“Abbiamo approvato in Giunta il piano della Riserva naturale Montagne della Duchessa, l’area protetta di 3.540 ettari collocata in provincia di Rieti, nel Comune di Borgorose e nella VII Comunità montana Salto-Cicolano. Una riserva caratterizzata dalla particolarità del paesaggio, con una via principale di accesso dalla vasta piana di Corvaro da cui parte il massiccio montuoso, arrivando ai 2.000 metri di altezza con le proprie cime, affidata in gestione al Comune di Borgorose, sin dalla legge regionale di sua istituzione nel 1990. Un piano atteso e volto a perseguire diversi obiettivi. Innanzitutto la conservazione di specie animali o vegetali e di formazioni paleontologiche, che caratterizzano la Riserva; l’uso di metodi di gestione idonei a realizzare un’integrazione tra uomo e ambiente naturale, anche mediante la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici e delle attività agro-silvo-pastorali, in un equilibrio armonioso tra ambiente e agricoltura”. Lo dichiara in una nota l’Assessore Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Ambiente e Risorse Naturali della Regione Lazio, Enrica Onorati. “Vogliamo, inoltre, promuovere da un lato attività di educazione, di formazione e di ricerca scientifica e dall’altro la difesa e la ricostituzione degli equilibri idrogeologici. Sono state poi esplicitate nel Piano le finalità stesse per cui la Riserva era stata istituita: la tutela, il mantenimento e la valorizzazione degli ecosistemi naturali; il razionale e duraturo utilizzo delle risorse naturali; lo sviluppo economico, sociale e culturale delle comunità locali esistenti nel contesto; attività di fruizione compatibili con le finalità di tutela dell’ambiente esistente. – conclude l’assessore - Abbiamo voluto mantenere l’impegno preso come Giunta Zingaretti sulla pianificazione e l’armonizzazione delle nostre aree protette e portare avanti, in un anno complicato sotto molteplici aspetti, un importante lavoro di messa a sistema, recependo nel Piano, che ora passerà al vaglio del Consiglio regionale, le peculiarità proprie della Riserva, individuando criteri e metodi per la sua conservazione, incentivando forme di tutela attiva e sostenibile attraverso l’educazione ambientale, la partecipazione collettiva, la valorizzazione e la fruizione”.
Un accordo tra Regione Lazio e Mibact per promuovere il restauro, la rifunzionalizzazione e la valorizzazione del Complesso dell’Antico Ospedale Grande degli Infermi di Viterbo che diverrà un centro culturale e anche la sede dell’Archivio di Stato e della Soprintendenza. Dopo l’approvazione di questa mattina, da parte della Giunta regionale, della delibera contenente lo schema di valorizzazione del vecchio ospedale viterbese, l’intesa sarà firmata e presentata alla stampa nei prossimi giorni dal Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e dal Ministro per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, Dario Franceschini. “Una struttura con una storia antichissima e ultracentenaria che abbiamo deciso di recuperare attraverso una collaborazione fattiva con il Mibact. Siamo pronti a coinvolgere nel progetto anche il Comune di Viterbo e l’Università della Tuscia, in una sinergia istituzionale che ci permetta di restituire ai cittadini di Viterbo e del Lazio un luogo di cultura, in grado di fondere insieme il passato e le più moderne tecnologie – spiega il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – L’obiettivo è quello di creare un innovativo polo di attrazione, ubicato in una città bellissima come Viterbo, che diventi un nuovo contenitore multiculturale ma anche un hub turistico nel Lazio”. Il progetto trasformerà gli spazi ormai in disuso dell’Ospedale Grande degli Infermi per dare vita a “Il Borgo della Cultura”, un vero e proprio centro culturale specializzato, innovativo, accessibile e con tutti gli standard di sicurezza richiesti dalle destinazioni d’uso previste che sarà anche sede dell’Archivio di Stato e della Soprintendenza.
La Giunta regionale ha approvato la proroga fino al 31 dicembre 2021 per il conferimento dei rifiuti indifferenziati prodotti da Roma Capitale negli impianti abruzzesi di trattamento meccanico biologico. Il rinnovo rientra nell’Accordo di Programma sottoscritto da Regione Lazio e Regione Abruzzo per la gestione di 70.000 tonnellate di rifiuti “talquale” raccolte da AMA spa. In particolare, 40.000 tonnellate potranno essere lavorate presso l’impianto Aciam nel Comune di Aielli, in provincia de L’Aquila, e 30.000 tonnellate presso l’impianto Deco nel Comune di Chieti. “L’assenza di turisti e la riduzione dei consumi ha portato ad una diminuzione della produzione dei rifiuti nella città di Roma, ma resta fondamentale intervenire rapidamente per dotare la capitale degli impianti necessari a garantire la sostenibilità dei sistema. La collaborazione con la Regione Abruzzo è importante, ma auspico che il Comune di Roma e Ama possano rendere la città autonoma nella gestione del ciclo dei rifiuti urbani” dichiara Massimiliano Valeriani, assessore al Ciclo dei Rifiuti della Regione Lazio.
Si consolida l’incremento delle attività dei Centri Anti Violenza di Roma Capitale, iniziato dal periodo successivo al primo lockdown. Anche nel mese di novembre 2020 si sono registrati 72 nuovi ingressi, con un aumento del 24% rispetto a quelli del novembre 2019 (58 utenti). Il totale delle donne seguite, molte delle quali proseguono il percorso intrapreso, è a fine novembre di 866. L’incremento rispetto al mese precedente è del 4%, mentre in relazione al totale di donne seguite fino a novembre del 2019, il dato di aumento è del 105%. I Centri Antiviolenza di Roma Capitale sono collegati al numero nazionale antiviolenza e antistalking 1522, attivo h24 tutti i giorni. Sul portale di Roma Capitale è inoltre attiva la pagina “Roma per le donne” (https://www.comune.roma.it/web/it/scheda-servizi.page?contentId=INF40339&pagina=3) dedicata a tutti i servizi utili, compresi i numeri di WhatApp recentemente attivati. “I dati continuano a sottolineare l’importanza dell’attività dei Centri Antiviolenza di Roma Capitale nell’offrire supporto e percorsi personalizzati alle donne vittime di violenza, in modo particolare durante quest’anno segnato dal lockdown e dall’emergenza Covid”, dichiara la sindaca di Roma Virginia Raggi. “Il nostro impegno non si ferma: dopo l’apertura di cinque centri anti violenza, continuiamo a investire in servizi e strutture, perché nessuna deve essere lasciata sola”.
