’8,3% dal 9% di ieri il tasso di positività rispetto ai tamponi processati. Ieri, questi sono stati 26.535, rilevando 2.205 nuovi contagiati al Covid19 nella regione. I morti, da ieri, sono 68, e portano il totale da inizio pandemia a 26.094.
Lazio - "Oggi su oltre 12mila tamponi nel Lazio (-1.873) e oltre 16mila antigenici, per un totale di oltre 28mila test, si registrano 1.394 casi positivi (-422), 36 i decessi (-11) e +1.583 i guariti. Diminuiscono i casi, i decessi e i ricoveri, mentre aumentano i ricoveri nelle terapie intensive". Lo riferisce l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.
Valle d’Aosta - Nessun nuovo decesso e 416 positivi attuali, +4 rispetto a ieri, di cui 40 ricoverati in ospedale, 3 in terapia intensiva, e 373 in isolamento domiciliare. Sono i numeri dell’emergenza Coronavirus in Valle d’Aosta, resi noti oggi dal bollettino di aggiornamento sanitario della Regione.
Emilia-Romagna - Altri 1.794 casi rispetto a ieri. Vengono registrati 67 nuovi decessi.
Friuli Venezia Giulia - Sono stati rilevati 576 nuovi contagi ai quali si aggiungono 122 casi già risultati positivi al tampone antigenico nei giorni scorsi e confermati da test molecolare, con una percentuale di positività del 9,15%. I decessi registrati sono 24, ai quali si aggiungono 5 morti pregresse afferenti al periodo tra il 30 dicembre 2020 e il 10 gennaio 2021.
Campania - Sono stati registrati 1.150 nuovi casi. Da ieri, segnalati altri 37 morti, che portano il totale a 3.335 dall’inizio dell’emergenza.