Infortuni sul lavoro, un terzo è provocato da infezioni Covid
Sono 1.151 i casi mortali registrati dall’Inail
Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail tra gennaio e novembre sono state 492.150 (-16,7% rispetto allo stesso periodo del 2019), 1.151 delle quali però con esito mortale (+15,4%). Quest’ultimo incremento è influenzato soprattutto dai decessi avvenuti e protocollati al 30 novembre a causa dell’infezione da Covid-19 in ambito lavorativo, che rappresentano circa un terzo dei decessi denunciati all’Inail da inizio anno. In diminuzione le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 40.926 (-27,6%). I dati sono fortemente influenzati dall’emergenza Coronavirus, sottolinea l’Istituto. Il confronto tra i primi 11 mesi del 2020 e del 2019 risente, infatti, principalmente di alcuni fattori che stanno fortemente condizionando l’andamento infortunistico dell’anno: la sospensione su tutto il territorio nazionale tra il 9 marzo e parte del mese di maggio di ogni attività produttiva considerata non essenziale, la contemporanea chiusura dei plessi scolastici e la difficoltà incontrata dalle imprese nel riprendere la produzione a pieno regime nel periodo post-lockdown, che si stanno tuttavia rivelando determinanti solo per il calo delle denunce d’infortunio in complesso, e l’inclusione, a partire dalla rilevazione dello scorso marzo, delle denunce di infortunio relative alle infezioni da Covid-19 avvenute nell’ambiente di lavoro o a causa dello svolgimento dell’attività lavorativa e in itinere, che sta avendo un impatto significativo sull’andamento dei decessi finora registrati, che risultano per questo motivo in deciso aumento, e i cui effetti si potranno valutare solo a consolidamento dei dati a fine anno.
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