La sindaca di Roma Virginia Raggi ha firmato l’ordinanza per il conferimento dell’incarico a Ugo Angeloni di nuovo comandante generale della polizia locale di Roma Capitale. Ugo Angeloni, classe 1964, è un dirigente superiore della polizia di Stato. Da marzo 2019 ha svolto compiti di staff del questore di Roma collaborando nello sviluppo di iniziative di rivisitazione organizzativa in materia di prevenzione e controllo del territorio. Dal 2016 Vicario del questore di Massa Carrara, è stato anche direttore della I divisione del Servizio controllo del territorio – Direzione centrale anticrimine della polizia di Stato.
“Da oggi il Parco della Cellulosa è di proprietà del Comune. Dopo quasi un decennio finalmente abbiamo sbloccato quest’annosa vicenda. Ora saranno programmati gli interventi di manutenzione e messa in sicurezza e presto questa meravigliosa area verde nel Municipio XIII potrà essere restituita ai cittadini”. Lo annuncia su Facebook la sindaca di Roma, Virginia Raggi. “Un bel regalo per loro, per i residenti di Casalotti e i comitati di quartiere che chiedevano da anni una soluzione. Proprio oggi, 31 dicembre, è stato firmato il rogito notarile tra Campidoglio e Fintecna, società del gruppo Cassa Depositi e Prestiti, per l’acquisizione del Parco della Cellulosa nel patrimonio di Roma Capitale. Ora ci prenderemo subito cura dell’area. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato per raggiungere questo obiettivo” conclude Raggi.
L’Assemblea Capitolina ha approvato il Bilancio consolidato 2019 di Roma Capitale. Il documento integra i consuntivi economico-finanziari e patrimoniali del 2019 di Roma Capitale, Gruppo Acea e delle altre società partecipate (Agenzia per il Controllo e la Qualità dei Servizi Pubblici Locali, Aequa Roma, Associazione Teatro di Roma, Fondazione Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Fondazione Musica per Roma, Risorse per Roma e Zètema), oltre ai pre-consuntivi di Ama, Farmacap, Roma Metropolitane, Fondazione Roma Solidale Onlus, Azienda speciale Palaexpò. Atac rimane esclusa dal perimetro di consolidamento, come prevede la legge in caso di azienda sottoposta a procedura di concordato preventivo. Lo stato patrimoniale consolidato registra un patrimonio netto di circa 10,3 miliardi di euro (+117,6 milioni rispetto al 2018). Il conto economico si chiude con un risultato di esercizio positivo pari a 60 milioni di euro, su cui incidono le rettifiche da consolidamento dovute alla riconciliazione delle partite debitorie e creditorie reciproche tra Campidoglio e partecipate.
E’ stato ucciso in un agguato nella sua abitazione, Ciro Caiafa, il 40 enne morto a Napoli poco dopo il trasporto all’ospedale "Pellegrini". Secondo quanto emerso dalle indagini dei Carabinieri, Ciro Caiafa - che era il padre del 17 enne Luigi, ucciso il 4 ottobre da un poliziotto durante un tentativo di rapina - si trovava in un terraneo in vico Sedil Capuano, nel centro antico della città, insieme a Gennaro Di Martino, 28 anni, incensurato, che gli stava praticando un tatuaggio. Nel terraneo hanno fatto irruzione poco dopo le 00.30 uno o più sicari che hanno aperto il fuoco contro Caiafa,colpendo di striscio anche Di Martino. Ciro Caiafa è morto dopo il suo arrivo in ospedale. Di Martino è stato medicato per una ferita di striscio al fianco e dimesso. I carabinieri stanno ricostruendo i rapporti di Caiafa - che era pregiudicato per spaccio di stupefacenti ed ex sorvegliato speciale - con la criminalità organizzata. Nel novembre 2016, Caiafa fu arrestato dai carabinieri a Barra, periferia orientale della città, in casa di una donna di 58 anni, incensurata, che, insieme ad un cugino, gli aveva dato rifugio. Caiafa era originario dei Quartieri spagnoli e si era trasferito nell’ abitazione tra Forcella ed il quartiere San Lorenzo.
"La comunità San Patrignano si dissocia completamente dalla docu-serie messa in onda da Netflix". Così la comunità commenta SanPa: Luci e Tenebre di San Patrignano docu-serie originale italiana Netflix da pochi giorni disponibile, definita versione "unilaterale". "Il racconto che emerge - spiega una nota - è sommario e parziale, con una narrazione che si focalizza in prevalenza sulle testimonianze di detrattori, per di più, qualcuno con trascorsi di tipo giudiziario in cause civili e penali conclusesi con sentenze favorevoli alla Comunità stessa, senza che venga evidenziata allo spettatore in modo chiaro la natura di codeste fonti".
"L’Iran comincerà la produzione dell’uranio arricchito al 20% nel sito sotterraneo di Fordow subito dopo l’ordine del presidente Hassan Rohani", lo ha detto il capo dell’Organizzazione per l’energia atomica iraniana, Ali Akbar Salehi, ai microfoni della tv statale. Come è noto, l’Iran ha comunicato all’Aiea l’intenzione di arricchire l’uranio del 20%, un livello suscettibile di utilizzo anche militare e quasi 6 volte la soglia del 3,67% fissata dall’accordo sul nucleare iraniano del 2015, abbandonato unilateralmente dagli Stati Uniti nel maggio 2018. L’iniziativa, ha aggiunto Salehi, sarà presa nel rispetto di una recente legge approvata dal Parlamento che mette fine alle ispezioni dell’Aiea e prevede la creazione di uno stock di 120 chili di uranio arricchito al 20%.
Sfuma sempre di più il disperato tentativo di Donald Trump di ribaltare il risultato delle presidenziali: un giudice federale del Texas ha infatti respinto l’azione legale del deputato repubblicano Louie Gohmert e di altri compagni di partito dell’Arizona per costringere Mike Pence a cambiare i voti del collegio elettorale quando il 6 gennaio presidierà la sessione del Congresso chiamata a ratificare l’esito delle elezioni. Secondo il giudice, i promotori dell’iniziativa non hanno titolo per l’azione legale.
“Le relazioni tra Cina e Stati Uniti sono a un nuovo bivio e una nuova finestra di speranza di sta aprendo. Auspichiamo che la prossima amministrazione americana torni a un approccio ragionevole, riprenda il dialogo con la Cina, ristabilisca la normalità nelle relazioni bilaterali e faccia ripartire la cooperazione”. E’ l’auspicio non troppo velato per l’arrivo di Joe Biden alla Casa Bianca annunciato dal ministro degli Esteri cinese Wang Yi (nella foto) all’agenzia Xinhua e al China Media Group. Secondo il ministro, le relazioni Usa-Cina hanno sperimentato “difficoltà senza precedenti” negli ultimi anni a causa dei policymaker Usa che hanno dipinto in maniera errata Pechino come una minaccia. “Quello che è accaduto dimostra che i tentativi degli Stati Uniti di soffocare la Cina e iniziare una nuova Guerra Fredda non hanno minato gravemente soltanto gli interessi dei due popoli ma hanno anche causato gravi problemi al mondo. Questa politica non troverà sostegno ed è votata al fallimento”, ha aggiunto Wang. Il ministro ha aggiunto che Pechino è pronta a impegnarsi in una relazione basata “sul coordinamento, la cooperazione e la stabilità” e sulla non interferenza negli affari interni.
Mentre il mondo si prepara ad entrare nel 2021, dopo un “anno di prove, tragedie e lacrime”, il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha lanciato un messaggio di speranza per il nuovo anno, augurandosi che il 2021 sia un anno di guarigione. “Così tanti cari si sono persi – e la pandemia infuria, creando nuove ondate di malattia e morte”, ha osservato nel videomessaggio sottolineando che la povertà, la disuguaglianza e la fame sono in aumento, mentre scompaiono posti di lavoro, alcuni settori lottano per sopravvivere e i debiti sono in aumento. Ma ci aspetta un nuovo anno, prosegue il segretario generale e se lavoriamo insieme in unità e solidarietà, i raggi di speranza possono arrivare in tutto il mondo: “persone che danno una mano ai vicini e agli stranieri; lavoratori in prima linea che danno il massimo; scienziati che sviluppano vaccini a tempo di record; e paesi che assumono nuovi impegni per prevenire la catastrofe climatica “. “Questa è la lezione di questo anno così difficile”, ha concluso, “sia il cambiamento climatico che la pandemia COVID-19 sono crisi che possono essere affrontate solo tutti insieme, come parte di una transizione verso un futuro inclusivo e sostenibile”.
Gli Stati Uniti hanno cominciato il nuovo anno con oltre 160.000 nuovi casi di coronavirus: è quanto emerge dai conteggi della Johns Hopkins University, secondo quanto riporta la Cnn. I dati indicano che nelle ultime 24 ore i contagi sono stati almeno 160.606, ed i morti almeno 2.051. Nel complesso, ad oggi gli Usa registrano un totale di 20.135.305 infezioni, incluse 347.865 vittime.
Sono 45.667 le persone vaccinate contro il coronavirus in Italia, secondo l’ultimo dato disponibile sul portale online del commissario straordinario per l’emergenza. In testa la Provincia Autonoma di Trento (somministrate 1.730 dosi, il 34,8% delle 4.975 disponibili) seguita dal Lazio (9.301 vaccinazioni, il 20,3% delle 45.805 delle dosi disponibili) e dal Friuli-Venezia Giulia (1.948 vaccinazioni, il 16,3% delle 11.965 dosi a disposizione). La fascia di età più vaccinata è quella tra i 50 e i 59 anni (13.086), seguita da 40-49 (10.475) e da 30-39 (7.972). La fase 1 della vaccinazione, che ha preso ufficialmente il via tra il 30 e il 31 dicembre a seconda delle regioni, interessa operatori sanitari e sociosanitari (al momento sono 40.148 vaccinati), personale non sanitario (2.181) e gli ospiti delle Rsa (3.338).
Dal 7 gennaio l’Italia torna a dividersi in zona rossa, zona arancione e zona gialla con regole diverse tra le varie regioni a seconda delle fasce disegnate dal report Iss. Intanto ancora per qualche giorno, in base alle misure del decreto Natale, il paese sarà a tinta unita e avrà restrizioni identiche ovunque. Nel primo weekend dell’anno resterà confermata con le regole prevista dal decreto che -oltre al coprifuoco ordinario tra le 22 e le 5- introduce misure restrittive per i giorni prefestivi e festivi. Gli spostamenti, come ormai è prassi consolidata, sono consentiti solo per motivi di lavoro, di necessità e di salute e devono essere inseriti nella necessaria autocertificazione. Sarà possibile, una sola volta al giorno, spostarsi per fare visita a parenti o amici, anche verso altri Comuni, ma sempre e solo all’interno della stessa Regione e nel limite massimo di due persone. L’autocertificazione deve essere portata sempre con sé per spostamenti e visite ai congiunti. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e l’accertata falsità di quanto dichiarato costituisce reato. La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione, fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata. 7 GENNAIO - Il decreto Natale prevede misure valide fino al 6 gennaio. Dal 7, quindi, l’Italia tornerà al sistema diversificato tra zona rossa, arancione e gialla. La suddivisione delle regioni arriverà in base ai dati che nei prossimi giorni saranno forniti dalla Cabina di regia per il monitoraggio regionale e valutati dal governo, fino al varo delle ordinanze.L’ultimo Rapporto dell’Iss ha messo in rilievo la risalita dell’indice Rt. "In particolare - analizza il documento - 9 Regioni e province autonome sono classificate a rischio basso: 11 sono classificate a rischio moderato, di cui tre (Emilia-Romagna, Valle d’Aosta e Veneto) hanno una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese nel caso si mantenga invariata l’attuale trasmissibilità. Una Regione (Sardegna) ha una classificazione del rischio ’non valutabile’ -equiparato a rischio alto- data la bassa percentuale di completezza dei dati". Le Regioni Calabria, Liguria e Veneto hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo 2. Questo desta particolare preoccupazione e pertanto si esorta a considerare di applicare le misure previste, per i livelli di rischio attribuiti, anche alla fine di queste festività come descritto nel documento ’Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale’ trasmesso con Circolare del Ministero della Salute del 12/10/2020 Prot. 32732, come rimarcano gli esperti nel monitoraggio della cabina di regia dell’Iss-ministero della Salute, per il periodo di riferimento 22-27 dicembre.
"La curva nel nostro Paese è in decrescita, ma un pò rallentata. Però ci sono paesi a noi vicini che mostrano invece una curva in ricrescita. Questo è un tema di grande attenzione, ed è un grande incentivo a fare in modo che nostra curva si mantenga in decrescita". Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa al ministero della Salute sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia. "L’incidenza si mostra in calo, ma dobbiamo valutarla con cautela. Una vera valutazione solida dell’andamento durante queste festività la potremo avere solo a metà gennaio.Ad ogni modo, in nessuna regione si è raggiunta l’incidenza per poter passare da fase di mitigazione a contenimento", ha aggiunto Brusaferro, sottolineando che "l’Rt è più basso di 1, ma è in leggera ricrescita rispetto alla settimana scorsa. Sono in decrescita le curve per occupazione dei posti letto, e questo è ovviamente positivo". "Cinque regioni hanno una probabilità superiore del 50% di superare la soglia critica di occupazione posti letto in area medica in 30 giorni e tre regioni per le terapie intensive", ha proseguito Brusaferro, spiegando inoltre che Liguria, Calabria e Veneto hanno superato Rt nel limite inferiore sotto 1 e questo segnala la probabilità che i casi aumentino. Altre come Puglia e Basilicata hanno Rt introno a 1 e altre vicino a 1. Questo dà un segnale di attenzione perchè sono nella fascia di Rt dove il numero di casi tende a non decrescere".
A fronte di una caduta che nel 2020 parrebbe attestarsi al 9,9 per cento, nel 2021, invece, il Pil dovrebbe tornare a crescere del 4,1 per cento. Traducendo questi dati in valori assoluti e nominali, emerge che nel 2020 la crisi avrebbe bruciato 156 miliardi di euro di ricchezza presente nel Paese. Durante quest’anno, invece, dovremmo risalire la china e recuperarne 83, registrando un saldo negativo in questo biennio di 73 miliardi. Sono questi i risultati che emergono da una analisi condotta dall’Ufficio studi della Cgia in merito alla comparazione del Pil italiano riferito al biennio 2020-2021.Come spiega il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo, "a livello pro capite stimiamo che l’anno scorso ogni italiano abbia perso mediamente 2.600 euro di reddito, mentre quest’anno ne riguadagnerà poco meno di 1.400 euro. Nel biennio 2020-2021, pertanto, il saldo sarà negativo e pari a poco più di 1.200 euro. Quest’anno, quindi, assisteremo a un rimbalzo della nostra economia che ci farà recuperare solo una parte della contrazione registrata nel 2020. Di conseguenza, è verosimile sostenere che torneremo a una situazione pre Covid non prima del 2024. Sarà perciò decisivo spendere tutti e bene i 209 miliardi di aiuti che ci arriveranno dall’Unione Europea. Altrimenti, rischiamo che il nostro Paese finisca su un binario morto e la crisi economica in atto si trasformi in una crisi sociale senza precedenti, dove a pagare il prezzo più alto saranno i più deboli, come i giovani e le donne”. Secondo le stime elaborate nel novembre scorso dalla Commissione Europea, prosegue l’associazione mestrina, tra gli indicatori economici italiani destano molta preoccupazione i consumi delle famiglie. Questi ultimi, che costituiscono la componente più importante del Pil nazionale (circa il 60 per cento del totale), nel 2020 subiranno una contrazione importante. In termini assoluti le famiglie “risparmieranno” circa 110 miliardi di euro (-10,5 per cento rispetto al 2019). In buona sostanza, ogni famiglia italiana ridurrà la spesa annua per gli acquisti di circa 4.400 euro. Nel 2021, invece, la ripresa sarà “solo” del +3,8 per cento. Ancor più preoccupante è il trend riferito agli investimenti. Nel 2020 sono destinati a crollare del 13,6 per cento, mentre per l’anno in corso è previsto un aumento del 7,2 per cento. Anche le esportazioni subiranno un tracollo. Nel 2020 si stima una caduta del 16,7 per cento che solo in parte verrà recuperata quest’anno. Le previsioni di Bruxelles, infatti, indicano per il 2021 una crescita delle nostre vendite all’estero del +10,3 per cento. In linea generale, concludono dalla Cgia, "la gravità della situazione emerge in maniera ancor più evidente se paragoniamo l’attuale situazione economica con quanto accaduto nel 2009, annus horribilis dell’economia italiana degli ultimi 75 anni". Allora, il Pil scese del 5,5 per cento e il tasso di disoccupazione, nel giro di 2 anni, passò dal 6 al 12 per cento. Se le cose andranno bene, nel 2020 il Pil diminuirà del 10 per cento circa. Con un crollo quasi doppio rispetto a quello registrato 12 anni fa, è evidente che una caduta verticale del genere avrà degli effetti molto negativi sul mercato del lavoro. Infatti, quando verrà meno il blocco dei licenziamenti, previsto per il prossimo 31 marzo, corriamo il rischio di vedere aumentare a dismisura il numero delle persone senza una occupazione. Un problema che colpirà soprattutto i giovani e le donne.
Ripartono le richieste del fisco che erano state bloccate durante la prima emergenza Covid: si tratta di una ’pioggia’ di 50 milioni di atti che l’amministrazione dovrà inviare ai contribuenti a partire dal 1 gennaio 2021. 35 milioni tra atti di riscossione (cartelle, ipoteche, fermi amministrativi) sospesi nel 2020 ai quali si aggiungono quelli di inizio 2021. Sono invece 15 milioni gli accertamenti e le lettere di compliance. Tra le ipotesi in campo, quella della rateizzazione che permette intanto di bloccare le procedure esecutive. Quindi, in assenza di una rapido intervento del governo, la macchina fiscale si rimettera’ in moto. “Penso che serva una rottamazione ’quater’ per gli anni dal 2016 al 2019 per dare respiro a quei contribuenti con morosita’ incolpevoli. - spiegava giorni fa la viceministra dell’Economia Laura Castelli (M5s) - Un nuovo saldo e stralcio potrebbe evitare la notifica di milioni di cartelle". Uno stop che si voleva inserire in Manovra ma che è stato previsto solo per la zona sismica di Ischia. Indubbiamente tutto ciò ha creato un notevole buco per l’erario: il gettito delle entrate tributarie erariali derivanti da attività di accertamento e controllo nei primi 10 mesi dell’anno - spiegava il Mef - si è attestato a 6,8 miliardi nei primi 10 mesi con un calo di 3 miliardi, pari a -30,8%.
Partiti in alcune regioni i saldi invernali che per effetto della situazione di emergenza provocata dalla pandemia, muoveranno 1 miliardo in meno dello scorso anno, in totale 4 miliardi di euro contro 5. E’ la stima dell’Ufficio Studi Confcommercio che sottolinea come il calendario di quest’anno si presenti "come un rebus" con le svendite che iniziano alla spicciolata in Basilicata, Valle d’Aosta e Molise in totale zona rossa. Gli acquisti in saldo, secondo i commercianti, interesseranno oltre 15 milioni di famiglie e ogni persona spenderà circa 110 euro. In pratica, spiega Confcommercio, sarà dal 7 gennaio, data di partenza ad esempio della Lombardia, del Piemonte e della Sicilia, che si potranno fare gli acquisti veri e propri in saldo. L’Umbria partirà il 9, il Lazio il 12, il 16 le Marche e la Provincia Autonoma di Bolzano (comuni non turistici). I saldi arriveranno solo a fine mese, in Liguria, il 29, ed il 30 in Emilia Romagna, Toscana, e Veneto. In queste ultime regioni però come in altre , era stato possibile effettuare vendite promozionali già nei 30 giorni precedenti. Infine, per comprare in saldo nei comuni turistici della Provincia Autonoma di Bolzano, bisognerà attendere il 13 febbraio. La durata sarà variabile: si va dalle 4 settimane della Toscana, fino ai 2 mesi di diverse regioni.
"Quest’anno, mentre speriamo in una rinascita e in nuove cure, non tralasciamo la cura. Perché, oltre al vaccino per il corpo, serve il vaccino per il cuore: è la cura. Sarà un buon anno se ci prenderemo cura degli altri, come fa la Madonna con noi". Così il Papa nell’omelia per la messa in San Pietro, letta dal card. Parolin che l’ha presieduta al suo posto. "Quanto è importante educare il cuore alla cura, ad avere care le persone e le cose - ha affermato -. Tutto comincia da qui, dal prenderci cura degli altri, del mondo, del creato. Non serve conoscere tante persone e tante cose se non ce ne prendiamo cura". "A tutti voi collegati attraverso i media rivolgo i miei auguri di pace e serenità per il nuovo anno. Ringrazio il presidente della Repubblica italiana, onorevole Sergio Mattarella, per il pensiero augurale che mi ha indirizzato ieri sera nel suo messaggio di fine anno, e lo ricambio di cuore", ha poi detto papa Francesco al termine dell’Angelus, che ha voluto recitare come previsto malgrado la sciatalgia di cui soffre e che l’ha costretto a rinunciare ai riti di fine e inizio d’anno.
"Le prefetture hanno adottato i documenti operativi all’esito dei lavori dei tavoli di coordinamento scuola-trasporti istituiti in tutte le province in vista della ripresa, dal 7 gennaio, dell’attività didattica in presenza".A darne notizia in una nota il Viminale, spiegando che "i prefetti hanno tenuto conto anche dell’ordinanza del ministro della Salute del 24 dicembre 2020 che limitatamente al periodo 7-15 gennaio riduce la presenza in classe al 50%". "Saremo pronti per il 7 gennaio", ha detto la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, in vista della riapertura delle scuole. "L’impegno di tutti è stato massimo e di questo ringrazio molto i prefetti - si legge in una nota -. Grazie a questo coordinamento la scuola ripartirà più sicura con più mezzi del trasporto locale e una riorganizzazione degli orari. Chiuderla è stata tra le scelte più sofferte affrontate dal Governo, il lavoro di tutti e la collaborazione istituzionale ci consentirà di riaprirla".La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha espresso "grande soddisfazione per il risultato raggiunto" commentando il via libera alla ripresa delle scuola in presenza il 7 gennaio. "In pochi giorni - ha spiegato - i tavoli guidati dai prefetti hanno permesso di elaborare misure specifiche, territorio per territorio, e subito operative. Un lavoro di squadra di cui andare fieri. Nell’unico interesse di studentesse e studenti"
"È stata avviata, la procedura per il rinvio delle elezioni regionali. Nel pieno rispetto dei ruoli istituzionali, attendo di poter condividere la nuova data con il presidente della Corte d’appello di Catanzaro, passaggio necessario per poter adottare il nuovo decreto di indizione delle elezioni regionali". Così, in una nota, il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì. “Questa decisione - spiega - segue la comunicazione ricevuta dai ministeri competenti circa il recente parere del Cts nazionale, oltre che i dati inseriti nell’ultimo monitoraggio dell’Iss, secondo cui la Calabria ha un Rt che supera la soglia di allarme (1,09) e che è compatibile con uno scenario di tipo 2. È dunque necessario non esporre i calabresi a un grave rischio sanitario. Perciò, dopo aver sentito il parere dei rappresentanti politici regionali e nazionali, e pur restando all’interno della forbice temporale già indicata dal Governo, ho ritenuto doveroso scegliere un’altra data rispetto a quella del 14 febbraio, che era stata indicata sulla scorta di previsioni sanitarie diverse rispetto a quelle attuali". "Quanto a presunte frizioni politiche legate a questa scelta - conclude Spirlì -, ribadisco che in campo c’è solo il buon senso che contraddistingue da sempre questa amministrazione”.
Sono stati 15 milioni e 272 mila le persone che hanno seguito il messaggio di fine anno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, pari a uno share del 64,95%. L’anno precedente, secondo i dati diffusi da Rai Quirinale, i cittadini che avevano seguito il discorso del capo dello Stato erano stati 10 milioni e 205 mila con uno share del 60%.
Si registra quindi, rispetto al 2019, un aumento di circa 5 milioni di ascolti. I dati si riferiscono alle tv generaliste e ai canali tematici. I dati disponibili sugli ascolti dimostrano come l’ultimo messaggio del presidente Mattarella rappresenti il record assoluto di ascolti del suo settennato. Ma con tutta probabilità si tratta anche di quello più seguito dal lontano 1986, anno in cui sono iniziate le rilevazioni dell’Auditel. I confronti non possono avere un valore assoluto in quanto in passato non venivano registrati i dati delle reti tematiche che, in ogni caso, rappresentavano cifre di ascolto esigue.
Per ritrovare un dato di ascolti simile a quello di quest’anno di Mattarella si deve tornare al 1993 quando l’allora presidente Oscar Luigi Scalfaro superò di pochissimo i 15 milioni. Negli anni successivi la cifra scese più o meno progressivamente attestandosi tra i 10 e i 12 milioni tra il 2000 e il 2010.
“E’ veramente incomprensibile come il Governo e la maggioranza che lo sostiene non abbia ancora preso un provvedimento certo per dare respiro ad imprese e cittadini sul fronte fiscale”. E’ quanto dichiara in una nota il Presidente di ConfimpreseItalia, Guido D’Amico nel merito della pioggia di atti dell’Erario che nelle prossime settimane arriveranno alle imprese ed ai cittadini.“La notizia che in queste ore sarebbero pronti alla consegna 50 milioni ai atti, cartelle e notifiche – continua D’Amico - la dice lunga sullo stato di confusione del Governo. I plichi di Agenzia delle Entrate arriveranno a destinazione immediatamente dopo queste feste, qualcuno addirittura anche prima, senza tener conto dello stato economico del Paese, delle sue imprese e dei cittadini. Ad oggi, purtroppo dobbiamo registrare ancora la solita politica degli annunci, ma di fatti concreti e certi purtroppo solo il nulla. Noi avevamo chiesto il giubileo fiscale, la chiusura bonaria dei contenziosi, un anno di tregua, utile a far respirare le imprese, soprattutto le micro e le piccole, e a dare una tregua alle famiglie, stremate economicamente dalla pandemia e direttamente legate al mondo dell’impresa. Sono migliaia, ormai, le aziende che non ripartiranno in questo 2021 carico di speranze e con loro centinaia di migliaia di collaboratori. Le intere filiere del turismo, degli alberghi, della ristorazione, dell’accoglienza, del commercio e dell’artigianato, sono ormai in ginocchio. Nel 2020 hanno segnato crolli record dei fatturati. Oggi al danno di vedere vanificato il lavoro di tante generazioni di imprenditori, si aggiunge anche la beffa degli atti del fisco, che purtroppo, senza interventi immediati ed urgenti, arriveranno puntuali. ConfimpreseItalia – conclude il Presidente D’Amico- torna a ribadire le stesse richieste fatte per tutto il 2020. Imprese e collaboratori devono essere messi al sicuro. Fare questo significa tutelare e salvare quel che resterà dopo la pandemia e le crisi economiche passate e recenti del nostro sistema produttivo. Chiediamo al Governo, alla maggioranza che lo sostiene ed alle opposizioni, di varare al più presto misure finalizzate a bloccare questa pioggia di atti dell’Erario. Saldo e stralcio, rateizzazioni sono solo piccole ipotesi e non sono neppure certe. Serve una vera e propria pace fiscale che consenta a cittadini ed imprese di poter avere forze economiche sufficienti per arrivare al dopo Covid-19”.
Servono nuove indagini e valutazioni, anche con perizie, sulla morte della modella marocchina Imane Fadil, una delle testimoni chiave del caso Ruby deceduta il primo marzo 2019 all’Humanitas di Rozzano, nel milanese. Nuovi accertamenti per valutare se ci sia un nesso tra la morte e la condotta dei sanitari e se, tra le altre cose, la malattia poteva essere diagnosticata prima. Lo ha deciso il gip di Milano Alessandra Cecchelli accogliendo la richiesta dei legali della famiglia della giovane, tra cui l’avvocato Mirko Mazzali, e respingendo l’istanza di archiviazione dei pm. La Procura milanese, all’esito delle complesse indagini, aveva chiesto di archiviare l’inchiesta aperta per omicidio volontario, escludendo anche responsabilità mediche. Nell’istanza di opposizione discussa in udienza nel febbraio del 2020, i legali dei familiari, gli avvocati Mazzali e Nicola Quatrano, avevano indicato al gip la necessità di disporre tutta una serie di nuove "valutazioni peritali", anche sulle presunte responsabilità dei medici nelle terapie, a loro dire, sbagliate e sulla diagnosi non tempestiva. Per il giudice, come si legge nel provvedimento, sono "necessarie ulteriori indagini per avere un quadro probatorio chiaro ed esaustivo" sul "caso". Per il gip, come hanno sostenuto i legali della famiglia, servono "ulteriori approfondimenti attraverso specifica valutazione peritale" per verificare se "fosse prevedibile ed evitabile la emorragia gastroesofagea che ha determinato la morte di Imane Fadil", se fosse "possibile un accertamento più tempestivo della diagnosi della malattia" e se dunque si "poteva evitare il decesso" con "le cure del caso". Il gip ha quindi fissato un termine di 6 mesi per le nuove indagini restituendo gli atti ai pm.
Franco Colleoni, che in passato aveva ricoperto l’incarico politico di segretario provinciale della Lega di Bergamo, è stato trovato morto nel cortile della sua casa, a Dalmine, con il cranio sfondato. I carabinieri della compagnia di Treviglio indagano per omicidio. Il ritrovamento, nella mattinata del 2 gennaio, ancora pochissimi i dettagli che trapelano. Colleoni abitava vicino al suo ristorante, Al Carroccio, in via Sertorio. Era stato anche assessore provinciale nella giunta dell’ex presidente Giovanni Cappelluzzo, dal 1995 al 1999
Il primo, pochi minuti dopo la mezzanotte, è H.C. 26 anni, già noto alle Forze dell’Ordine; gli equipaggi della Sezione Volanti e dei Distretti di polizia Esposizione e Tor Carbone sono giunti nella zona di Santa Palomba dove l’uomo, dopo aver danneggiato l’abitazione dove era ospite ed un’autovettura, si scagliava violentemente contro i poliziotti che, al termine dell’intervento, sono dovuti ricorre alle cure mediche.
Nel primo pomeriggio, nella zona di Fidene, un uomo di 47,; M.M. , è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e resistenza a Pubblico Ufficiale; i poliziotti della Sezione Volanti e del Distretto San Basilio, sono intervenuti per una lite in famiglia ed anche in questo caso l’uomo si è posto in maniera aggressiva e pericolosa verso gli agenti.
Pochi istanti dopo, nella zona di Mostacciano, 2 pattuglie del commissariato Spinaceto e del Distretto Esposizione hanno arrestato I.S. , 22 anni originario della Nigeria, perché, dopo aver tentato di rientrare in una struttura di accoglienza da cui era stato espulso, ha opposto una forte resistenza – con calci e pugni – nei confronti dei poliziotti che cercavano di identificarlo. L’ultimo a finire in manette è un 55enne originario della Romania, P.M. , queste le sue iniziali. Fermato per un controllo dagli agenti del commissariato Viminale è risultato destinatario di una condanna per violenza sessuale emessa dalla Magistratura veneziana per la quale deve scontare 1 anno e 6 mesi di reclusione.
I Carabinieri della Compagnia di Frascati hanno eseguito un’attività mirata al contrasto di ogni tipo di illegalità nel quartiere Tor Bella Monaca. Ad esito delle verifiche, i Carabinieri hanno arrestato tre persone, sequestrato un centinaio di dosi di droga, sanzionato quattro attività commerciali, due delle quali chiuse per 4 giorni e 3 giorni. In manette sono finiti un 27enne originario di Rieti, una 43enne e un 52enne romani, tutti già noti alle forze dell’ordine, notati nelle piazze di spaccio in via dell’Archeologia e fermati per un controllo. Nelle loro tasche sono stati trovati 15 g di cocaina, 10 g di eroina e 40 g di hashish, divisi in dosi già pronte alla vendita. Sequestrati insieme alla droga anche bilancini di precisione e la somma contante di 240 euro, ritenuti provento dello spaccio. Gli arrestati sono stati portati in caserma e trattenuti in attesa del rito direttissimo. Dovranno rispondere di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I Carabinieri della Compagnia di Frascati, unitamente ai colleghi dei Gruppi per la Tutela Ambientale e del Lavoro di Roma, hanno anche eseguito verifiche agli esercizi commerciali del quartiere sanzionando i titolari di due bar in via Acquaroni per gravi mancanze igieniche e per la presenza di lavoratori non in regola con i documenti concernenti la loro posizione d’impiego. In totale sono state elevate sanzioni amministrative per 19.600 euro. Infine, i Carabinieri della Stazione Roma Tor Bella Monaca hanno sanzionato: un negozio all’interno del centro commerciale di via Duilio Cambellotti, disponendo la sospensione dell’attività per 4 giorni; un bar in via Torraccio di Torrenova, disponendo la sospensione dell’attività per 3 giorni, che erano rimasti aperti, contravvenendo all’obbligo di chiusura nei giorni festivi e prefestivi disposti dal D.P.C.M. All’interno del bar, i militari hanno anche identificato diversi avventori.
Sono ormai cento i medici portati via dalla seconda ondata di Covid-19: le ultime vittime sono Maurizio Gasparini, internista in pensione ora attivo come Odontoiatra, di Verbano Cusio Ossola, e Vincenzo Scarabeo, fisiatra di Isernia. A darne oggi comunicazione alla Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, i presidenti dei relativi Ordini, Daniele Passerini e Fernando Crudele. Ieri, il nuovo anno si era aperto con la notizia della Enrico Pansini, medico di famiglia e cardiologo di Molfetta (Bari) e Gilberto Forioli, medico di medicina generale e specialista in oftalmologia, di Brescia. Salgono così a 279 i medici vittima del Covid, ricordati sul Memoriale del sito Fnomceo.
“Penso che si debba accelerare il processo di vaccinazione di tutti i medici, compresi i medici convenzionati e i liberi professionisti, tra cui gli Odontoiatri – afferma il Presidente della Fnomceo, Filippo Anelli -. Il vaccino rappresenta oggi il più potente DPI, dispositivo di protezione individuale, e va fornito a tutti i medici, che hanno pagato il prezzo più alto in questa pandemia”. “Ogni morte rappresenta per noi una doppia sconfitta: un annientamento a livello umano, per il dolore che sempre la accompagna, e una perdita per tutto il Servizio sanitario nazionale – continua Anelli -. Sinora il sistema di sicurezza non ha protetto adeguatamente gli operatori sanitari: riponiamo adesso le nostre speranze nel vaccino, arma che veramente può sconfiggere il virus”. “Ribadiamo la disponibilità dei Medici e degli Odontoiatri a ricevere il vaccino e a somministrarlo – conclude Anelli -. Questa disponibilità va ora recepita, in modo da poter moltiplicare i punti di vaccinazione e, di conseguenza, di aumentare in maniera esponenziale il numero dei vaccinati”.
Israele ha vaccinato più di un milione di persone, il dato più alto al mondo per incidenza, con un tasso di 11,55 dosi somministrate ogni 100 persone. Subito dopo seguono il Bahrein con il 3,49% e il Regno Unito, molto distante con l’1,47%, secondo il contatore della Oxford University. Gli Stati Uniti sono riusciti a vaccinare 2,78 milioni di persone al 30 dicembre, contro il target di 20 milioni stabilito per la fine dell’anno 2020. L’India, intanto, si prepara la più grande campagna di vaccinazione al mondo, che prevede 300 milioni di dosi entro metà anno.
E’ morto Marco Formentini, primo sindaco leghista di Milano. Nato a La Spezia il 14 aprile 1930, è stato un giovane partigiano prima della laurea in giurisprudenza e della carriera politica. Esponente del Partito Socialista Italiano, dal 1970 al 1975 è segretario della giunta della Lombardia, negli anni Novanta entrò invece a far parte della Lega. Con il partito del Carroccio è stato eletto deputato al termine delle elezioni politiche del 1992 e parlamentare europeo nel 1994. Il 20 giugno 1993 Formentini venne eletto sindaco di Milano, prevalendo su Nando dalla Chiesa, candidato del centro-sinistra, diventando così il primo cittadino della Lega a Milano. Dopo la militanza socialista negli anni Settanta, Formentini era tornato alla militanza politica a inizio degli anni Novanta, venendo eletto deputato nelle fila della Lega Nord nel 1992 e poi al Parlamento europeo due anni dopo. Erano gli anni di Mani Pulite e della tumultuosa ascesa della Lega di Umberto Bossi, che nel 1993, in una sessione di elezioni comunali che hanno rappresentato il primo passo della svolta poi arrivata anche a livello nazionale, conquista la poltrona del primo cittadino di Milano. Nel 1997, però, Formentini non arriva neppure al ballottaggio alle successive comunali, vinte da Gabriele Albertini. Nel 1999 la rottura con la Lega, per il suo dissenso rispetto ai progetti di indipendentismo.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza ha firmato l’ordinanza con cui si differisce la riapertura degli impianti sciistici al 18 gennaio 2021. Lo rende noto il ministero della Salute.
Nei giorni scorsi le regioni e le province autonome avevano chiesto, attraverso una lettera del presidente della conferenza Stefano Bonaccini, un rinvio della riapertura in vista di un allineamento delle linee guida al parere espresso dal Comitato tecnico-scientifico.
Le Regioni nella lettera inviata da Bonaccini chiedevano di"spostare dal 7 al 18 gennaio la data di riapertura degli impianti sciistici e di consentirlo soltanto in quelle Regioni che saranno inserite in zona gialla, mentre restino i divieti per le Regioni nelle zone arancione e rossa; in ogni caso, il Cts validi entro il 7 gennaio le nuove linee-guida confezionate dalla Conferenza delle Regioni, in modo tale che siano adottate dal Governo e inserite nel Dpcm previsto per il 15 gennaio e che consentano ai governatori regionali di organizzarsi in tempo e al meglio.
.
Nelle ultime 24 ore in Italia si sono registrati 11.831 nuovi casi di coronavirus (venerdì i contagi erano stati 22.211 con 157.524 test). Lo rende noto il bollettino del ministero della Salute, secondo cui solo i morti nelle 24 ore sono stati 364. Il totale delle persone che hanno perso la vita dall’inizio della pandemia sale così a 74.985. Sono stati 67.174 i tamponi effettuati nelle ultime 24 ore, purtroppo risale il tasso di positività che si attesta al 17,6%. I guariti sono stati, invece, 9.166. Ecco il riepilogo dei contagi e delle vittime nelle Regioni italiane.
LOMBARDIA - Sono 1.402 i nuovi contagi da Coronavirus in Lombardia secondo il bollettino reso noto oggi. Da ieri sono stati registrati altri 78 morti.
PIEMONTE - Sono 433 i nuovi contagi da Coronavirus in Piemonte secondo il bollettino reso noto oggi. Da ieri sono stati registrati altri 11 morti.
TOSCANA - Sono 498 i nuovi contagi da Coronavirus in Toscana secondo il bollettino reso noto oggi. Da ieri sono stati registrati altri 20 morti. I nuovi casi sono lo 0,4% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,3% e raggiungono quota 107.674 (88,7% dei casi totali).
VENETO - Sono 3.165 i contagi da coronavirus in Veneto resi noti oggi secondo i dati del bollettino della Protezione Civile diffuso dal ministero della Salute. Dai ieri sono stati registrati 46 morti, che portano il totale a 6.675 dall’inizio dell’emergenza legata all’epidemia di covid 19.
PUGLIA - Sono 344 i nuovi contagi da Coronavirus in Puglia secondo il bollettino reso noto oggi. Da ieri sono stati registrati altri 10 morti. Dei nuovi casi 114 in provincia di Bari, 44 in provincia di Brindisi, 14 nella provincia BAT, 139 in provincia di Foggia, 10 in provincia di Lecce, 21 in provincia di Taranto, 3 residenti fuori regione.
EMILIA ROMAGNA - Sono 2.035 i nuovi casi di coronavirus in Emilia Romagna, dono sono stati registrati altri 38 morti secondo i dati contenuti nel bollettino di oggi. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 5.281 tamponi.
CAMPANIA - In Campania da ieri sono 392 i nuovi casi da coronavirus riscontrati dopo aver analizzato 3.209 tamponi. Si registrano altri 29 morti, che portano il totale delle vittime a 2.893 dall’inizio dell’emergenza.
LAZIO - Sono 1.275 i nuovi casi da coronavirus nel Lazio secondo il bollettino di oggi. Segnalati inoltre altri 24 morti. Oltre 10mila le vaccinazioni effettuate nel Lazio, che è prima regione in Italia per somministrazioni.
FRIULI VENEZIA GIULIA - Oggi in Friuli Venezia Giulia sono stati rilevati 379 nuovi contagi di coronavirus su 2.903 tamponi (pari al 13%), di cui 246 test rapidi antigenici. I decessi registrati sono 18. I ricoveri nelle terapie intensive sono fermi a 63 mentre quelli in altri reparti ammontano a 652. Lo comunica il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, nel bollettino di oggi.
SARDEGNA - Sono 189 i nuovi casi di coronavirus in Sardegna secondo il bollettino di oggi. Segnalati inoltre altri 4 morti. 31.667 i casi di positività complessivamente accertati in nella Regione dall’inizio dell’emergenza. Nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale sono stati così ripartiti i 4 decessi che portano il totale delle vittime a 755: due uomini e due donne tra 69 e 81 anni. Le vittime: tre residenti della provincia del Sud Sardegna e una della provincia di Sassari.
VALLE D’AOSTA - Sono 7 i nuovi casi di coronavirus riscontrati in Valle d’Aosta dopo l’analisi di 323 tamponi nelle ultime 24 ore. Da ieri si registrano altri 2 morti, con il totale delle vittime che sale a 383 dall’inizio dell’emergenza. Questi i dati del bollettino di oggi della regione Valle d’Aosta.